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LETTERA APOSTOLICA
"MOTU PROPRIO"
EUROPAE ORIENTALIS
DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II

 

 

Solleciti dei fedeli dell'Europa orientale, le cui condizioni di vita sono oggi cambiate, consideriamo che non sono più validi i motivi per i quali fu eretta la Commissione per la Russia. Avendo particolare cura del bene dei fedeli cattolici russi, il Nostro Predecessore Pio XI, di venerata memoria, aveva provveduto alla cura pastorale di quanti risiedevano in patria o di coloro che erano fuggiti da essa.

A questo fine egli aveva costituito nel 1925 la Commissione per la Russia e poi, con il Motu proprio «Inde ab inito Pontificatu», del 6 aprile 1930, l'aveva resa sui iuris (cfr. AAS, XXII [1930] pag. 153-154). Per suo tramite, la Santa Sede ha così potuto sostenere i cattolici di quelle terre, costretti a vivere la propria fede nelle persecuzioni, ma anche nella speranza che un giorno, di cui solo Dio conosceva il momento, la Chiesa cattolica avrebbe potuto nuovamente fiorire nella loro amata patria.

L'evoluzione recente della storia dell'Europa orientale, ha permesso che le comunità cattoliche possano ricostituirsi e manifestarsi liberamente. In questa nuova situazione, però, è tuttora necessario fornire a quelle comunità quell'appoggio che permette loro di consolidare le proprie radici nel suolo patrio e sviluppare la loro comunione con le altre comunità cattoliche del mondo.

Perciò, nella pienezza della Nostra potestà apostolica, dopo aver chiesto il consiglio del Nostro venerato Fratello l'Em.mo Sig. Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, e dell'Ecc.mo Monsignor Jean-Louis Tauran, Presidente della medesima Pontificia Commissione «Pro Russia», motu proprio ac certa scientia, mettiamo fine alla Pontificia Commissione «Pro Russia», rendendo grazie a Dio per tutto il bene che essa ha recato alla Chiesa ed a tanti fedeli di origine russa durante quasi sette decenni, esprimendo, altresì, la nostra gratitudine a quanti durante questi anni dolorosi si sono adoperati per l'espletamento della sua missione; di pari passo, erigiamo, a norma della Nostra Costituzione Apostolica Pastor bonus (Art. 21 §2), la Commissione Interdicasteriale Permanente per la Chiesa in Europa Orientale, le cui competenze e composizione sono qui appresso definite.

Detto nuovo Organismo ha competenza per le Chiese tanto di rito latino che di rito orientale, nei territori dell'Europa già a regime comunista, e si estende perciò ai Paesi già appartenenti all'ex Unione Sovietica, compresa l'Asia, e, secondariamente, per quanto necessario, a tutti gli altri Paesi dell'Est europeo.

La Commissione avrà il compito di seguire e promuovere la missione apostolica della Chiesa cattolica in tutte le sue attività e di accompagnare il dialogo ecumenico con le Chiese ortodosse e con le altre Chiese di tradizione orientale. La Commissione avrà pure cura di tenere contatti regolari con le varie Istituzioni cattoliche, che da lungo tempo vengono in aiuto alle comunità cattoliche in Europa orientale, sia per coordinare le loro attività, sia per darvi nuovo slancio.

La Commissione Interdicasteriale sarà presieduta dall'Em.mo Cardinale Segretario di Stato ed integrata, quali membri, dal Segretario per i Rapporti con gli Stati, dai Segretari delle Congregazioni per le Chiese Orientali, per il Clero e per gli Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica, dal Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e dal Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Pertanto, ordiniamo che ciò che abbiamo stabilito con questa lettera in forma di motu proprio sia eseguito ed osservato, nonostante qualsiasi altra disposizione in contrario.

Dato a Roma presso San Pietro, il 15 gennaio 1993, quindicesimo anno del Nostro Pontificato.

 

GIOVANNI PAOLO II

 

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