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vere la loro fede quasi di nascosto nel Paese che
amano. Questa è unâaltra forma molto dolorosa
di deserto. Anche la propria famiglia o il proprio
luogo di lavoro possono essere quellâambiente
arido dove si deve conservare la fede e cercare di
irradiarla. Ma « è proprio a partire dallâesperienza
di questo deserto, da questo vuoto, che possiamo
nuovamente scoprire la gioia di credere, la sua
importanza vitale per noi, uomini e donne. Nel
deserto si torna a scoprire il valore di ciò che è
essenziale per vivere; così nel mondo contempo-
raneo sono innumerevoli i segni, spesso manife-
stati in forma implicita o negativa, della sete di
Dio, del senso ultimo della vita. E nel deserto câè
bisogno soprattutto di persone di fede che, con
la loro stessa vita, indichino la via verso la Terra
promessa e così tengono viva la speranza ».
67
In
ogni caso, in quelle circostanze siamo chiamati ad
essere persone-anfore per dare da bere agli altri.
A volte lâanfora si trasforma in una pesante cro-
ce, ma è proprio sulla Croce dove, trafitto, il Si-
gnore si è consegnato a noi come fonte di acqua
viva. Non lasciamoci rubare la speranza!
Sì alle relazioni nuove generate da Gesù Cristo
87.âOggi, quando le reti e gli strumenti della
comunicazione umana hanno raggiunto sviluppi
inauditi, sentiamo la sfida di scoprire e trasmette-
67
âB
enedetto
XVI,
Omelia nella Santa Messa di apertura
dellâAnno della fede
(11 ottobre 2012):
AAS
104 (2012), 881.