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SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO DI NEO-DIACONI DEL NORD-AMERICA

Sabato, 24 aprile 1982

 

Cari fratelli e sorelle!

Vi do il benvenuto nella gioia del periodo pasquale che stiamo vivendo! Sono particolarmente lieto di incontrarmi con i neo-diaconi del Collegio Nord Americano e di rivolgere una speciale parola di saluto ai loro genitori e amici così come ai membri della facoltà del Collegio - a Monsignor Charles Murphy e a tutti coloro che collaborano al programma formativo del Collegio.

Sono lieto di apprendere che due giorni fa vi siete tutti riuniti nella Basilica di san Pietro per l’ordinazione dei giovani al diaconato. Quale dono prezioso il Signore ha affidato loro in quel momento! È vero che essi si sono impegnati a fondo per prepararsi teologicamente, spiritualmente e pastoralmente in modo da essere pronti a quel momento. Ma essi sono ben consci che questa chiamata del Signore è un dono. Non è un merito: è una grazia liberamente concessa da nostro Signore Risorto.

Non esiste alcun diritto che una persona possa accampare a proprio nome per servire come diacono nella Chiesa. Il diaconato è una chiamata di Dio mediata attraverso la Chiesa e dovrebbe essere umilmente accettata come una opportunità privilegiata di partecipare al Mistero Pasquale di Cristo. Il rito stesso di ordinazione ci dà un’importante lezione nel momento in cui richiede al candidato di ricevere questo dono in un atteggiamento di preghiera - giacendo a terra prostrati davanti al Signore, invocando il suo aiuto e quello della nostra Madre benedetta e di tutti i santi.

Sì, fratelli miei, diaconi della Chiesa, quale meravigliosa grazia il Signore vi ha concessa in questo incontro sacramentale!

Siate grati per l’invito che è divenuto ora vostra sfida quotidiana a crescere sempre più ad immagine di Gesù nel servizio agli altri e nella preghiera per la Chiesa.

Il diaconato vi conferisce una partecipazione unica al ministero della Chiesa, al quale voi parteciperete ancor più completamente mediante l’ordinazione sacerdotale. Naturalmente voi aspettate con ansia quel momento, colmi di entusiasmo e di speranza.

Ma sappiate scoprire in questa vostra attuale chiamata al servizio l’invito a maturare nella fede, nella speranza e nell’amore. Siate pronti a dare voi stessi nel servizio e nella preghiera per i vostri fratelli e sorelle, per la Chiesa intera.

Possa il Signore Risorto sostenere tutti i vostri sforzi ed essere sempre per voi fonte di forza e di felicità.

                                               



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