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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PELLEGRINI LITUANI PER IL VI
CENTENARIO DEL «BATTESIMO» DELLA LITUANIA

Aula Paolo VI - Sabato, 27 giugno 1987

 

Cari fratelli e sorelle!

1. Mi procura grande gioia incontrarvi oggi, fratelli e sorelle lituani, venuti da varie parti del mondo con i vostri Pastori e guidati dal Vescovo Paulius Baltakis per celebrare il VI centenario del “Battesimo” della vostra amata nazione. La vostra presenza qui a Roma è un eloquente segno per la Chiesa ed il mondo: un segno della vostra fedeltà alla vostra patria clericale un paese troppo spesso colpito da prove e sofferenze; un segno del vostro profondo attaccamento alla fede che i vostri antenati ricevettero sei secoli fa; un segno del vostro amore alla Chiesa cattolica e al Successore di Pietro, sorgente visibile dell’unità di tutto il popolo di Dio.

In quest’occasione la Chiesa Lituana, rappresentata qui dal Vescovo Antonas Vaicius e da un gruppo di otto preti, ringrazia Dio per il dono del “Battesimo”. Il Battesimo è un dono per il quale tutti i credenti sono chiamati a gioire, non solo per loro stessi ma anche per gli altri, come disse San Paolo: “Sono felice e gioisco con tutti voi. Come anche voi dovete essere felici e gioire con me” (Fil 2, 17-18). È la nostra unità nel Corpo di Cristo che ci rende capaci di gioire nel meraviglioso dono di salvezza in Gesù Cristo offerto a noi e a tutti coloro che sono venuti prima di noi, segnati con il marchio della fede.

Vi sentite specialmente vicini alla Chiesa che è in Lituania da quando siete uniti a lei come ramo vivo dell’albero, radicato nel ricco suolo della Lituania. Con i vostri fratelli e sorelle qui, e sotto la guida dei vostri Pastori vi siete preparati per questo giubileo. E ora, in comunione con loro una comunione di mente e cuore e fervente preghiera celebrate questa solenne commemorazione.

Voi avete mantenuto la vostra fede cattolica che, come tesoro incommensurabile, portaste dalla vostra terra d’origine. E le vostre parrocchie, scuole, associazioni, i vostri centri culturali e giornali cattolici sono concreta espressione della vitalità della vostra fede e del vostro attaccamento alle tradizioni culturali e religiose. Inoltre, mantenendo queste tradizioni avete arricchito la cultura dei paesi dove siete stati accolti e che sono divenuti la vostra nuova casa.

2. Attraverso questa celebrazione avete scelto di dare una nuova enfasi alla vostra fede cristiana, come fondamentale valore spirituale del vostro popolo, una forza che ha avuto un ruolo decisivo nella storia della nazione, una potente influenza sulla sua vita culturale e morale, come pure una sorgente di forza e un sostegno nei tempi oscuri della vostra storia.

Per ognuno di voi l’Anniversario del 6 Centenario del “Battesimo” della Lituania costituisce un’urgente chiamata per il vostro personale rinnovamento spirituale. È vostro compito dar ora vita alla grazia del vostro “Battesimo”. La osservanza del Giubileo sarà infatti fruttuosa nella misura in cui ogni persona sarà convertita ad una vita più convinta di fede nel nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.

Siete stati chiamati ad essere uomini e donne che vivono per mezzo dello Spirito. La vostra vocazione è di essere una nazione ravvivata dallo Spirito, e “il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza . . . pienezza di fede” (Gal 5, 22).

Questo è un tempo opportuno per voi per rinnovare e dare nuova vita alle belle tradizioni cristiane del vostro popolo; per dare gusta espressione alla sensibilità artistica, culturale e religiosa che avete ereditato. Preservate e integrate nelle vostre vite le abitudini tradizionali di vita familiare e sociale, e trasmettetele ai vostri figli.

Ugualmente questo Giubileo è tempo per una sempre maggior solidarietà spirituale con la Chiesa nel vostro paese d’origine. Continuate ad esprimere il vostro sostegno e il vostro incoraggiamento ai vostri fratelli e sorelle che vivono qui, specialmente a coloro che soffrono per ragioni di coscienza religiosa. In questo modo la verità delle parole di S. Paolo diverrà sempre più parte della loro esperienza spirituale: “Poiché come condividiamo le sofferenze di Cristo, così attraverso Cristo viviamo abbondantemente nella pace” (2 Cor 1, 5). Essi guardano a voi con fiducia, sapendo che sono sostenuti dalla vostra preghiera.

3. Sia loro che voi siete indubbiamente pieni di grande gioia al pensiero della Beatificazione di domani dell’Arcivescovo Jurgs Matulaitis, un intrepido testimone della fede dei vostri padri. Come valido servitore di Dio seguì Cristo sui passi dei consigli evangelici, vivendo con ardente amore la sua consacrazione religiosa e la sua dedizione al servizio dei suoi fratelli, con un ardente desiderio di condurli alla salvezza in Gesù Cristo.

Visse in difficili circostanze, ma lontano dall’essere scoraggiato, mise in atto i suoi molti talenti per produrre frutti di santità in sè e negli altri (cf. 1 Cor 9, 22). L’Arcivescovo Matulaitis divenne il padre spirituale di molti figli e figlie. Saluto i Padri Mariani presenti qui e le sorelle dell’Immacolata Concezione. Con voi tutti i miei pensieri vanno ai membri delle vostre congregazioni in patria. Anch’essi gioiscono in questo momento poiché essi vivono in una comunione spirituale con noi e con loro.

Il ricordo dell’Arcivescovo Jurgis Matulaitis sta davanti alla presente generazione di giovani lituani come una luce per guidare i loro passi, conoscendo e amando il carattere del loro popolo. Soprattutto egli parla ad essi di Cristo, il Signore della storia, il Pastore delle nostre anime. Ad alcuni di voi giovani il suo esempio può aiutare a rispondere ad alcune domande riguardanti il significato e la direzione da dare alle vostre vite.

È mia ardente preghiera che attraverso l’intercessione dell’Arcivescovo Jurgis molti di voi risponderanno alla chiamata di seguire Cristo nel sacerdozio o nella vita religiosa. In questa maniera diverrete testimoni della carità evangelica al servizio dei vostri fratelli, e attraverso le vostre vite e il vostro lavoro il Vangelo di Gesù Cristo e il grande amore di Dio sarà proclamato alle generazioni future.

4. Con una coincidenza provvidenziale il 6 centenario del “Battesimo” della vostra nazione ha luogo durante l’Anno Mariano. Una profonda devozione alla Madre di Dio è sempre stata a cuore della vita cristiana della vostra nazione. Il grande S. Casimiro fu profondamente devoto alla Beata Vergine, come lo fu Jurgis Matulaitis. Il legame di amore che unisce il popolo lituano a Maria, la Madre del Redentore, non è solo tenera espressione di profonda fede e di energia spirituale. È anche una promessa, un atto di consacrazione, un affidamento dell’intera nazione alla Madre di Dio così che lei possa vegliare sul progresso della nazione e del popolo lungo la storia.

È per questa ragione che, nella preghiera per l’Anno Mariano, desidero porre l’intera nazione sotto la sua protezione:

A te, Madre dei cristiani, noi affidiamo in modo speciale i popoli che celebrano in quest’anno mariano il 6 centenario . . . della loro accoglienza del Vangelo. Volgi verso di loro il tuo sguardo d’amore; dà forza a coloro che soffrono per la fede. Infine assicuro a tutti voi un posto speciale nel mio cuore e nelle mie preghiere. Portate i miei saluti ai vostri cari e dite loro che il Papa è molto vicino. Nell’amore del nostro Signore Gesù Cristo imparto a voi la mia apostolica Benedizione.

5. Desidero anche estendere uno speciale saluto ai partecipanti al Colloquio Internazionale di storia ecclesiastica che si sta svolgendo ora a Roma sotto gli auspici del Comitato Pontificio per le scienze storiche sul tema “La cristianizzazione della Lituania”. Come eminenti storici, voi portate la vostra conoscenza scientifica a riguardare un momento molto importante della storia europea, l’emergere dei Lituani come popolo cristiano in contatto spirituale e armonia con le altre grandi nazioni d’Europa. Vi auguro ogni bene nei vostri propositi professionali, e possa il Dio della pace e dell’amore essere sempre con voi.

 

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