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SANTA MESSA PER I GIOVANI DEI PAESI BASSI

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Cortile del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo
Martedì, 21 luglio 1987

 

“Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre” (Mt 12, 50).

Con queste parole del vangelo nella Messa odierna Gesù ha risposto a chi lo informava che sua madre e i suoi fratelli erano fuori e volevano parlargli. Sono parole che valgono soprattutto per colei che stava aspettando fuori, Maria. Perché nessuna madre ha fatto più e meglio la volontà del Padre nei cieli di quanto l’abbia fatta Maria. Allorché veniva chiamata da Dio a divenire in modo eccezionale e inaudito, cioè come vergine, la madre del Figlio di Dio, ella rispose senza esitazione e con dedizione completa: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1, 38).

Così Maria è diventata per eccellenza madre anche in senso spirituale ed esempio per tutti i discepoli del suo figlio Gesù Cristo, per tutti i cristiani. Esempio nominatamente per voi, giovani, che siete giunti all’età in cui dovrete fare una scelta in ordine alla forma di vita, nella quale dovrete condurre come adulti la vostra esistenza. Sarà questa il matrimonio, l’amore esclusivo tra un uomo e una donna che deve essere formato a immagine dell’amore di Cristo per la sua sposa, la Chiesa, e che trova la sua fecondità specifica nella generazione di nuove vite?

Sarà forse il sacerdozio, la disponibilità completa e il servizio all’annunzio del vangelo, cioè del messaggio secondo cui il senso più profondo della vita umana consiste nell’adempimento della volontà del Padre nei cieli? Oppure sarà magari la vita religiosa, nella quale per mezzo di una vita di povertà, ubbidienza e castità perfetta si rende testimonianza del fatto che tutti i valori terrestri, il dominio e il possesso del mondo, lo sviluppo libero di se stessi, l’amore fra uomo e donna, sono valori relativi, perché qui sulla terra siamo pellegrini in cammino verso la casa del Padre nei cieli?

Celebriamo insieme questa Eucaristia specialmente per domandare a Dio che manifesti a ciascuna e a ciascuno di voi qual è la scelta a cui egli lo chiama e gli conceda la disponibilità ad ascoltare sempre l’invito di Maria, nostra Madre, alle nozze di Cana: “Fate quello che egli, mio figlio Gesù, vi dirà” (cf. Gv 2, 5).

 

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