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PAOLO VI

REGINA COELI

Solennità della Pentecoste
Domenica, 30 maggio 1971

 

Pentecoste! La grande festa, che trabocca dai chiusi recinti degli edifici destinati al culto, e invade il mondo e si effonde nel contesto naturale dell’umanità; penetra nel pensiero e lo fa cosciente di verità; si immerge nei linguaggi dei popoli e li abilita alla poesia, alla sapienza, al dialogo; corrobora il buon volere e il lavoro degli uomini; conforta la speranza e il dolore; apre chiaroveggenze qua e là, nei cuori, che vanno oltre gli orizzonti dell’esperienza sensibile e dell’analisi razionale.

Vento e fuoco è lo Spirito Santo, che assale con fremiti di meraviglia e di gaudio la nostra triste profanità, la nostra orgogliosa irreligiosità, il nostro opaco secolarismo.

Onoriamo la Pentecoste, cari figli e fratelli; onoriamo l’onda misteriosa dello Spirito Santo, che per vie impensate percorre la storia del mondo e arriva libero, soave e forte, talora di sorpresa, senza essere atteso, agli spiriti nostri, più spesso a chi lo chiama, ai piccoli di preferenza, ai sofferenti, agli ansiosi di verità e di giustizia.

E onoriamolo, soprattutto, dove lo sappiamo presente: nel Popolo di Dio, nell’umanità credente, nella Chiesa di Cristo, nelle anime rivestite della grazia, e con ciò stesso elevate ad un rapporto meraviglioso col Dio vivo e vero, ad un «sacerdozio regale» e comune ai cristiani, del quale il Concilio ci ha richiamato la magnifica realtà.

Onoriamolo specialmente nel Sacerdozio ministeriale, di cui Cristo ha arricchito e permeato il suo Corpo mistico, la Chiesa, come d’un sistema vascolare, cioè di uno strumento efficiente incaricato di diffondere e di distribuire l’opera vivificante e santificante dello Spirito. Sì, oggi Noi vorremmo che la preghiera avesse, tra le altre, questa intenzione speciale: il Sacerdozio della Chiesa cattolica, affinché animi generosi e numerosi ne accolgano la vocazione, le funzioni, i carismi, le pene e le gioie. Affinché siano santi, siano apostoli, siano testimoni autentici, nella parola e nell’esemplarità della vita, di Cristo redentore, invochiamo lo Spirito Santo per i nostri Sacerdoti, ai quali va oggi il Nostro benedicente e affettuoso ricordo.

Maria, come nel Cenacolo, è con loro ed è con noi.

                                                            



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