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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Solennità del «Corpus Domini»
Domenica, 12 giugno 1977

 

Le notizie amare, che da qualche tempo rattristano le cronache della vita pubblica nel mondo e in questo nostro Paese, ci suggeriscono d’invitare oggi la vostra preghiera ad esprimersi con particolare intenzione in favore di quella «civiltà dell’amore»? che noi vorremmo si rassodasse in costume nella convivenza politica, sociale, civile.

Episodi clamorosi turbano la coscienza del mondo. Guardate l’impresa inqualificabile dei Molucchesi in Olanda. A quello che si dice su le repressioni in Etiopia. All’organizzazione internazionale della delinquenza. Ai ricatti della violenza e delle estorsioni. Alle vendette come forma arbitraria e ingiusta di giustizia. Abbiamo avuto anche noi del Vaticano in questi giorni un fatto non meno deplorevole che vile e cruento, compiuto contro un Diplomatico accreditato presso la Santa Sede: l’uccisione per nulla motivata dell’Ambasciatore di Turchia, il signor Taha Carim; la gravità e la singolarità del misfatto provocano ancora la nostra deplorazione, e ancora ispirano la nostra fiducia che l’onesta coscienza dei popoli sappia preservare la società moderna della degenerazione metodica e violenta delle controversie che possono travagliarla.

Ricordiamo noi la parola del Vangelo: «Perdonate e vi sarà perdonato» (Luc. 6, 37). E procuriamo noi di essere «operatori di pace» (Matth. 5, 9) e di dare alla giustizia una fedele testimonianza di equità e di concordia.

Oggi poi che lo spostamento della festa del «Corpus Domini», ci chiama d’intorno a Cristo che donò Se stesso per la salvezza di tutti, ci riunisca alla sua scuola e alla sua mensa.

Alle ore 18 noi andremo a San Paolo e là pregheremo per la pace.

Maria ci ispira e ci guida.

                                               



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