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Lettere dal direttore

«L’unica gioia al mondo / è cominciare. / È bello vivere / perché vivere / è cominciare, / sempre ad ogni istante». Questi versi di Cesare Pavese mi sono tornati in mente durante l’omelia di domenica che il Papa ha pronunciato nella grande piazza Alexandar i. Il tema era quello dell’amore e amare, ha detto il Papa, vuol dire ricominciare. «Ma proprio lì, nel fallimento di Pietro, arriva Gesù, ricomincia da capo e con pazienza esce ad incontrarlo e gli dice “Simone”. Non aspetta di incontrarsi con persone senza problemi, senza delusioni, peccati o limitazioni». Qui emerge il salto di qualità dell’amore di Gesù che osa tornare da chi lo aveva tradito perché «il Signore non si stanca di chiamare. È la forza dell’Amore che ha ribaltato ogni pronostico e sa ricominciare. In Gesù, Dio cerca di dare sempre una possibilità. Fa così anche con noi: ci chiama ogni giorno a rivivere la nostra storia d’amore con Lui, a rifondarci nella novità che è Lui. Tutte le mattine, ci cerca lì dove siamo e ci invita ad alzarci, a risorgere sulla sua Parola, a guardare in alto».

C’è un film molto bello che racconta proprio questo, una commedia americana dall’azzeccato titolo italiano «Ricomincio da capo» che parla di un uomo costretto da un fato apparentemente capriccioso a vivere ogni giorno lo stesso giorno e che, con molta fatica, comprenderà che dietro quel fato si nasconde un Dio benevolo che tutte le mattine gli offre una nuova possibilità per rialzarsi, imparare ad amare e guardare in alto, vivendo con pienezza quell’avventura drammatica e meravigliosa che è l’esistenza umana. A volte la voce di Dio è un sussurro nascosto tra le pieghe dei versi di un poeta suicida o delle scene di una “leggera” commedia cinematografica.

a.m.

(©L'Osservatore Romano, 6-7 maggio 2019)