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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE
MIROSLAV IVAN LUBACHIVSKY,
ARCIVESCOVO MAGGIORE DI LVIV DEGLI UCRAINI

 

Al nostro Venerato Fratello
MIROSLAV IVAN S. Em.za Rev.ma
Cardinale LUBACHIVSKY
Arcivescovo Maggiore di Lviv degli Ucraini
 

1. Con grande gioia ho ricevuto la notizia della decisione del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Ucraina di voler celebrare nell’anno 1996 il IV Centenario dell’Unione di Brest-Litovsk mediante un Giubileo, per rendere grazie a Dio del dono dell’unità e per implorare il Suo aiuto per l’avvenire. Lo stesso anno si celebra anche il 350 anniversario dell’Unione di Uz\horod, che partecipa della medesima tradizione costantinopolitana. Perciò, le Eparchie cattoliche bizantine della regione saranno particolarmente unite nelle celebrazioni di questi due eventi storici, i quali furono allora la risposta data dai Gerarchi con le proprie Eparchie a vivere visibilmente l’unità voluta da Cristo per i membri della Sua Chiesa.

2. Quanto avvenuto nel 1595-1596 per la Metropolia di Kiev, e nel 1646 per l’eparchia di Mukacevo, e cioè la decisione di riallacciare i rapporti con questa Sede Apostolica dopo le vicissitudini dei secoli precedenti, ha permesso a queste Chiese non solo di conservare il tesoro delle proprie tradizioni, ma anche di arricchire la Chiesa universale dei propri valori, di modo che questa si presenti, come dice il Salmo 45 “in vestibus variegatis”.

3. Oggi, la celebrazione di tale storico evento significa contemplare la sorgente immediata di quanto la Chiesa greco-cattolica è stata chiamata a vivere, durante quattro secoli, per rispondere alla propria vocazione. Non sono mancate le difficoltà, le incomprensioni, le opposizioni, e persino le persecuzioni in diversi momenti di questi quattro secoli. Ma la professione di fede e l’unità con la Sede di Pietro, espresse in Vaticano, a nome del Metropolita Michele III di Kiev e di tutti i Vescovi della sua Metropolia, dai due Vescovi Cirillo Terleckyj e Itpatio Potij, il 23 dicembre 1595, sono state fedelmente sostenute lungo i secoli dai Vescovi, Sacerdoti, Religiosi, Religiose e Laici, anche a costo della propria vita. Anche se non sono mancate incomprensioni pure in seno alla Chiesa cattolica, la perseveranza nella difesa della propria identità trova oggi nuovi motivi per sviluppare un apostolato intenso nel rinnovamento ecclesiale.

4. Perciò, Venerato Fratello, invito tutti i Gerarchi e i Fedeli della Chiesa Ucraina, tanto in Ucraina che nella diaspora, a fare di quel Giubileo un tempo di grazia: tempo di conversione personale e comunitaria, tempo di riconciliazione all’interno della Chiesa cattolica e con le altre Chiese, tempo di perdono e di penitenza, tempo di gratitudine per la fedeltà mantenuta malgrado le persecuzioni, tempo di più intensa ricerca della fedeltà a Cristo.

5. Informato dei punti forti delle celebrazioni giubilari, vorrei invitarLa, Venerato Fratello, e tutti i Gerarchi della Chiesa Ucraina, a non risparmiare nessun sforzo, perché queste siano stimoli e mezzi di unità con i nostri fratelli delle Chiese ortodosse e delle altre comunità cristiane. Il dono dell’unità raggiunta non dev’essere occasione di rottura, ed ancora meno di nuove opposizioni, particolarmente in considerazione del momento storico in cui la Chiesa Ucraina ha potuto riacquisire la sua esistenza propria in Ucraina. Le vicissitudini storiche di codeste terre sono per la Chiesa un invito a non lasciarsi trascinare in polemiche, sorgenti di divisioni e di distruzioni. Possano essere, pertanto, le prossime celebrazioni giubilari, stimolo di rinsaldata identità ecclesiale, a favore di un migliore e sempre più fraterno servizio agli altri. Voglio sperare che i nostri Fratelli ortodossi o di altre Comunità cristiane possano far loro quanto dice il Concilio ecumenico Vaticano II della grazia dello Spirito Santo effusa in tutti i cristiani e riconoscere che “tutto ciò che è veramente cristiano mai è contrario ai veri benefici della fede, anzi può sempre far sì che lo stesso mistero di Cristo e della Chiesa sia raggiunto più perfettamente” (Unitatis Redintegratio, 4, i).

6. La vocazione ecumenica della Chiesa vi chiama in particolare a far servire all’unità le ricerche, simposi, pubblicazioni ed altri eventi a carattere scientifico (cf. Decreto Unitatis Redintegratio, 14, d), relativi all’Unione di Brest-Litovsk. Similmente, le prove manifestatesi poi, tra cui la soppressione della Chiesa Ucraina sotto la persecuzione comunista, hanno messo in rilievo l’eroismo di tanti Pastori e fedeli. Ne danno testimonianza i numerosi martiri e confessori della fede, il cui sacrificio è stato per tutta la Chiesa, certo prima e principalmente per la Chiesa Ucraina, una fonte di rinnovata fedeltà a Cristo ed alla Sua Chiesa.

7. Non mancheranno durante il Giubileo manifestazioni di preghiera, ritiri spirituali, missioni parrocchiali, atti di penitenza, che dovranno servire alla continua conversione personale ed ecclesiale. A tale fine, sarà necessario che tutti i fedeli cattolici sparsi nel mondo siano associati al Giubileo dell’Unione di Brest-Litovsk, affinché ne traggano un profitto spirituale. In particolare, le celebrazioni che avranno luogo nelle Eparchie ucraine della diaspora dovranno rifulgere come luci che manifestano la vitalità della vostra Chiesa, affinché essa sia conosciuta meglio, sostenuta e sviluppata per il bene di tutti, di modo che tutti possano rendere grazie al Signore, con voi e per voi, del dono dell’unità fedelmente vissuta.

8. La vicinanza del Giubileo di Brest-Litovsk fa crescere la speranza, che questo dia alla Chiesa Ucraina un nuovo slancio nella sua particolare vocazione di testimone ed artefice dell’unità di tutti i cristiani in seno alle popolazioni slave. Le sofferenze sopportate da tutti i Cristiani sotto la persecuzione comunista invitano ancora maggiormente “a condividere assieme l’avvenire che si apre con segni promettenti di speranza” (Lettera ai Vescovi del continente europeo sulle relazioni tra cattolici ed ortodossi nel nuovo contesto dell’Europa centrale ed orientale, Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XIV/1 [1991] 1379).

9. Nel condividere con Lei, Venerato Fratello, questi miei pensieri sul prossimo Giubileo dell’Unione di Brest-Litovsk mi unisco in preghiera con tutti i Gerarchi e Fedeli per invocare da Cristo Redentore abbondanti grazie su tutta la Vostra Chiesa. Affido inoltre alla materna protezione della Theotokos tutte le comunità in Ucraina e nella diaspora.

10. In pegno di felice esito del prossimo Giubileo imparto a Lei, Venerato Fratello, a tutti i Gerarchi e Fedeli della Vostra amata Chiesa, una propiziatrice Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 25 marzo 1995.  

IOANNES PAULUS PP. II

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