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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI GIOVANI

Basilica di San Pietro - Mercoledì, 25 marzo 1987

 

Carissimi giovani!

1. È giunta la primavera e voi giovani siete giunti a Roma numerosi da ogni parte d’Italia.

Sono felice di vedervi! Vi saluto tutti con grande affetto e vi esprimo la mia profonda letizia nell’incontrarvi e nel trattenermi con voi, anche se purtroppo solo brevemente. Avete portato qui in questa incomparabile Basilica vaticana, la vostra fede cristiana, la vostra gioia e l’entusiasmo della vostra giovinezza, fremente di vita: vi ringrazio di cuore, perché la vostra presenza mi è di conforto, pensando all’avvenire della Chiesa e dell’umanità.

Questo incontro con il Papa sia per voi un momento nel cammino della vostra esistenza che lasci in voi il desiderio e l’impegno di approfondire sempre di più la conoscenza della fede cristiana che professate e di viverla con sempre maggiore coerenza negli ambienti in cui vivete: in casa, in scuola, sul lavoro, nel gioco. L’incontro con il Papa in questa Basilica, che si eleva sulla tomba di san Pietro, sia per tutti voi di stimolo ad essere sempre più buoni, studiosi, obbedienti, veri amici di Gesù, portatori nel mondo di pace e di speranza!

2. Oggi, come sapete, ricorre un’importante festività liturgica: l’annunciazione del Signore. Essa ricorda quando l’arcangelo Gabriele annunziò alla Vergine Maria che da lei sarebbe nato, in modo miracoloso, il Messia atteso dal popolo di Israele; Gesù, il Figlio di Dio, che si incarnava nel suo grembo, per compiere poi la salvezza dell’umanità. Il 25 marzo è perciò una data di importanza fondamentale, perché indica l’inizio della nuova era nella “storia della salvezza”: l’era del Cristianesimo.

Oggi poi viene pubblicata l’enciclica Redemptoris Mater, che ho scritto per l’Anno Mariano, il quale incomincerà la domenica di Pentecoste e terminerà con la solennità dell’Assunta del prossimo anno. Durante questo speciale periodo dedicato alla Madonna, ma poi anche per tutta la vostra vita, sia vostro impegno leggere la nuova enciclica mariana, insieme con gli altri documenti già emanati dal magistero della Chiesa sul consolante argomento della presenza di Maria nella nostra vita e nella intera storia umana.

Il mio vivo desiderio è che Maria santissima vi accompagni sempre, vi illumini, vi sostenga nelle vostre difficoltà; la mia esortazione è che amiate la nostra Madre del cielo, che la invochiate, che recitiate il rosario. Confidate sempre in Maria, pregatela con amore e con fiducia, imitatela nelle sue virtù, abbandonatevi nelle sue braccia materne!

3. Desidero ora salutare tutti i gruppi presenti, dei quali è stato letto l’elenco, in modo particolare saluto i soci dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, appartenenti alla regione “Abruzzo-Molise”, che partecipano all’udienza insieme con i familiari e i rappresentanti delle amministrazioni comunali interessate. Carissimi, siete venuti numerosi, con fede e con entusiasmo! Auspico per tutti serenità e coraggio nella testimonianza della vostra identità cristiana, con l’aiuto di Maria santissima e con la mia benedizione.

Porgo pure il mio cordiale saluto al Vescovo di Termoli-Larino, Monsignor Cosmo Francesco Ruppi ed al Sindaco di quella città qui convenuti assieme con i marinai di Termoli per ricordare la mia visita pastorale di quattro anni fa.

Vi ringrazio per questa significativa presenza, che conclude la settimana annuale della fede, celebrata nella vostra diocesi, sul tema “I laici nella Chiesa e nella società”.

Mi compiaccio per questa bella iniziativa. La vita del laico è vita di fede e di grazia vissuta all’interno dell’impegno secolare. Dalla grazia la vostra attività terrena riceve linfa vivificante che vi porta a far vivere ogni vostra attività nel senso voluto da Dio. Il laico cristiano sa unificare “gli sforzi umani, domestici, professionali, scientifici e tecnici in una sola sintesi vitale insieme con i beni religiosi” (cf. Gaudium et Spes, 43). Vi auguro di sapere operare in voi una vera unità tra fede e impegno nel mondo. A tutti i presenti il mio saluto e la mia benedizione.

 

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