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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
PER LA CAMPAGNA DI FRATERNITÀ DELLA CHIESA IN BRASILE 2012

 

Al Venerato Fratello
Cardinale Raymundo Damasceno Assis

Arcivescovo di Aparecida (
SP)
e Presidente della
CNBB

Fraterni saluti in Cristo Signore!

Di buon grado mi unisco alla Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile che lancia una nuova Campagna della Fraternità con il motto «che la salute si diffonda sopra la terra» (cfr. Ecl 38, 8), al fine di suscitare, a partire da una riflessione sulla realtà della salute in Brasile, un maggior spirito fraterno e comunitario nell’attenzione ai malati e di portare la società a garantire a più persone il diritto di avere accesso ai mezzi necessari per un vita sana.

Ai cristiani, in modo particolare, il motto biblico ricorda che la salute va molto al di là di un semplice benessere fisico. Nell’episodio della guarigione di un paralitico (cfr. Mt 9, 2-8), Gesù, prima di far sì che questi tornasse a camminare, gli perdona i peccati, insegnando che la guarigione perfetta è il perdono dei peccati e la salute per eccellenza è quella dell’anima, poiché «Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima?» (Mt 16, 26). In effetti, le parole salute e salvezza hanno origine nello stesso termine latino salus e non per altro nei Vangeli vediamo l’azione del Salvatore dell’umanità associata a diverse guarigioni: «Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo» (Mt 4, 23).

Con il suo esempio dinanzi agli occhi, secondo il vero spirito quaresimale, possa questa Campagna ispirare nel cuore dei fedeli e delle persone di buona volontà una solidarietà sempre più profonda verso i malati, che tante volte soffrono di più per la solitudine e l’abbandono che per la malattia, ricordando che lo stesso Gesù volle identificarsi con loro: ero «malato e mi avete visitato» (Mt 25, 36). Possa allo stesso tempo aiutarli a scoprire che, se da un lato la malattia è una prova dolorosa, dall’altro può essere, nell’unione con Cristo crocifisso e risorto, una partecipazione al mistero della sua sofferenza per la salvezza del mondo. Poiché, «Offrendo il nostro dolore a Dio per mezzo di Cristo, noi possiamo collaborare alla vittoria del bene sul male, perché Dio rende feconda la nostra offerta, il nostro atto di amore» (Benedetto XVI incontro con gli infermi a Torino, 2/V/2010).

Unendomi quindi a questa iniziativa della CNBB e facendo mie le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di ognuno, saluto fraternamente quanti prendono parte, fisicamente o spiritualmente, alla Campagna «Fraternità e Salute Pubblica», invocando — con l’intercessione di Nossa Senhora Aparecida — per tutti, ma in modo particolare per i malati, il conforto e la forza di Dio nel compimento del dovere del proprio stato, individuale, familiare e sociale, fonte di salute e di progresso del Brasile rendendolo fertile nella santità, prospero nell’economia, giusto nella partecipazione alle ricchezze, gioioso nel servizio pubblico, equanime nel potere e fraterno nello sviluppo. E per confermare tutti in questi buoni propositi, invio una propiziatrice Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 11 febbraio 2012

 

BENEDETTO PP. XVI

       



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