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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO DI STUDENTI DEL CAMEROUN

Sabato, 13 febbraio 1988

 

Cari studenti.

Sono felice di accogliervi qui in occasione della settimana culturale organizzata dalla associazione per gli studenti camerounesi in Italia, nel momento in cui il vostro Paese celebra la festa nazionale della gioventù.

Le giornate da voi vissute di incontri e dialogo vi hanno dato la possibilità di studiare i difficili problemi legati alla vostra condizione di studenti stranieri in un Paese di accoglienza. Vi avranno permesso di rinsaldare i legami di amicizia tra di voi e di far meglio conoscere, intorno a voi, il vostro patrimonio culturale.

La cultura, dal momento che pone l’accento sulla qualità dell’uomo piuttosto che sulla quantità dei suoi beni, è importante per l’identità di un popolo e deve essere salvaguardata e arricchita. Compito essenziale di quanti accedono alla cultura è l’educazione; grande è quindi il ruolo che sarete chiamati a svolgere tra i vostri compatrioti, per aiutarli a ben comprendere il mistero dell’uomo, il suo linguaggio, il suo essere e il suo destino.

Vi incoraggio a perseguire la vostra formazione universitaria e professionale per meglio servire i vostri fratelli e sorelle camerounesi, con un amore particolare per i più deboli, come la Chiesa è solita ripetere. Vi auguro di contribuire allo sviluppo di tutto ciò che rende un uomo colto: le qualità del cuore insieme allo spirito critico, il gusto del lavoro e della disciplina di vita, la stima per la verità nella rettitudine della coscienza e il senso della solidarietà universale.

Prego Dio di darvi coraggio e gioia nella vostra grandiosa responsabilità, e di tutto cuore vi benedico.

 

© Copyright 1988 - Libreria Editrice Vaticana

 



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