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VIAGGIO APOSTOLICO IN TOGO, COSTA D'AVORIO II, CAMERUN I,
REPUBBLICA CENTRO-AFRICANA, ZAIRE II, KENYA II, MAROCCO

CERIMONIA DI BENVENUTO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto Internazionale “Jomo Kenyatta” di Nairobi (Kenya)
Venerdì, 16 agosto 1985

 

Signor Presidente,
Egregi Membri del Governo,
Sua Eminenza Cardinal Otunga e miei Fratelli Vescovi,
Diletti Fratelli e Sorelle in Cristo,
Amato Popolo del Kenya.

1. Sono lieto di posare nuovamente il mio piede sulla vostra amata terra. Le entusiastiche accoglienze che mi riservaste cinque anni orsono rimangono vive nella mia mente e nel mio cuore. E ora ho ancora una volta il piacere di sperimentare la vostra calda ospitalità, di camminare in mezzo a voi come un amico e come un fratello, di posare con gioia gli occhi sui volti sorridenti dei vostri bambini, sui volti forti e fieri dei vostri giovani, sui volti cordiali dell’intera famiglia del Kenya.

Ringrazio Sua Eccellenza il Presidente per il suo cordiale benvenuto. Esso è una conferma del reciproco rispetto e della reciproca stima che hanno sempre caratterizzato le nostre relazioni, rispetto e stima di cui sono profondamente grato. Saluto cordialmente tutti i cittadini di questo Paese: gli anziani e i capi delle comunità locali, i giovani, gli ammalati e i sofferenti, e in particolar modo le famiglie, spina dorsale della vostra società. Desidero che le mie parole vi portino i profondi sentimenti di amore e fratellanza per ciascuno di voi che riempiono il mio cuore.

2. È davvero una gioia essere di nuovo in Kenya, questa volta con il principale obiettivo di prendere parte al 43° Congresso eucaristico internazionale. Come voi sapete, è questa la prima volta che un Congresso eucaristico ha luogo nel cuore del continente africano. Esso è stato reso possibile grazie alla disponibilità e all’ospitalità di tutto il popolo del Kenya e dei suoi governanti, come anche grazie alla generosa collaborazione dei vescovi e dei fedeli locali. Esso è allo stesso tempo un segno del raggiungimento di un nuovo stadio di maturità e vigore nella vita della giovane e fiorente Chiesa africana.

Le preghiere e i sacrifici di tanti missionari che vennero qui e la spontanea cordialità di coloro che ricevettero il messaggio del Vangelo stanno ora producendo ricchi e meravigliosi frutti. La Chiesa d’Africa entra in una nuova era, in cui sarà chiamata sempre di più a espandersi generosamente oltre le frontiere nazionali e continentali, e mettere le proprie risorse e i propri doni al servizio della Chiesa universale. Quel che voi avete ricevuto come un dono ora desiderate darlo in dono. La Chiesa di ogni angolo della terra si unisce a voi con gioia in questo nuovo stadio di dinamismo vitale e missionario. Una prova tangibile di questa nuova era è offerta dall’attività dell’Istituto superiore cattolico per l’Africa orientale, che inaugurerò formalmente qui a Nairobi nel corso di questi giorni.

3. Il Congresso eucaristico, che ha portato a Nairobi pellegrini da ogni parte del mondo, richiama la nostra attenzione su due realtà centrali per la comunità cristiana: l’Eucaristia e la famiglia. Nell’Eucaristia noi commemoriamo gli eventi più importanti della vita di Gesù Cristo: l’ultima cena con gli apostoli, la passione e la morte sulla croce, la risurrezione e l’assunzione in gloria, la sua perdurante presenza nella Chiesa per mezzo della potenza dello Spirito Santo. Nell’Eucaristia, sotto le sembianze del pane e del vino, noi cristiani entriamo in comunione con colui che professiamo essere il Salvatore e il Redentore di tutta l’umanità.

Il Congresso eucaristico ci invita anche a riflettere su quel fondamentale elemento della società e della Chiesa che è la famiglia, ossia l’indissolubile comunione d’amore del marito, della moglie e dei figli che sono il frutto di questa unione. Senza una sana vita familiare non ci può essere stabilità sociale in alcun Paese, né vita vigorosa all’interno della Chiesa. La famiglia cristiana è come la Chiesa in miniatura. Unita in Cristo per mezzo del Battesimo e dell’Eucaristia, la famiglia è la prima scuola di preghiera e fede, e dei valori fondamentali della vita umana. E il sacramento del matrimonio è così strettamente legato alla vita della Chiesa che l’amore di marito e moglie è un simbolo del vero amore di Cristo per la Chiesa.

Per me, come successore di Pietro e primo pastore della Chiesa cattolica, è una grande gioia giungere in Kenya in occasione del 43° Congresso eucaristico internazionale. Per mesi abbiamo pregato per una sua favorevole riuscita. Sono lieto di essere ora qui a Nairobi, per unirmi in questo grande evento ecclesiale, ai miei fratelli e sorelle in Cristo, alla Chiesa del Kenya e di tutta l’Africa, ai pellegrini giunti qui da ogni continente.

4. Sono lieto, inoltre, che questa visita mi consenta di incontrarmi con i tanti cristiani e membri di altre religioni con i quali partecipiamo della comune dignità di figli dello stesso Dio e Padre celeste. E così anche attendo con impazienza di visitare il Centro per il programma ambientale delle Nazioni Unite, e di incontrarmi con coloro che lavorano al Centro per gli insediamenti umani delle Nazioni Unite. In un’epoca in cui il progresso dei mezzi di trasporto e di comunicazione rende il nostro mondo sempre più piccolo, noi siamo testimoni di un crescente bisogno di dialogo e di cooperazione fra individui e fra nazioni. La Chiesa intende sempre offrire il suo sostegno alle iniziative che vanno incontro a queste aspettative. La Chiesa incoraggia tutti gli sforzi tesi a promuovere l’unità, la fratellanza, e la pace.

Intendo ringraziare tutti coloro che sono venuti oggi a darmi il benvenuto. È bello essere con voi. Prego che il Signore vi benedica, e che le parole del profeta Isaia possano essere un’esatta descrizione delle vostre famiglie: “Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, di abitazioni tranquille, in luoghi sicuri” (Is 32, 18). La pace sia col Kenya! 



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