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PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO IN NIGERIA, BENIN
GABON E GUINEA EQUATORIALE

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI LAICI, AI CATECHISTI E ALLE DONNE CATTOLICHE

Kaduna (Nigeria), 14 febbraio 1982


Carissimi responsabili per i laici in Nigeria,
carissimi catechisti, carissime donne cattoliche.

È per me un motivo di grande gioia incontrarvi oggi. Questo incontro mi dà l’occasione di parlarvi del contributo che ognuno di voi porta alla diffusione del Vangelo, ed anche della vostra comune vocazione nella Chiesa. Tutti voi siete stati chiamati da Cristo stesso per contribuire alla missione salvifica della sua Chiesa (cf. Lumen Gentium, 33).

1. Voglio esprimere il mio apprezzamento per il modo in cui voi laici della Nigeria lavorate insieme ai vostri vescovi e sacerdoti per dare testimonianza di Cristo, per comunicare Cristo agli altri.

Questa unità con i pastori della Chiesa è infatti una condizione essenziale per il successo soprannaturale dei vostri sforzi. Sotto la loro guida avete il Consiglio Nazionale dei Laici e l’Organizzazione delle Donne Cattoliche a tutti i livelli: nazionale, provinciale diocesano parrocchiale e di villaggio. Vi sono molte attività nuove e molte degne organizzazioni. In tutte queste attività voi cercate di attivare la grazia del vostro Battesimo e della vostra Cresima. Essendo stati chiamati da Cristo stesso, siete i suoi collaboratori di elezione nella evangelizzazione. Questo fa sì che condividiate lo zelo della Chiesa nel fornire una istruzione religiosa a tutti i bambini cattolici negli istituti di educazione di ogni tipo. Siete realmente consapevoli del mistero della Chiesa, che tutti noi che siamo stati battezzati in Cristo formiamo il suo Corpo, la Chiesa. In questa Chiesa vi è una diversità di apostolato o di ministero ma unità di missione: la diffusione del Regno di Cristo.

Vescovi, sacerdoti, religiosi e laici: ciascun gruppo ha il suo speciale contributo da recare.

2. Come laici sapete che il vostro particolare tipo di apostolato è di far sì che i principi cristiani incidano sull’ordine temporale, ossia portare lo spirito di Cristo in quei settori della vita che sono il matrimonio e la famiglia, gli scambi commerciali, le arti e professioni, la politica e il governo, la cultura e le relazioni nazionali e internazionali. In tutti questi settori, i laici, secondo l’espressione del Concilio Vaticano II, devono svolgere il loro proprio ruolo distintivo (cf. Gaudium et spes, 43). Dai vostri parroci ricevete la Parola di Dio e il cibo sacramentale. Così fortificati, entrate nell’arena della vita quotidiana e qui confessate il Cristo.

3. Nella società siete chiamati ad essere lievito per Cristo: a portare la testimonianza di Cristo nella scuola, negli uffici governativi, negli stabilimenti, nei circoli e ritrovi, nelle associazioni cittadine, nelle riunioni tra coetanee; nelle università, nel commercio, nei sindacati ed in politica. In tutte queste sfere secolari promuoverete la giustizia, l’unità, l’onestà, lo slancio e il coraggio. Insieme cercherete risposte concrete ed ispirate al Vangelo ai problemi di corruzione, mancanza di disciplina, etnicismo ed altri simili mali.

Nelle vostre organizzazioni ecclesiali siate modelli di unità, di disciplina, di lavoro diligente, di lealtà verso i vostri superiori, di dedizione, di partecipazione alla riuscita degli altri, nella ricerca non della fama ma del Regno di Cristo, non lottando per conquistare il primo posto nella società, non cercando di essere chiamati maestri: “perché uno solo è il vostro maestro, Cristo” (Mt 23,10).

È soprattutto nella famiglia che potrete comunicare Cristo. Siate mariti e mogli esemplari, creando una comunità di amore e di vita ed esercitando come padri e come madri un vero ministero nell’educazione dei vostri figli. È attraverso di voi che vengono fornite membra al Corpo di Cristo e candidati al sacerdozio e alla vita religiosa. La Nigeria guarda a voi con fiducia perché prepariate buoni cittadini per la società.

4. Impegnandovi nelle numerose iniziative dell’apostolato, assegnerete una grande importanza alla preghiera ed alla unione con Cristo. Sono felice di sapere che i vostri cappellani sottolineano questo soprattutto: che riceviate spesso il sacramento della Riconciliazione, che l’Eucaristia sia il centro della vostra vita di cristiani e di tutte le vostre attività. Il vostro zelo di evangelizzazione proviene infatti soprattutto dall’Eucaristia. Con la grazia di Dio, i giorni di preghiera comunitaria ed i ritiri annuali per il vostro rinnovamento spirituale possono contribuire anch’essi alla vostra crescita nella fede che avete ricevuto.

5. Voglio rivolgere un saluto particolare a voi, carissimi catechisti della Nigeria. Il vostro ruolo nella evangelizzazione iniziale e permanente è di tale importanza che non potrei venire come pellegrino in Nigeria senza avere questo felice incontro con voi.

Sin dagli inizi, quando i primi missionari arrivarono in Nigeria più di un secolo fa, siete stati collaboratori instancabili e insostituibili dei sacerdoti. Li avete assistiti continuamente. Quando non conoscevano le lingue locali, siete stati loro interpreti. Avete preparato le persone ai vari sacramenti. Avete battezzato i morenti quando non vi erano sacerdoti disponibili. Avete animato la comunità cattolica locale e l’avete condotta alla santificazione dei giorni festivi quando non vi erano sacerdoti. Avete promosso i progetti di sviluppo della Chiesa, e avete abbondantemente contribuito alla diffusione del Vangelo.

6. Il vostro speciale settore di competenza e di dedizione è quello della catechesi e del suo duplice obiettivo di maturare la fede iniziale e di educare il vero discepolo di Cristo attraverso una conoscenza più profonda e sistematica della persona e del messaggio di nostro Signore Gesù Cristo (Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae, 19). Voi introducete i neofiti alla fede, di qualunque età siano. Insegnate loro la dottrina cattolica, le preghiere e gli inni. Li aiutate a partecipare alla sacra Liturgia, specialmente quella dell’Eucaristia. Visitate i malati a nome di tutta la Chiesa. Prendete contatto con i non cristiani. Animate le associazioni di apostolato sin dai loro primi passi. Presenziate le riunioni parrocchiali e diocesane e contribuite alla costruzione di legami di comprensione. Aiutate i giovani a maturare nel cristianesimo ispirandoli alla generosità ed alla castità. Scoprite candidati al sacerdozio ed alla vita religiosa e li portate al sacerdote. Facilitate anche i contatti delle persone con i sacerdoti. Spesso riuscite ad attuare forme speciali di assistenza quando non sono disponibili sacerdoti. Per questi e per tutti i servizi come questi esprimo la gratitudine della Chiesa universale.

Carissimi catechisti, la Chiesa ha bisogno di voi. Continua ad avere bisogno di voi. Per quanto numerosi possano essere i sacerdoti ed i religiosi a disposizione della Chiesa, voi restate insostituibili. Siete i più vicini ai. nostri fratelli laici e date loro una idea vicina della Chiesa. Offrite loro silenziosamente modelli da imitare. Mostrate loro che l’impegno nella fede e il sacrificio necessario per diffonderla sono possibili ai laici e non soltanto ai sacerdoti ed ai religiosi.
7. Sono felice di sapere che le vostre diocesi hanno programmi per la vostra formazione più avanzata, nella forma di seminari annui per tutti i catechisti, corsi di formazione più approfondita e più prolungata per alcuni, e perfino una formazione della durata di alcuni anni in istituti catechistici con attrezzature migliori di quelle che possano essere fornite da una sola diocesi. Vi ringrazio per la vostra collaborazione in tutto questo. Desidero ringraziare i vostri Vescovi e sacerdoti che rendono questo possibile. Ringrazio anche i Responsabili Nazionali dell’Istruzione Religiosa che hanno recato un significativo contributo.

Catechisti della Nigeria, il Papa vi ama. Ha fiducia in voi, e potete sempre contare su di lui per il suo aiuto nella grande opera di evangelizzazione. Vi benedice in nome di Gesù.

8. Sono felicissimo di incontrarmi anche con voi, responsabili dell’Organizzazione Cattolica Femminile della Nigeria. Benché abbia incontrato responsabili del Consiglio Nazionale per i Laici tra i quali anche voi eravate incluse, il mio incontro particolare con voi è giustificato dal posto insostituibile che occupate nella famiglia, nella Chiesa e nella società.

Siete donne cattoliche convinte, mogli degne e madri stimate. Avete appreso ad amare i vostri mariti, ad avere cura dei vostri figli, a diffondere il vostro amore tra i membri della vostra famiglia e nella società, nella sua accezione più vasta. Siete diligenti nell’allevare i vostri figli ed aiutarli a prepararsi alla loro vocazione nella vita. In particolare li educate alla carità ed alla castità, alla generosità ed alla disciplina. Questi sono ruoli realmente vitali.

Mi è stato detto che il vostro è un gruppo bene organizzato, disciplinato ed efficace, ai vari livelli.

Le vostre dirigenti sono anche membri dell’Unione Mondiale delle Organizzazioni Cattoliche Femminili, la cui Presidente Mondiale ha presenziato la vostra Convenzione Nazionale ad Onitsha nello scorso aprile. Organizzate corsi di formazione per animatori, seminari di cultura domestica e conferenze di dottrina cristiana. Voglio esprimervi il mio apprezzamento per tutte queste cose.

9. Siete particolarmente attive nelle varie iniziative in favore della famiglia. Contribuite ad organizzare e gestire centri di preparazione al matrimonio per ragazze. Lavorate nei Consultori matrimoniali a livello diocesano. Aiutate le famiglie in difficoltà. E difendete la vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento. Desidero lodarvi particolarmente per la vostra ferma presa di posizione contro l’aborto. L’aborto non è altro che l’assassinio di una creatura innocente. Deve essere condannato dalla società. Voglio lodarvi anche per l’aiuto che date alle madri nubili e per le vostre proposte di alternative accettabili all’aborto. In tutte queste cose voi rispecchiate la tenerezza umana e l’amore divino di Cristo stesso e della Madre sua.

La vostra lotta per l’istruzione religiosa cattolica dei vostri figli e degli altrui figli è meritevole di un forte appoggio. La religione ha un posto centrale nell’educazione. La Chiesa deve coinvolgersi nell’educazione dei giovani. Per questo, ha bisogno del vostro aiuto.

Care responsabili dell’Organizzazione Femminile Cattolica della Nigeria, attraverso voi la Chiesa è in grado di esercitare una grande influenza sulla società. Attraverso le molteplici attività che esprimono la “pienezza della vera umanità femminile” (Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio, 23) voi lavorate per la trasformazione del mondo, a permeare tutta la creazione dello spirito di Cristo.

10. Tutte queste ed altre iniziative, carissimi laici, catechisti e donne cattoliche, dipendono da Cristo per poter portare frutti. Egli – Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente, il Figlio della Vergine Maria – è la sorgente di tutta la vostra forza. Il criterio ultimo del vostro dinamismo non deve essere cercato nell’umano ingegno, o nell’attività, e neanche nella organizzazione. Va cercato nell’unione con Gesù Cristo, soprattutto nella devozione eucaristica. La vera pietra di paragone della vitalità cristiana del villaggio, della parrocchia, della diocesi e della nazione va cercata nella risposta alla domanda: quale posto ha l’Eucaristia nelle vostre vite? Infatti è nella partecipazione al Mistero Pasquale della sua morte e risurrezione che Gesù ci rende efficaci collaboratori nella diffusione del suo Regno sulla terra. Quella che realmente conta è la Messa. È attraverso l’Eucaristia che Cristo guida le nostre vite e costruisce le nostre comunità di amore, di comprensione e di misericordia.

Chiedo oggi alla beata Maria Madre di Dio di spiegare a tutti il mistero eucaristico del suo Figlio e di conservarvi per sempre nel suo amore.

           



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