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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AGLI ARTISTI DELL'ORCHESTRA SINFONICA
«FEDELE FENAROLI» DI LANCIANO

Castel Gandolfo, 10 agosto 1982

 

Come posso ringraziare per questo dono che mi avete fatto? È un dono eccezionale, specialmente nella vita di un Papa, avere un concerto a Castel Gandolfo. Poter ospitare artisti provenienti da diverse nazioni, una orchestra sotto la direzione di un mio connazionale! Voglio ringraziare con le parole più semplici, voglio ringraziare voi insieme con il Presidente di questa iniziativa artistica di Lanciano. Lo stesso nome di Lanciano dice già molto e ora che questo nome viene collegato con questa iniziativa artistica mi dice ancora di più.

Vi ho domandato all’inizio come posso ringraziare perché il linguaggio delle parole non è del tutto adeguato al linguaggio artistico della musica. E molto spesso si corrisponde alla musica con il silenzio profondo più che con le parole. Vorrei dire semplicemente, dunque, che vi sono grato perché sono stato privilegiato e onorato dalla vostra presenza. E se potessi aggiungere ancora qualche cosa a questa parola “grazie”, sarebbe un invito di venire di nuovo, naturalmente non subito, ma forse in un’altra occasione, in un altro periodo estivo. Se non mi sbaglio è sempre il periodo estivo che riunisce questi giovani artisti delle diverse nazioni ed allora anche il periodo in cui i loro concerti si possono sentire dappertutto in Italia: non solamente a Lanciano, ma anche a Castel Gandolfo. Volevo dirvi che io posso offrire una sola cosa totalmente spirituale: dire la preghiera e la benedizione. Questo è l’unico dono che posso offrire in questo momento a voi che avete tanto offerto a me. 

                                



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