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GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

Domenica, 2 gennaio 1994

 

 

Carissimi fratelli e sorelle!

1. Ieri abbiamo celebrato la Giornata Mondiale della Pace. Nel Messaggio che ho pubblicato per la circostanza, ho voluto evidenziare il ruolo della famiglia per la costruzione della pace. Il mio auspicio cordiale è che l'Anno della Famiglia, iniziato il 26 dicembre scorso, festa della Santa Famiglia, possa far rifulgere ulteriormente tale sua preziosa e insostituibile funzione.

Non mi nascondo che la famiglia appare essa stessa, non di rado, vittima dell'assenza di pace. Troppe famiglie, a causa dei conflitti che imperversano in alcune regioni del mondo, "sono costrette ad abbandonare casa, terra e beni per fuggire verso l'ignoto; o sono comunque sottoposte a traversie penose che pongono in forse ogni certezza" (Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata mondiale della pace, 8 dic. 1993: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XVI, 2 (1993) 1416). E come non lamentare quelle altre situazioni non meno dolorose, che attentano al cuore stesso dei rapporti familiari, perché originate non tanto da cause esterne, quanto dall'influsso deleterio di "modelli di comportamento ispirati all'edonismo e al consumismo, che spingono i membri della famiglia alla ricerca di personali giustificazioni piuttosto che di una serena e operosa vita comune" (Ibid.)? In quante famiglie attecchisce il germe della divisione! Quante coppie vedono sfiorire il loro amore e scivolano sulla china dell'incomprensione reciproca fino alla separazione; quante giungono persino al divorzio, che contraddice il vincolo voluto da Dio come base indistruttibile della vita familiare!

2. Ma nonostante queste minacce esterne ed interne, la famiglia resta l'istituzione che risponde nel modo più immediato alla natura dell'essere umano, ed è pertanto chiamata per vocazione nativa a diventare protagonista della pace (cfr. Ibid., n. 5). Ad onta di ogni insidia, essa "resta la più completa e più ricca scuola di umanità, nella quale si vive l'esperienza più significativa dell'amore gratuito, della fedeltà, del rispetto reciproco e della difesa della vita" (Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, 26 dic. 1993: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XVI, 2 (1993).

Tutto questo ovviamente non avviene in modo automatico.Urge, proprio a partire dalle famiglie, una rinnovata consapevolezza etica, nel riconoscimento che dall'osservanza della legge morale dipende il vero benessere dell'umanità e l'autenticità stessa della libertà, come ho ricordato nell'Enciclica Veritatis Splendor. Una famiglia, che si preoccupa di vivere secondo la legge morale, fa al suo interno la prima e fondamentale esperienza di pace, e diventa fucina di pace per il resto della società.

3. Invochiamo Maria, Madre e Regina della Pace.

Ella, durante la sua vita terrena, ha conosciuto non poche difficoltà, legate alla quotidiana fatica dell'esistenza. Ma mai ha smarrito la pace del cuore, frutto anche della santità e della serenità di quel singolare focolare domestico. Voglia Ella indicare alle famiglie del mondo intero la via sicura dell'amore e della pace.


Ai pellegrini presenti

Saluto, poi, cordialmente i giovani della Parrocchia del Duomo di Fidenza ed auguro loro che la visita a Roma li aiuti a crescere nella fede e nel senso di appartenenza ecclesiale, per essere protagonisti della nuova evangelizzazione.

Un saluto particolare rivolgo ora ai fedeli della parrocchia di Santa Maria Maggiore in Poirino, diocesi di Torino, i quali, in occasione del quarto centenario della consacrazione della loro chiesa, hanno voluto venire a Roma per ritemprare la loro fede presso le Tombe degli Apostoli. Partecipa al pellegrinaggio anche un gruppo di fedeli della parrocchia di Sàntena.

Questa visita, carissimi, confermi i vostri propositi di coerente vita cristiana per una sempre incisiva testimonianza evangelica.


In questa prima domenica del nuovo anno desidero rinnovare il mio pressante appello per la liberazione di tutti coloro che si trovano ancora in mano dei loro rapitori. Desidero, in particolare, far giungere l'espressione della mia solidarietà e della mia spirituale vicinanza alle famiglie dei sequestrati, dei quali non si hanno notizie da tempo. Prego il Signore di toccare il cuore di coloro che in qualsiasi modo sono responsabili di tali efferati ed ignobili attentati alla vita umana, perché comprendano il male commesso e, memori della giustizia divina, si convertano e restituiscano le persone rapite all'affetto dei loro cari. Possa la grazia divina infondere in tutti sentimenti di riconciliazione e di pace.

 

© Copyright 1994 - Libreria Editrice Vaticana

 



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