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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO DI SINDACALISTI CRISTIANI DEL BELGIO

Giovedì, 6 maggio 1982

 

Signor Presidente,
Signore, Signori.

Avete manifestato il desiderio di incontrarmi, ed io stesso sono felice di ricevervi per qualche momento per incoraggiarvi nella vostra azione di sindacalisti cristiani, provenienti dal caro Belgio.

La storia della vostra “centrale”, che ha preso forma dopo una sessantina d’anni, ha le sue radici negli sforzi meritori dei lavoratori cristiani della fine secolo scorso, incoraggiati da Papa Leone XIII nella famosa enciclica Rerum Novarum. Dall’inizio, i vostri predecessori hanno voluto unirsi, nei depositi di legna come nei cantieri di costruzione, al fine di ottenere, per loro e per i loro colleghi, una più grande giustizia sociale. E hanno voluto farlo in nome dei principi cristiani, convinti di trovare in essi ispirazione sicura ed efficace per la loro azione Come ho già sviluppato più a lungo nell’enciclica Laborem Exercens e in numerose altre occasioni, per esempio ricevendo il 9 febbraio scorso un gruppo internazionale di dirigenti sindacali che comprendeva anche un gruppo di vostri compatrioti, la Chiesa non può che incoraggiare una tale scelta. Dobbiamo augurarci che dappertutto, in tutti i paesi e sotto tutti i regimi, i lavoratori godano dei loro diritti inalienabili di formare associazioni libere e autogestite, per assicurare e difendere, in modo solidale e pacifico, giuste condizioni di lavoro e di salario, condizioni di vita degne per sé e per le proprie famiglie, e per esercitare così la loro parte di responsabilità nell’organizzazione del lavoro che è di loro competenza, tenendo conto del bene comune di tutta la nazione. Non si tratta per loro di cercare un potere politico, ma di vegliare affinché sia veramente rispettata la dignità dei lavoratori, che è uno dei maggiori segni di una società sana e democratica.

Nella lotta inerente al diritto sindacale, tutte le finalità non sono giustificate, tutte le vie non sono equivalenti, tutti i mezzi non sono buoni. È normale, è di estrema importanza, che i cristiani siano vigilanti ed esigenti su questo punto, e che essi cerchino sempre di ispirarsi ai valori cristiani attinti dal Vangelo e dalla dottrina sociale della Chiesa, per ricercare, nella giustizia ciò che veramente è più conforme a tutta la verità dell’uomo in ciò che concerne l’organizzazione del lavoro, i rapporti sociali, la concezione del bene comune della società.

Conoscendo il vostro impegno ad agire in questo senso, io mi felicito con voi e vi incoraggio. Vi ringrazio ugualmente del fatto che vi mostrate solidali, nella vostra preghiera e nella vostra testimonianza, con i lavoratori degli altri paesi che non hanno purtroppo le vostre possibilità.

Che Dio vi benedica! Che benedica il vostro paese, con il quale ho avuto spesso occasioni di familiarizzare e di cui conservo un caro ricordo! Ch’egli benedica ciascuno di voi, le vostre famiglie e coloro che rappresentate qui! Che il Cristo resuscitato sia la vostra pace e la vostra gioia! E che il suo Spirito vi faccia sempre ricercare ciò che corrisponde alla verità, alla giustizia e all’amore!

                                            



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