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VIAGGIO APOSTOLICO IN MADAGASCAR, LA RÉUNION, ZAMBIA E MALAWI

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON LE AUTORITÀ IN PREFETTURA

St. Denis (La Réunion) - Lunedì, 1° maggio 1989

 

Signor primo ministro.

1. Sono felice di esprimere in sua presenza la gioia che provo nel compiere una visita pastorale per la prima volta in un dipartimento francese d’oltremare. Sono sensibile all’onore che mi ha fatto venendo da Parigi a Saint Denis di La Réunion per darmi il benvenuto nel momento in cui intraprendo un viaggio pastorale in una zona della “galassia francofona”.

La prego di presentare il mio deferente saluto a sua eccellenza François Mitterrand, Presidente della Repubblica Francese, che lei rappresenta. Mi è parimenti gradito rinnovare, tramite la sua persona, tramite i ministri che l’accompagnano, i cordiali auguri che formulo all’indirizzo di tutti i suoi compatrioti della metropoli.

2. E ora, ho il piacere di salutare i miei fratelli nell’Episcopato: sua Eccellenza Gilbert Aubry, il Vescovo locale, che mi ha invitato, con il gradimento delle autorità civili; sua eminenza il Cardinale Albert Decourtray, Presidente della Conferenza Episcopale Francese; sua eminenza il Cardinale Jean Margéot, Presidente della Conferenza Episcopale dell’oceano Indiano, ed i Vescovi della regione.

Desidero ringraziare particolarmente il suo governo, signor ministro, ed i suoi collaboratori di La Réunion raccolti intorno al prefetto, per aver contribuito con tanta sollecita cortesia all’organizzazione di questo viaggio. Saluto con rispetto e con molta cordialità i parlamentari, i presidenti del Consiglio generale, le personalità militari, il sindaco di Saint Denis ed i sindaci dei comuni dell’isola, tutte le autorità civili dipartimentali.

Al di là di questo incontro alla prefettura, vorrei esprimere i sensi della mia stima a tutti i membri del Consiglio regionale e del Consiglio generale ed a quelli delle camere consolari. Rivolgo loro i miei fervidi auguri per le funzioni che svolgono al servizio della società riunionese, quali che siano le loro convinzioni religiose o le loro opinioni politiche, nella ricerca del bene comune di tutti coloro che vivono in quest’isola.

Saluto infine con gioia i rappresentanti delle diverse confessioni religiose. Nel nostro rapporto con il Dio unico che è all’origine e alla fine di ogni vita, il dialogo interreligioso contribuisce alla promozione della dignità delle persone e dei gruppi.

3. All’inizio di questa visita, il mio pensiero va immediatamente a tutto il popolo di la Réunion con il quale Dio mi concede di prendere un contatto diretto come Pastore. Porto più particolarmente nella mia preghiera le famiglie e le aziende così duramente provate dal ciclone Firinga, che non si sono riprese dalla prova. Ai cattolici della diocesi vorrei dire quanto sono felice di venire a condividere e celebrare in queste circostanze privilegiate la fede che ci accomuna. Questa fede ha portato qui frutti degni di lode, perché domani avrò la gioia di proclamare beato un apostolo la cui santità è fiorita in questi luoghi: fratel Scubilion.

4. Formulo l’ardente augurio che la mia visita sia per tutti i cattolici di questo paese l’occasione di una presa di coscienza rinnovata delle loro responsabilità personali di cristiani, nella Chiesa e nella società riunionese. Tutti, infatti, sono chiamati a costruire insieme la Chiesa del terzo millennio a La Réunion, dando prova di un’audacia evangelica ispirata dall’azione missionaria del celebre fratello educatore. Come dichiara l’esortazione Christifideles Laici, “è del tutto necessario che ciascun fedele laico abbia sempre viva coscienza di essere un “membro della Chiesa”, al quale è affidato un compito originale, insostituibile, indelegabile, da svolgere per il bene di tutti” (Christifideles Laici, 28).

Uno sguardo al passato della Chiesa a La Réunion rivela che questo Paese è stato un trampolino missionario per la propagazione del Vangelo verso altri paesi: il Madagascar, l’Africa orientale, la stessa Nuova Caledonia. I tempi cambiano, la missione della Chiesa rimane un fatto urgente. Approfondendo la loro fede e vivendola nei loro rapporti quotidiani, i riunionesi cattolici sono chiamati ad essere testimoni autentici del Vangelo e ad irradiare l’amor di Cristo nella loro isola e oltre.

5. Per la sua stessa storia e per le sue scelte, il popolo di La Réunion è legato alla Francia, all’Europa e all’oceano Indiano. L’esercizio della solidarietà a tutti questi livelli dovrebbe dar modo ai Riunionesi, con il loro ricco potenziale umano, di proseguire il loro sviluppo allo scopo di svolgere il ruolo originale che spetta loro nel dialogo Nord-Sud, nel dialogo tra le isole dell’oceano Indiano per un futuro di solidarietà di questa parte del mondo. La cosa sarà possibile se gli uomini e le donne avranno fiducia in se stessi, al punto di aver coraggio di ripensare, se necessario, certe forme di vita, avendo in vista una esistenza più conforme alla loro dignità.

I Riunionesi hanno imparato a vivere insieme con le loro molteplici sensibilità etnico-culturali. Possano continuare a dare al mondo l’esempio di un corpo sociale la cui unità dinamica è mantenuta e sviluppata grazie agli adattamenti consentiti reciprocamente dagli uni e dagli altri!

Fratelli e sorelle carissimi, vi si apre un immenso cantiere sul quale, come messaggero di pace, vi incoraggio a lavorare ora e nei prossimi anni.

6. Come il Vescovo di La Réunion chiedeva ai cattolici nella sua lettera pastorale di Pasqua del 1979 (Episcopi S. Dionysii Reunionis, “Tuote la foi dans toute la vie”, die 15 aprile 1979), curate i vincoli della pace tra le isole dell’oceano Indiano, particolarmente nei vostri rapporti con l’isola di Maurizio, le Seychelles, Madagascar e le Comore. Questi paesi sono i vostri prossimi vicini, e a questo titolo dovrebbero essere i primi a beneficiare del vostro fraterno aiuto. I recenti lavori della Commissione dell’oceano Indiano sono orientati in questo senso e sono promessa di una maggior fraternità tra i vostri popoli.

Infine, ciò che la Chiesa intende compiere attraverso la sua missione è favorire ed esaltare tutto ciò che c’è di vero, di buono, di bello nella comunità umana, e contribuire così alla pace tra gli uomini, a maggior gloria di Dio.

Signor primo ministro, voglio rinnovarle la mia gratitudine. A tutte le personalità qui presenti rivolgo il mio ringraziamento per la loro calorosa accoglienza. Dio benedica La Réunion e la conservi nella pace. Dio benedica tutte le isole dell’oceano Indiano!



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