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VIAGGIO APOSTOLICO IN CANADA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MALATI E AGLI ANZIANI

Santuario dei Martiri (Huronia)
Sabato, 15 settembre 1984

 

Carissimi amici.

1. Sono lieto di trovarmi con voi questa mattina al santuario dei Martiri a Huronia. La mia visita pastorale in Canada non sarebbe completa se non mi incontrassi con i malati e gli anziani che sono così vicini al mio cuore. Quando penso a voi, mi vengono alla memoria le parole pronunciate dal Signore attraverso il profeta Isaia: “Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo” (Is 43, 4). Voi siete veramente preziosi agli occhi del Signore e agli occhi del Papa. Voi occupate un posto d’onore nella Chiesa, perché partecipate in modo particolare al mistero della croce di Cristo, la croce che, nella fede, sappiamo essere l’albero della vita eterna.

2. La sofferenza e la malattia, la morte stessa, sono parte del mistero della vita. Ma pur restando un mistero, non devono necessariamente restare senza significato. In Cristo e con la sua passione e risurrezione tutto il creato è stato redento, insieme a tutta l’umana esperienza. Infatti, nella sua passione Cristo si servì della sofferenza e della morte per esprimere nella maniera più totale il suo amore obbediente per il Padre. E ora, in unione con Cristo, le nostre sofferenze possono divenire un atto d’amore per il Padre, un atto amorevole di abbandono alla Provvidenza di Dio.

3. Incontro spesso persone le quali mi dicono che offrono le loro preghiere e i loro sacrifici per me e per le mie intenzioni. Sono profondamente grato di questo gesto di solidarietà e devozione, e umiliato dalla bontà e dal generoso amore di coloro che soffrono. Siete certi che la pronta accettazione della vostra sofferenza in unione con Cristo riveste un grande valore per la Chiesa. Se la salvezza del mondo è venuta dalla sofferenza e dalla morte di Gesù, possiamo essere sicuri dell’importante contributo che vien dato alla missione della Chiesa dai malati e dagli anziani, da coloro che sono relegati in un letto d’ospedale, dagli invalidi nelle loro carrozzelle, da quelli che partecipano pienamente alla croce del Signore che salva. Come diceva san Paolo riguardo alle proprie sofferenze: “Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col 1,24).

Le parole di san Paolo hanno particolare valore nei confronti dei martiri che veneriamo in questo santuario. Questi martiri infatti accettarono con gioia la sofferenza, e perfino la morte, per amore del Signore Gesù Cristo. Con lo spargimento del sangue diedero testimonianza della potenza della grazia di Dio che risplende attraverso la nostra umana debolezza. Dalle loro preghiere e da coraggioso esempio riceviamo forza e ispirazione per la nostra vita.

4. Rivolgendosi a una grande folla, Gesù disse: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime” (Mt 11, 28-29). Queste parole sono rivolte a tutti noi, ma rivestono un particolare significato per i malati e gli anziani, per chiunque si senta “oppresso”. Notiamo con consolazione la promessa di Gesù che le nostre anime troveranno ristoro, non i nostri corpi, ma le nostre anime. Gesù non promette di togliere tutta la sofferenza fisica dalla nostra vita durante il nostro pellegrinaggio su questa terra, ma promette realmente di ristorare il nostro spirito, di dare coraggio ai nostri cuori, di dare ristoro alle nostre anime. Venite allora al Signore, con la vostra fatica e la vostra sofferenza, la vostra oppressione e la vostra pena, e “troverete ristoro per la vostre anime”. Perché Gesù è il Buon Pastore che conduce le sue pecore a verdi pascoli di consolazione, a fresche acque di pace.

So bene che voi pregate per me, ma voglio che sappiate che anch’io prego per voi. Prego che abbiate la forza spirituale per accettare le vostre pesanti croci e non perdervi di coraggio. Fratelli e sorelle carissimi: possa il Signore Gesù rendervi forti nella fede e nella speranza, e riempire il vostro cuore di pace e di gioia.

 

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