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VISITA PASTORALE ALLA DIOCESI DI LIVORNO

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON LE AUTORITÀ CIVILI

Festività di San Giuseppe
Venerdì, 19 marzo 1982

 

Signor Sindaco di Livorno!
Onorevole signor Ministro!

Apprezzo sinceramente le cortesi espressioni con le quali, interpretando i sentimenti rispettivamente della cittadinanza livornese e del Governo Italiano, avete voluto darmi il benvenuto in questa Città, prima di iniziare la celebrazione della santa Messa in questa piazza antistante l’antica mole della Cattedrale, ideale punto di riferimento della vita spirituale e sociale di Livorno.

Desidero esprimere il mio deferente saluto anche ai Membri del Consiglio Comunale ed a tutte le Autorità civili e militari della Provincia e della Regione toscana per la rispettosa e gentile accoglienza. A tutti e a ciascuno di voi, cari livornesi, esprimo con intensità di sentimenti il mio saluto.

Sono veramente lieto di trovarmi in questa Città! Posso così ammirarne le bellezze naturali, posta com’è a specchio del mare ligure, ove sono incastonate le sette isole dell’Arcipelago, il cui fascino non è mancato di rimbalzare nella storia e nella letteratura e tra cui una si gloria di recare il nome di Cristo; ma soprattutto ho l’occasione di prendere diretta conoscenza della fede cristiana che anima questo popolo e del coraggio che esso ha saputo dimostrare nelle ripetute difficoltà, dalle quali è stato provato nei secoli e, in particolare, in questi ultimi decenni nella dura opera di ricostruzione ed ingrandimento della città in seguito alle devastazioni dell’ultima guerra mondiale.

L’incontro mi permette anche di manifestare il mio apprezzamento per lo sforzo che voi, o livornesi, non vi stancate di compiere per mantenere la vostra città all’altezza delle antiche virtù dei vostri antenati, i quali seppero assicurare ad essa gloriose tradizioni civili, sociali e culturali, come dimostra la benemerita istituzione dell’Accademia Nazionale, che proprio in questo anno celebra i cento anni di vita. Mi fa piacere constatare che, nonostante le difficoltà di vario genere, avete saputo dare vita ed incremento a numerose imprese industriali, che offrono possibilità di impiego e sicurezza economica a numerosi lavoratori. Ma noto pure con rammarico che neppure questa città sfugge al grave fenomeno della disoccupazione, che affligge soprattutto gli abitanti dei quartieri più poveri, nei quali si sta aggravando. È particolarmente verso questi quartieri che il mio pensiero e il mio cuore si volgono con maggiore attenzione e con sollecita partecipazione.

Con questa mia visita, nella ricorrenza di san Giuseppe, desidero rendere onore soprattutto ad essi, rivendicare nella Chiesa e nella società il posto che loro spetta e dare voce alle giuste richieste e ai diritti al pane, alla casa, al lavoro, alla scuola, all’assistenza sanitaria, cioè al comune benessere materiale e spirituale.

Sono certo che le competenti Autorità civili e religiose non lasceranno nulla di intentato per la completa soluzione di questi problemi. Da parte mia, vi assicuro che non cesserò di pregare il Signore perché assista ogni buon proposito ed ogni iniziativa destinata ad un maggiore progresso sociale ed alla vostra continua elevazione umana e spirituale, carissimi livornesi, e su voi tutti invoco pienezza di grazie e di conforti celesti. 

                                           



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