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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA DELEGAZIONE DEL PATRIARCATO ECUMENICO

Festa dei Santi Pietro e Paolo - Lunedì, 29 giugno 1987

 

Eminenza, Fratelli molto amati in Cristo,
Siate i benvenuti tra noi!

La visita annuale a Roma di una delegazione del Patriarcato ecumenico, inviata da Sua Santità Dimitrios I per la festa dei santi Apostoli Pietro e Paolo, è sempre una nuova gioia per me e per tutta la Chiesa di Roma. Questa visita suscita dei ricordi e ravviva delle speranze, e tutto ciò proviene dalla speranza crescente di fraternità tra le nostre Chiese che si rifanno ai santi Apostoli Pietro e Andrea, loro celesti protettori.

Vi ringrazio di tutto cuore per questo nuovo incontro e ringrazio in particolare il Patriarca Dimitrios I e il Sacro Sinodo che vi ha inviato in fraterna delegazione di carità, di comunione e di preghiera.

Questa sera, mentre noi celebriamo insieme il memoriale della morte e della resurrezione di Gesù Cristo, nostro unico e comune Signore, sarà, nella preghiera, il momento del nostro vero incontro. Più i contatti tra le nostre Chiese si intensificano e più si fa pressante il bisogno di partecipare insieme alla preghiera, sia per rendere gloria al Padre che ci ha salvato col sangue di Gesù Cristo, che per implorare insieme il dono dell’unità nella piena fedeltà al suo Vangelo e aspettare con speranza il giorno benedetto nel quale noi potremo bere insieme allo stesso calice. L’incontro di preghiera ci riporta alla memoria la vita della prima comunità cristiana descritta dagli Atti degli Apostoli: “Erano assidui nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nella frazione e nella preghiera” (At 2, 42).

Questa immagine perfetta della comunità è la prospettiva verso la quale tende il nostro sguardo. Le relazioni di fraternità tra le nostre Chiese e il dialogo teologico in corso hanno giustamente come scopo di aiutare a realizzare di nuovo, per il nostro tempo e nelle condizioni di oggi, questa piena comunione di fede, di celebrazione e di vita di cui ha testimoniato la primitiva comunità.

Abbiamo tutti appreso con gioia grande i progressi che realizza la commissione mista per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse.

La discussione fraterna leale e precisa è indispensabile per poter chiarire i malintesi, risolvere le divergenze e finalmente proclamare insieme la fede comune.

Questa pratica delicata, ispirata da un senso profondo di responsabilità personale e collettiva, merita l’attenzione di tutti. Ha bisogno di un sostegno e di una costante preghiera affinché lo Spirito Santo illumini, fortifichi e diriga questa sincera ricerca della piena comunione.

Le inevitabili difficoltà obiettive o provenienti dal contesto culturale, sociale o psicologico, non devono distogliere da un’opera di espressione d’obbedienza alla volontà di Dio.

In ruoli diversificati, ma nello stesso spirito, tutti devono impegnarsi per quest’opera: non solamente i Pastori e i teologi, ma anche tutto il popolo di Dio che desidera vivere nella carità e nella pace.

Noi gioiamo già della visita che farà a Roma Sua Santità Dimitrios I nel corso del prossimo dicembre. Quest’incontro mostrerà a tutti la volontà comune di ristabilire la piena comunione e di ricercare insieme le vie e i mezzi più adatti per questo. Mi ricordo sempre con emozione della visita che ho fatto al Patriarca Dimitrios I, al Sacro Sinodo e al Patriarcato Ecumenico nel 1979 per la festa di S. Andrea e della nobile e fraterna accoglienza che mi è stata riservata in quell’occasione. Sono sicuro che la Chiesa di Roma riceverà con molto rispetto e amore il Patriarca ecumenico. Questa sarà per tutti una grande gioia.

Fratelli, molto amati, vi ho espresso i pensieri, che suscita in me la vostra presenza in questa festa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo della Chiesa di Roma.

Oggi vi ricevo personalmente e con tutta la Chiesa di Roma come i fratelli nella fede, con i quali noi vogliamo annunciare insieme a tutti gli uomini che il Regno di Dio è già fra noi (cf. Lc 17, 21) fermento di pace e di riconciliazione tra noi. Gli Apostoli Pietro, Paolo e Andrea, fratelli di Pietro ci aiuteranno nella loro intercessione.

 

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