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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II 
AI PELLEGRINI GIUNTI A ROMA
PER LE BEATIFICAZIONI

Lunedì, 5 maggio 1997 

 

Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
Carissimi Religiosi e Religiose,
Fratelli e Sorelle!

1. Il clima di gioia e di festa caratteristico del tempo pasquale, che ha illuminato la solenne Liturgia di beatificazione di ieri mattina, prosegue e si approfondisce in questo nostro incontro, nel quale vogliamo ancora una volta soffermarci a riflettere insieme sull’esperienza spirituale e sulle virtù evangeliche dei nuovi Beati.

In comunione con le Chiese particolari dove essi hanno vissuto ed operato, innalziamo la nostra lode al Signore per le meraviglie compiute dalla sua grazia in questi nostri illustri fratelli nella fede. Allo stesso tempo, ci sentiamo da loro incoraggiati a diventare a nostra volta testimoni sempre più convinti di Cristo Signore, per annunciarlo con le parole e con la vita. Ci confortano la vicinanza spirituale ed il fraterno sostegno della loro potente intercessione.

Insieme con la Comunità cristiana di Reggio Calabria-Bova, esultiamo per la beatificazione di Gaetano Catanoso, il primo Sacerdote diocesano calabrese a salire alla gloria degli altari. Egli risplende per la fedeltà al gregge di Cristo, di cui condivise pienamente sofferenze e privazioni, facendosi carico dei problemi e portando a tutti una parola di conforto e di speranza. Questo ideale di vita sacerdotale fu da lui realizzato sia nel povero e isolato centro della montagna dell’Aspromonte dove iniziò la sua attività pastorale che nella Parrocchia cittadina di Reggio Calabria, che per lunghi anni fu affidata alle sue cure pastorali.

Fin dai primi anni di ministero sacerdotale, sentì viva la preoccupazione della riparazione, incentrata sulla devozione al Volto Santo di Gesù. Egli stesso confidava: “Il Volto Santo è la mia vita. Lui è la mia forza”. Trasmise questa sua particolare spiritualità alla Congregazione da lui fondata, che nella stessa denominazione, “Suore Veroniche del Volto Santo”, manifesta la propria finalità e missione nella Chiesa e nella società: asciugare il Volto di Cristo, ferito e sofferente, in tutti i “crocifissi” del mondo attuale.

La vita del beato Catanoso, interamente spesa per il bene dei fratelli e per il riscatto della sua terra, costituisce per tutti un pressante invito a ricercare nei perenni valori della fede e della tradizione cristiana le basi per costruire l’autentico progresso della società.

Anche il beato Enrico Rebuschini fin dalla giovinezza si impegnò a seguire Cristo “Via, Verità e Vita”. Coltivò con costanza l’affidamento a Dio, l’intimità col Mistero pasquale, la preghiera incessante e l’umiltà. Al tempo stesso, spese la vita per il prossimo, in primo luogo quello più bisognoso, nei confronti del quale sviluppò la virtù dell’ascolto e del servizio e, più ancora, dell’obbedienza, “come se obbedisse a Dio stesso”.

Nei mesi che precedettero la sua entrata nell’Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi, egli lasciò scritto nel diario: “Offro per il mio prossimo tutto me stesso e la mia vita”. Dio lo gratificò col dono della preghiera contemplativa, nella quale restava immerso anche percorrendo a piedi le vie di Cremona. La gente amava chiamarlo “il mistico della strada”. L’esempio e l’intercessione del beato Rebuschini ci stimolano ad intensificare, con invitta fedeltà a Cristo, il nostro quotidiano servizio per affermare nel mondo la “civiltà dell’amore”.

Carissimi Fratelli e Sorelle! Questi cinque nuovi Beati illuminano con la loro testimonianza il nostro cammino sulle orme di Cristo.

Ritornando alle vostre Città, porterete con voi il gioioso ricordo delle intense ore trascorse a Roma. Vi sostenga oggi e sempre la celeste intercessione dei nuovi Beati. Vi protegga la materna presenza della Madre di Dio, alla quale è dedicato in modo speciale il mese di maggio appena iniziato.

E vi accompagni anche la Benedizione, che di cuore imparto a tutti voi, qui presenti, alle vostre Famiglie ed alle vostre Comunità di provenienza.

 

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