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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI AL CAPITOLO GENERALE DELLA
CONGREGAZIONE DEI MISSIONARI DEL PREZIOSISSIMO SANGUE

Giovedì, 19 ottobre 1989

 

Cari missionari del Preziosissimo Sangue.

1. È per me una gioia incontrarvi nel corso della celebrazione del vostro quindicesimo capitolo generale che si tiene in questa città dove il vostro fondatore nacque e svolse una parte del suo ministero sacerdotale: il grande missionario ed apostolo del Sangue di Cristo, san Gaspare del Bufalo. È significativo che questo raduno si svolga quasi alla vigilia del giorno in cui la vostra congregazione e la diocesi di Roma celebrano la memoria liturgica di questo santo. Come tanti fedeli, anche noi ci rechiamo in spirito alla sua tomba nella vecchia chiesa di santa Maria in Trivio, come fece il mio predecessore papa Giovanni XXIII il 4 gennaio 1963, per meditare la lezione della sua vita e richiedere la sua intercessione dal cielo.

2. Parecchie volte Papa Giovanni XXIII collegò simbolicamente san Gaspare alla devozione per il Preziosissimo Sangue, fino al punto di chiamarlo “il vero e grande apostolo della devozione per il Preziosissimo Sangue nel mondo” (AAS 52 [1960] 306). San Gaspare ci invita a riflettere sul mistero del sangue di Cristo che sgorga dal fianco di “colui che hanno trafitto” (Gv 19, 37). Quali orizzonti smisurati spalanca davanti a noi questa riflessione! Da una parte questo sangue, sparso per le ingiustizie del genere umano, è il simbolo di ogni violenza perpetrata nella storia dell’uomo, a cominciare dal grido del sangue di Abele (cf. Gen 4, 10), fino alla fine del mondo. Dall’altra parte, quel sangue può essere visto come un simbolo dell’opera di salvezza che, partendo dal Padre, giunge fino a noi e si diffonde nel mondo per la salvezza di tutti attraverso il ministero della Chiesa di Dio, “che egli si è acquistata con il suo sangue” (At 20, 28), Nella visione di fede del vostro santo fondatore, il sangue di Cristo è un’immagine del perfetto amore per noi del redentore, e ci invita ad una risposta di amore fedele a Dio e ai nostri fratelli.

Nel suo assiduo studio della Parola di Dio e dei padri della Chiesa, la sua contemplazione del Cristo crocifisso e delle sue sofferenze per amore della Chiesa, san Gaspare penetrò profondamente nel mistero del sangue del Redentore, che diventò la luce del suo spirito e la forza della sua azione apostolica.

3. Cari fratelli: desidero ripetere in questa occasione l’esortazione fatta il 22 ottobre 1986, nel secondo centenario della nascita del vostro fondatore: “La spiritualità di San Gaspare . . . è realmente al cuore della vita cristiana: il Preziosissimo Sangue di nostro Signore è sempre stato oggetto di una attenzione particolare da parte di tutti i santi: è la scuola di santità, di giustizia, di amore . . . Non cessate . . . di penetrare sempre più profondamente in questo mistero di giustizia e di amore: diffondetelo in tutto il mondo” (Allocutio ad sodales Congregationis Missionarium Pretiosissimi Sanguinis, die 22 oct. 1986: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, IX, 2 [1986] 1152).

Ho saputo con piacere dei convegni e degli studi da voi intrapresi su questo tema nelle diverse parti del mondo dove opera la vostra congregazione. Benedico di cuore questo impegno e vi incoraggio a continuarlo e a modellare sul culto del Prezioso Sangue il cammino della vostra vita e la vostra azione apostolica. Siate testimoni di quella comunione che Cristo portò ovunque per mezzo del dono del suo sangue.

4. Sono convinto che san Gaspare, in questo pellegrinaggio spirituale che compiamo insieme alla sua tomba, può parlarvi non solo come apostolo del sangue di Cristo, ma anche come grande missionario. Dopo il suo ritorno dall’esilio nel febbraio del 1814 e rispondendo al desiderio del Papa Pio VII che bramava ravvivare la fede nel popolo cristiano attraverso le missioni popolari, il vostro fondatore si dedicò alla predicazione delle missioni e di ritiri spirituali fino alla sua morte nel 1837. Nel ministero della predicazione, egli emulò il suo patrono particolare, san Francesco Saverio. Per poter compiere con più efficacia e durevolezza questo ministero egli fondò la vostra società: la congregazione dei missionari del Preziosissimo Sangue, affidandola alla celeste protezione della beata Vergine Maria. Egli era fermamente convinto che proprio come la fede si diffonde attraverso la predicazione della Parola di Dio, così attraverso la stessa predicazione “ci aspettiamo il suo risveglio” (Writings of Saint Gaspar, XII, 48). Il vostro fondatore è un modello di evangelizzazione, che dovete sempre imitare.

Nel capitolo generale che state celebrando, avete studiato il tema specifico della missione della vostra congregazione, compiendo un’analisi della situazione dei diversi posti in cui operate per poter affrontare le sfide attuali secondo il carisma della vostra congregazione. Questo carisma, infatti, è il ministero della Parola di Dio, come viene stabilito nelle costituzioni nella vostra congregazione. In una società che troppo spesso ignora i segni della presenza di Dio, voi dovete essere la parola che bussa alla porta di ogni cuore umano, perché possa aprirsi per ricevere il Salvatore. In una società che spesso non riconosce la dignità dell’uomo, soprattutto la dignità dei poveri, voi dovete destare la voce della coscienza che sostiene il primato della verità e dell’amore. Voi siete chiamati a farlo in molte forme di azione apostolica, ma soprattutto attraverso la predicazione di esercizi spirituali, ritiri e missioni (cf. Codex Iuris Canonici, can. 770).

5. Miei cari fratelli, spero fervidamente che gli insegnamenti tratti dalla vita del vostro fondatore (contemplazione del mistero del sangue di Cristo e impegno nel ministero della Parola) possa essere di ispirazione per il vostro rinnovamento personale e comunitario, così che vi possiate presentare al Popolo di Dio non solo come maestri della Parola, ma anche come convinti testimoni di Cristo, che ci ha amati e ha dato il suo sangue per noi (cf. Gal 2, 20).

Affido la vostra congregazione all’intercessione della sempre Vergine Maria e con gioia vi imparto la mia apostolica benedizione.

 

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