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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI VINCITORI DEL CONCORSO INDETTO
DALLA FONDAZIONE«
GALIELO GALILEI»

Domenica, 17 marzo 1985

 

Carissimi!

Sono sinceramente lieto di potermi incontrare oggi con i vincitori del concorso indetto dalla Fondazione «Galileo Galilei» per promuovere la cultura scientifica. Vi saluto tutti con affetto e con stima.

Saluto, in particolare, il caro professor Antonino Zichichi, che ringrazio per le parole rivoltemi.

Il mio compiacimento va a coloro che hanno ideato tale iniziativa, a quanti hanno messo a disposizione le borse di studio e, in particolare, ai giovani singoli o ai gruppi che sono stati reputati degni di tale ambito riconoscimento.

Ho notato come le borse di studio assegnate sono intitolate a cento personalità del nostro tempo, che hanno testimoniato, anche a costo della loro stessa vita, i valori religiosi, morali e civili che debbono guidare la storia dell’uomo. Desidero pertanto esprimere un profondo apprezzamento a tutti voi, qui presenti in questa simpatica “festa della cultura scientifica”, e mi rivolgo specialmente a voi, che siete stati premiati, perché il vostro esempio ha una sua particolare eloquenza: voi intendete dire ai vostri coetanei che il serio impegno nello studio e nel lavoro come pure la personale volontà di contribuire alla promozione spirituale, civile e sociale della propria Nazione sono le basi per la costruzione di quella Civiltà dell’amore, nella quale devono dominare la pace, la giustizia, la solidarietà, l’onestà. Solo in tal modo si può guardare con speranza al futuro dell’umanità, lavorando e operando a favore dell’uomo e non contro l’uomo; operando e lavorando cioè per la sua elevazione morale, culturale e sociale.

Portate sempre nella vostra vita, carissimi amici, l’entusiasmo di questi vostri anni giovanili, arricchendo sempre più la vostra intelligenza con lo studio della scienza, che apre alla scoperta e alla conoscenza sempre più vasta della realtà creata.

Ma, nello stesso tempo, aprite il vostro cuore, il vostro spirito, tutta la vostra personalità alla conoscenza del Cristo, cioè all’approfondimento della sua figura, del suo messaggio. A voi, assetati di verità, rivolgo l’augurio di San Paolo: “Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio” (Ef 3, 17-19).

Su voi tutti e sui vostri cari imploro del Signore l’abbondanza dei favori celesti e vi imparto la mia benedizione apostolica.       

 

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