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LETTERA

FA ONORE*

DEL PAPA PAOLO VI
AL CARDINALE GUSTAVO TESTA
IN OCCASIONE DELLA DEPOSIZIONE
DALLA CARICA DI PREFETTO DELLA SACRA CONGREGAZIONE ORIENTALE.

 

Signor Cardinale,

Fa onore al suo alto senso di responsabilità il nobile gesto con cui Ella ha voluto testé mettere a Nostra disposizione l'incarico di Prefetto della Sacra Congregazione Orientale.

Non abbiamo finora creduto opportuno aderire al desiderio che Ella, fin dall'inizio del Nostro Pontificato e più volte anche in seguito, Ci ha espresso di essere sollevata dalla direzione di codesto Sacro Dicastero. Ma l'entrata in vigore delle nuove disposizioni sul riordinamento della Curia Romana, comportando maggior onere di lavoro, Ci ha spinti, sia pure con rammarico, ad accogliere con piena comprensione la sua presente richiesta.

Nel momento, tuttavia, in cui Ella lascia un così importante campo delle sue fatiche, non possiamo fare a meno di farLe giungere l'attestazione della Nostra viva e sincera gratitudine. A questo Ci muove non soltanto la stima affettuosa che da antica data Ci lega alla sua persona, ma soprattutto il giusto riconoscimento dovuto al servizio da Lei prestato alla Santa Chiesa. E ciò tanto maggiormente Ci viene suggerito al Nostro cuore, se, oltre al periodo di tempo nel quale Ella ha degnamente presieduto questa S. Congregazione, volgiamo indietro lo sguardo ai molteplici incarichi, sempre delicati e gravosi, che la Santa Sede volle affidarLe, fin da quando Ella fu chiamata a lasciare la sua diletta Bergamo. Tra l'altro, amiamo ricordare l'opera tanto apprezzata da Lei svolta durante il periodo difficile della guerra, quale Delegato Apostolico al Cairo, come pure gli anni trascorsi a Gerusalemme e a Berna, sempre come Rappresentante Pontificio.

In tutti questi Uffici, alle native doti di bontà e di generosità proprie della nobile gente bergamasca, Ella seppe unire anche uno spirito di carità sacerdotale e di fedele dedizione ai superiori interessi della Chiesa, che La resero carissima ai Nostri Predecessori, soprattutto al venerato Papa Giovanni XXIII, che, elevandola alla dignità della Sacra Porpora, volle anche affidarLe la direzione di codesta S. Congregazione.

Per tali motivi, se Ci è sommamente gradito farLe ora pervenire la pubblica testimonianza della Nostra stima e gratitudine, ancor più Ci allieta la certezza che non rimarrà senza ampia ricompensa, da parte del Signore, l'opera di chi ha servito con zelo la Sua Chiesa.

Amiamo, infine, sperare che Ella, Signor Cardinale, pur sollevata dal grave peso della direzione di codesto Sacro Dicastero, vorrà continuare, in altri campi e attività, a mettere a profitto della Santa Sede quelle doti di saggezza e di esperienza, dalle quali la Chiesa ancora molto si aspetta.

A tale scopo Noi chiediamo al Signore che conservi ancora a lungo le sue preziose energie, mentre in pegno della Nostra benevolenza di gran cuore Le impartiamo la Nostra Apostolica Benedizione.

Dal Vaticano, 13 gennaio 1968, anno quinto del Nostro Pontificato.

 

PAULUS PP. VI

 


*A.A.S., vol. LX (1968), n. 2, pp. 86-87

 

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