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VISITA PASTORALE NEL FUCINO E AD AVEZZANO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA CITTADINANZA DI AVEZZANO

Piazza del Municipio (AQ)
Domenica, 24 marzo 1985

 

Signor Ministro!
Signor Sindaco!

1. Le cortesi espressioni con le quali hanno voluto porgermi il benvenuto in questo capoluogo della Marsica, riconfermano nel mio animo sentimenti di profonda e sincera benevolenza per l’intera cittadinanza di Avezzano e per quanti sono qui convenuti dai paesi vicini e lontani dell’intera regione abruzzese.

Il mio sincero saluto va pure ai Rappresentanti del Consiglio Comunale, alle personalità della Provincia e della Regione, e a tutte le Autorità religiose, civili e militari, a cui esprimo viva gratitudine per il deferente omaggio e per l’accoglienza, veramente degna delle ospitali tradizioni del popolo abruzzese “forte e gentile”.

Giungo qui dal suggestivo santuario mariano di Pietraquaria, dove in orante ammirazione ho sostato davanti alla venerata immagine della Beata Vergine, la cui celeste protezione è vivamente sentita dal popolo cristiano ed è fonte che alimenta quelle robuste virtù spirituali, morali e familiari che sono caratteristiche di questa terra e ne formano un patrimonio religioso di incomparabile valore.

2. Nel ricordo di San Giuseppe, Sposo di Maria Santissima e Patrono della Chiesa Universale, vorrei ricordare la necessità di custodire nella maniera più gelosa questa eredità, perché essa, oggi più che nel passato, forma la premessa indispensabile per una convivenza ispirata alla pace e alla giustizia e per un progresso civile e sociale che promuova effettivamente ogni uomo e tutto l’uomo. Di qui sgorga il mio fervido augurio per l’avvenire di questa terra, così interessante per la bellezza dei suoi monti, dei suoi laghi, del suo Parco Nazionale e dei suoi monumenti, ma anche così provata da antiche calamità naturali e da ritardi nella soluzione di annosi problemi sociali. Questa mia visita coincide con il 70° anniversario del funesto terremoto del 13 gennaio 1915, che costò all’intera Marsica 30.000 morti, dei quali poco meno di diecimila in questa Città. Da quella dura prova, che vide sulle rovine fumanti e tra le vittime doloranti l’eroica figura di Don Orione, il forte, paziente, laborioso e fiero popolo marsicano ha saputo risollevarsi e oggi Avezzano ha tutto l’aspetto di una città moderna, le cui linee geometriche e ben spaziate le conferiscono un piacevole aspetto residenziale. Ma vari problemi ancora attendono una soluzione. Non posso non ricordare la situazione in cui vivono tante famiglie dislocate nella vasta plaga emersa dal prosciugamento del Fucino e nei villaggi circostanti, dove l’agricoltura non si è potuta sviluppare di pari passo con l’industria; in città poi non cessano di preoccupare la piaga della disoccupazione e il triste fenomeno dell’emigrazione con tutte le gravi conseguenze materiali e spirituali che essi portano con sé. Sono certo che le Autorità, così sollecite per il bene comune, non lasceranno nulla di intentato per la completa soluzione di questi problemi.

3. Da parte mia vi assicuro il ricordo nella preghiera, affinché la Chiesa, che vive e opera in questa Comunità di Avezzano, faccia sentire sempre più fattivamente la sua presenza non solo nell’azione evangelizzatrice, ma anche nelle opere di carità e di solidarietà umana; e affinché le Autorità civiche sappiano sviluppare sempre più e sempre meglio l’impegno, loro proprio, nel campo di un retto ordinamento civile, sociale ed economico, promuovendo la dignità dell’uomo e un posto sicuro di lavoro, soprattutto per i giovani che aspirano a un primo impiego. Sono certo che l’armonica collaborazione tra i responsabili della pubblica amministrazione e della Chiesa locale, sempre nell’ambito delle rispettive competenze, apporterà grandi vantaggi al bene dei singoli e della società.

Auspico che tutti i fedeli di Avezzano sappiano trovare nella figura di San Giuseppe, l’Artigiano di Nazaret, un modello esemplare di impegno generoso, di lealtà professionale, oltre che di giustizia, di amore e di fede. La celebrazione liturgica, a cui fra poco presiederò in suo onore, risvegli questa coscienza e infonda nuova energia nella faticosa attività umana di queste popolazioni.

Con questi voti invoco su tutti la continua protezione di Dio e di Maria Santissima di Pietraquaria, celeste Patrona di questa città di Avezzano, mentre in segno di ogni prosperità materiale e spirituale imparto di cuore la mia Benedizione.

 

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