EVANGELII GAUDIUM - page 36

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la sostanza […] e un’altra la maniera di formula-
re la sua espressione ».
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A volte, ascoltando un
linguaggio completamente ortodosso, quello che
i fedeli ricevono, a causa del linguaggio che essi
utilizzano e comprendono, è qualcosa che non
corrisponde al vero Vangelo di Gesù Cristo. Con
la santa intenzione di comunicare loro la verità
su Dio e sull’essere umano, in alcune occasioni
diamo loro un falso dio o un ideale umano che
non è veramente cristiano. In tal modo, siamo
fedeli a una formulazione ma non trasmettiamo
la sostanza. Questo è il rischio più grave. Ricor-
diamo che « l’espressione della verità può esse-
re multiforme, e il rinnovamento delle forme di
espressione si rende necessario per trasmettere
all’uomo di oggi il messaggio evangelico nel suo
immutabile significato ».
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42. Questo ha una grande rilevanza nell’annun-
cio del Vangelo, se veramente abbiamo a cuore
di far percepire meglio la sua bellezza e di farla
accogliere da tutti. Ad ogni modo, non potremo
mai rendere gli insegnamenti della Chiesa qual-
cosa di facilmente comprensibile e felicemente
apprezzato da tutti. La fede conserva sempre un
aspetto di croce, qualche oscurità che non toglie
fermezza alla sua adesione. Vi sono cose che si
45
 G
iovanni
XXIII,
Discorso nella solenne apertura del Concilio
Vaticano II
(11 ottobre 1962):
AAS
54 (1962), 786: «Est enim
aliud ipsum depositum Fidei, seu veritates, quae veneranda doc-
trina nostra continentur, aliud modus, quo eaedem enuntiantur ».
46
 G
iovanni
P
aolo
II, Lett. enc.
Ut unum sint
(25 maggio
1995), 19:
AAS
87 (1995), 933.
1...,26,27,28,29,30,31,32,33,34,35 37,38,39,40,41,42,43,44,45,46,...224
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