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PAROLE DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA SOLENNE CONCLUSIONE DEL
MESE MARIANO IN VATICANO

Domenica, 31 maggio 1987

 

Sia lodato Gesù Cristo.

Abbiamo ancora due ore di questo mese di maggio, mese interamente dedicato alla nostra Madre, Madre di Cristo, Vergine Madre, Madre della Chiesa, Madre di tutti. La salutiamo oggi, in questa ultima giornata del mese di maggio, così come l’ha salutata Elisabetta durante la visitazione, con queste parole che appartengono alla preghiera dell’“Ave Maria”, ma che sono soprattutto le parole con le quali Elisabetta loda la fede di Maria: “Benedetta sei tu che hai creduto”. Sono parole che ci fanno da guida per tutta la nostra vita cristiana.

Così insegna il Concilio Vaticano II nella sua costituzione Lumen Gentium, all’ultimo capitolo. Ci insegna, ci presenta la Vergine Madre di Cristo come colei che precede nel cammino della fede. Precede tutti noi, tutto il Popolo di Dio, dappertutto nel mondo, in tutti i secoli.

Ispirandoci a quelle parole di Elisabetta, noi vogliamo entrare tra poco, tra una settimana, in un Anno Mariano, un anno che deve quasi rievocare nella nostra memoria, nella nostra coscienza cristiana quel tempo che precedeva la nascita di Cristo. Ci avviciniamo ai 2000 anni da quel momento decisivo nella storia dell’umanità, nella storia della salvezza. E come quel momento fu anticipato, preceduto da un avvento, così anche prima dell’anno 2000 cerchiamo di trovare un altro avvento commemorativo, un avvento in cui deve brillare la stessa “Stella Maris”, la stessa Redemptoris Mater, di cui parla anche l’ultima enciclica.

Vi ringrazio, carissimi fratelli e sorelle, per questa vostra celebrazione nell’ultimo giorno del mese di maggio e nello stesso tempo anche festa della visitazione di Maria.

Vi raccomando la preghiera, che ci fa tutti vicini a lei, a lei che si chiama anche “Omnipotentia Supplex”,vuol dire quasi tutta preghiera, preghiera onnipotente. Questo ci parla della sua mediazione materna.

Raccomando la Chiesa, la missione di tutti i Vescovi del mondo e del Papa, a questa materna mediazione, a questa materna intercessione di Maria, come anche affido a lei tutti voi qui presenti e tutti i vostri cari, le vostre famiglie, i vostri giovani, come anche i vostri anziani. Con questi sentimenti voglio offrirvi, insieme con i signori Cardinali e Vescovi qui presenti, una benedizione conclusiva della vostra celebrazione.

 

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