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VIAGGIO PASTORALE IN LITUANIA, LETTONIA ED ESTONIA

CERIMONIA DI BENVENUTO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto internazionale di Tallinn (Estonia)
Venerdì, 10 settembre 1993

 

Signor Presidente della Repubblica,
Signor Primo Ministro e Signori Ministri, Signor Sindaco di Tallinn,
Venerati fratelli nell’Episcopato,
Cari rappresentanti delle Chiese cristiane,
Amici e fratelli,

1. Rendo omaggio alla terra estone che mi accoglie per la prima volta. Con la mia visita intendo onorare la sua storia religiosa e civile, spesso contrassegnata da tormentate e dolorose vicende ma ricca altresì di gloriosi eventi e di illustri memorie.

Durante la Visita pastorale in Finlandia, quattro anni fa, m’intrattenni per brevi momenti con un consistente gruppo di estoni, in maggioranza cattolici, raccoltisi a Helsinki per incontrare il Papa ed invitarlo a recarsi anche da loro. Ne rimasi lietamente sorpreso e profondamente commosso. Pregai allora il Signore di concedermi, un giorno, la possibilità di recarmi in Estonia per ringraziare di quell’invito e salutare l’intero Paese. Oggi Dio ha esaudito la loro e la mia preghiera: Egli sia lodato!

2. Molti fatti sono accaduti da quel giorno del 1989 in cui ebbe luogo l’incontro. La storia ha registrato avvenimenti allora talmente inattesi da indurre a vedere, almeno in alcuni di essi, la traccia di un disegno della Provvidenza divina. Nel novero di quegli avvenimenti figura il recupero, da parte dell’Estonia e degli altri Paesi baltici, della loro legittima indipendenza.

Dopo anni difficili, si è finalmente riaccesa la luce della libertà; a cominciare da quella religiosa; è stata approvata una Costituzione democratica; la vita civile si è avviata per cammini di pace e di fratellanza.

Quante volte il Papa ha ringraziato Dio nel suo cuore per tale “miracolo”! Ora, invitato dal Presidente della Repubblica e dalla non grande ma fervorosa comunità cattolica, Egli è venuto ad esprimere pubblicamente proprio qui, in terra estone, la sua riconoscenza al Signore per una grazia tanto grande, e lo fa nella certezza di interpretare così i sentimenti di gioiosa gratitudine di tutti quelli che qui sono nati o che qui vivono.

Com’è noto, sin dai primi giorni in cui fu violata l’indipendenza estone, la Santa Sede espresse la sua deplorazione, auspicando e sollecitando poi sempre il ripristino delle libertà violate. Il Papa è oggi lieto di poter personalmente condividere la gioia per il pieno recupero dell’indipendenza nazionale.

3. Il mio soggiorno sarà breve ma intenso. Proprio qui a Tallinn, in effetti, dopo l’incontro con i rappresentanti della Chiesa luterana ortodossa battista, metodista e delle altre Chiese, celebrerò l’ultima Eucaristia in terra Baltica prima di rientrare a Roma.

Durante tutti gli incontri di carattere religioso, come pure in quello che si svolgerà con il Primo Magistrato della Repubblica e con altri rappresentanti del Paese, la mia premura sarà costantemente rivolta al futuro di questa nobile Nazione, alla quale auguro giorni lieti e prosperi in un clima di intesa e di collaborazione fattiva.

Il desiderio del Successore di Pietro e di quanti fanno parte della Comunità cattolica è di contribuire ad assicurare all’Estonia un avvenire di concordia, di pace e di progresso; un avvenire di fratellanza e di solidarietà, in seno ad una Società internazionale che aspira sempre più al rispetto e all’interdipendenza nella libertà.

Dio benedica l’Estonia ed ognuno dei suoi abitanti!

 



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