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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI VICARI PER I RELIGIOSI DELLE
DIOCESI DEGLI STATI UNITI D'AMERICA

20 marzo 1981


Cari amici in Cristo,

Desidero oggi rivolgere un cordiale benvenuto a ciascuno di voi. È una gioia per me incontrarmi con i Vicari per i Religiosi provenienti dagli Stati Uniti d’America, e con tutti coloro che lavorano con loro in una zona molto importante della vita e del ministero della Chiesa.

1. Parlando del ruolo dei Vicari Episcopali per gli Istituti religiosi, il Documento della Santa Sede Mutuae Relationes definisce questo compito come un servizio di collaborazione col ministero pastorale del Vescovo. Infatti, il mandato conferito al Vicario Episcopale consiste nell’aiutare a compiere un compito che per sua natura appartiene esclusivamente al Vescovo, cioè, una particolare sollecitudine per la vita religiosa e l’organico coordinamento della vita religiosa entro le attività pastorali della diocesi (cf. Mutuae Relationes, 54). Tutti voi, in un modo o nell’altro, vi prodigate nell’assistere i vostri Vescovi offrendo aiuto ed incoraggiamento a migliaia di uomini e donne che hanno generosamente consacrato la loro vita a Gesù Cristo, e che stanno cercando di vivere la loro consacrazione ecclesiale con un amore perseverante che sia degno del loro impegno permanente, e sia conforme ai sacri voti di castità, povertà e obbedienza. Il vostro è davvero uno splendido apostolato che può aiutare a sostenere individui ed intere Congregazioni religiose nella speranza, nel fervore e nella verità dei loro carismi.

2. Tutti voi, sia che voi stessi siate religiosi o no, siete chiamati ad offrire umilmente la vostra collaborazione come fratelli e sorelle che condividono con i religiosi una comune discepolanza a Cristo nostro Signore. Voi avete con coloro che servite, una comune chiamata alla santità nella sequela di Gesù. Nello stesso tempo i requisiti professionali del vostro apostolato comprendono una esaustiva comprensione della vita religiosa, specialmente nelle sue essenziali dimensioni ecclesiali.

Per questa ragione, voi stessi dovete riflettere ripetutamente su tutto l’insegnamento del Concilio Vaticano II che riguarda la vita religiosa, così come le direttive papali postconciliari e quelle della Sacra Congregazione per gli Istituti religiosi e secolari. Il Documento Mutuae Relationes, preparato congiuntamente dalla Sacra Congregazione per gli Istituti religiosi e secolari, è particolarmente rilevante per quel servizio che voi state rendendo nella Chiesa.

3. Nelle discussioni e nel dialogo a cui partecipate, nei consigli che date, e nelle decisioni che potete essere chiamati a prendere, è importante che facciate costante riferimento all’essenza della vita religiosa. Questo significherà enfatizzare il valore della consacrazione alla persona di Gesù Cristo – una consacrazione che è effettuata nella sua Chiesa e dalla sua Chiesa, e in risposta alla personale vocazione ricevuta da Cristo attraverso l’opera del suo Spirito. Il vostro ruolo è portare effettivamente l’attenzione alla finalità dei voti religiosi, mostrando come, nelle parole del Concilio Vaticano II, essi sono finalizzati a “una più vigorosa fioritura della santità della Chiesa e ad una più grande gloria dell’una ed indivisa Trinità, che in Cristo e attraverso Cristo è la sorgente e la fonte perenne di ogni santità (Lumen Gentium, 47)

4. La vostra stima per la vita religiosa e il vostro profondo apprezzamento dei valori individuali che essa realizza per il bene della Chiesa può essere un potente aiuto per i vostri fratelli e sorelle sia nelle circostanze ordinarie che nei momenti di crisi. Consci della vitale importanza dei Religiosi nella Chiesa, sarete in grado di aiutare altri a raggiungere una serena realizzazione che questa intuizione ecclesiale, come il resto della Chiesa di Cristo, deve sopportare tribolazioni nel mondo (cf. Gv 16,33). Davvero, non c’è da meravigliarsi che la santità della vita religiosa sarebbe stata minacciata e perfino attaccata dal diavolo. Il richiamo di san Pietro alla vigilanza è estremamente rilevante oggi: “Il vostro nemico, il diavolo, come un leone ruggente va in giro, cercando di divorare. Resistetegli saldi nella fede...” (1Pt 5 8-9).

5. Poiché voi stessi avete un ruolo speciale di aiuto e di sostegno alla vita religiosa, sarete in grado di proporre e di riproporre a singoli religiosi ed ad intere comunità i perenni valori inerenti alla vita religiosa consacrata. È una espressione della vostra carità e parte della vostra missione. Ognuno di voi avrà opportunità di fare questo: come rappresentante di un Vescovo nella sua preoccupazione pastorale per la vita religiosa in relazione alla Chiesa locale ed universale, o semplicemente come un amico, come un consigliere o un confidente, un comprensivo seguace di Cristo, un direttore spirituale o un confessore.

6. Attraverso i vostri contatti con loro, potete essere di grande servizio ai religiosi ed alla Chiesa intera sottolineando l’importanza della preghiera in ogni genuino programma di rinnovamento.

L’intimità personale con Gesù Cristo, sostenuta dalla preghiera e dall’Eucaristia è una condizione essenziale per l’effettivo contributo dei religiosi alla vita della Chiesa. La società ha bisogno dell’incessante proclamazione delle Beatitudini; e ha bisogno di vederle messe in pratica nella vita dei religiosi.

Oltre ai vostri contatti personali, molti di voi saranno indubbiamente impegnati nel programmare e coordinare incontri, gruppi di studio o seminari frequentati da religiosi. In essi il sublime insegnamento della Chiesa sulla vita religiosa dovrà essere presupposto e appropriatamente manifesto. La condizione ontologica dell’unione con Dio, dell’essere creatura nuova in Gesù Cristo, consacrata a Lui attraverso voti ecclesiali, da’ ai religiosi una fonte di profonda fecondità nelle opere dell’apostolato. La rinuncia vissuta, unita alla Croce di Cristo, fornisce i religiosi di una straordinaria efficacia nel parlare ai loro fratelli e sorelle della pienezza della vita pasquale in Gesù Risorto. Abbracciando la povertà di Cristo, i religiosi hanno una reale possibilità di rendere un genuino servizio ai poveri e di essere strumenti efficaci di evangelizzazione nei loro riguardi.

Attraverso l’umile riconoscimento dei limiti della loro personale capacità di penetrazione, i religiosi saranno in grado di proseguire con una fresca rassicurazione della validità del messaggio che cercano di comunicare. Attraverso la generosa rinuncia dell’amore coniugale, i religiosi saranno in grado di convincere molte persone dell’assoluto primato dell’amore di Cristo e del suo profondo potere di riempire il cuore umano di una gioia che è contagiosa. Avendo offerto la loro vita a Cristo, i religiosi possono essere veramente aperti al suo Santo Spirito, abbracciando nella sua interezza la Parola di Dio come è proclamata dalla Chiesa, essendo così preparati per un reale dialogo di salvezza, che conduce all’innalzamento ed alla gloria del nome di Cristo.

Ma, come ogni categoria nella Chiesa, i religiosi hanno bisogno di sostegno, di comprensione e di amore. Troveranno tutto ciò in modo privilegiato in Maria, Madre di Gesù e Madre della Chiesa, che come modello di santità ha un rapporto speciale con tutti i religiosi. Nello stesso tempo, nella sfera temporale, questo compito compete a tutti voi che siete chiamati dai vostri Vescovi a sostenere la vita religiosa nella Chiesa di oggi. Il vostro è davvero un importante apostolato nel Corpo di Cristo. E possiate voi stessi trovare nuova forza ed incoraggiamento nelle parole dell’apostolo Paolo: “Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo” (Gal 6,2).

Possa Maria aiutare tutti voi a fare questo per la gloria di suo Figlio, Gesù, che è il Salvatore di tutti noi.



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