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VISITA AL GOVERNATORATO DELLO STATO CITTÀ DEL VATICANO

DISCORSO DI PAOLO VI

Giovedì, 11 luglio 1963

 

L'Augusto Pontefice inizia con uno speciale saluto per il venerato e carissimo Cardinale di Jorio.

Sottolinea poi quale sia l’importanza di dare la propria opera allo Stato della Città del Vaticano, e cioè alla Santa Sede, al Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo, come è già avvenuto per i venerati Pontefici Pio XI, Pio XII e Giovanni XXIII.

La Città del Vaticano è mezzo e strumento per la visibile indipendenza della Santa Sede.

Quante generazioni di italiani hanno sofferto per la situazione dolorosa, conseguente agli avvenimenti del secolo scorso, e che in seguito è stata felicemente risolta per l’opera volitiva e luminosa del venerato Pontefice Pio XI! Quel grande Papa, per la storica impresa si avvalse, in special modo, della valida collaborazione del Marchese Avvocato Francesco Pacelli la cui memoria il Santo Padre tiene ora a ricordare dinanzi alle fiorenti istituzioni del Governatorato.

La Città del Vaticano non è certo estesa. Fu, anzi, lo stesso Pontefice Pio XI a sottolineare la particolare esiguità e ristrettezza del territorio dello Stato, paragonandola al corpo di S. Francesco che era ridotto all’essenziale, per poter albergare l’anima; ma pur in questa ristrettezza territoriale esistono e prosperano tutti gli uffici e le attività proprie di uno Stato sovrano, autonomo ed indipendente.

Su questo piano storico, giuridico e spirituale, il Santo Padre desidera manifestare paterno compiacimento per quanti si applicano a dare la loro attività in esecuzione dei sapienti ordinamenti; e con la Sua speciale benedizione ama confermare la Sua benevolenza, augurando a tutti i presenti ed alle loro famiglie ogni prosperità nel Signore.

                                                    



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