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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MEMBRI DEL COMITATO SCIENTIFICO-ORGANIZZATORE
DELLE «RINATE» SETTIMANE SOCIALI

Lunedì, 3 dicembre 1990

 

1. Sono lieto di porgere un cordiale saluto a voi, membri del Comitato scientifico-organizzatore delle rinate Settimane Sociali dei cattolici italiani, che già da un anno date il vostro generoso apporto affinché questa importante iniziativa della Chiesa italiana e dei suoi laici possa riprendere il suo cammino di riflessione e di studio sui maggiori problemi sociali di oggi, per orientare l’azione e i comportamenti alla luce dei principi cristiani. Saluto in particolare mons. Fernando Charrier, presidente del Comitato, e lo ringrazio per l’indirizzo che mi ha rivolto, interpretando anche i sentimenti di voi tutti.

Ho incoraggiato questa ripresa in parecchi incontri con l’episcopato italiano e, specialmente, in occasione dell’Assemblea della Conferenza episcopale italiana del maggio 1988, nella quale affermavo: “La ripresa delle Settimane Sociali, che si annuncia ormai prossima, rappresenta per parte sua una grande opportunità di mettere in rapporto l’insegnamento Sociale della Chiesa . . . con i problemi molteplici che fermentano nella vita della Nazione italiana” (Ai vescovi d’Italia, 3 maggio 1988, n. 6).

2. La ricca tradizione delle passate Settimane Sociali è stata per i cristiani, impegnati a tradurre nel sociale il Vangelo, un punto di riferimento sicuro, e, nel tempo stesso, un’occasione per poter concretizzare la dottrina sociale della Chiesa nelle problematiche del mondo del lavoro operaio e contadino, nei campi della scuola, della famiglia, della cultura, della legislazione sociale, delle istituzioni pubbliche, della solidarietà tra i popoli, dei mezzi di comunicazione sociale e in altri ambiti della vita civile.

L’anno centenario dell’enciclica Rerum novarum è una occasione opportuna perché, in nome dei valori cristiani, si riaffermi la necessità di un’animazione etica della vita sociale, capace di sottrarla al predominio dei puri rapporti di interesse e di forza. Tutto ciò richiede un risveglio di fede che vivifichi la cultura dell’odierna società. Come afferma il vostro “Documento preparatorio” alla XLI Settimana Sociale, il mondo di oggi “ha bisogno di testimoni di un Dio che è Spirito, Padre, Creatore e Signore, che salva e riscatta in Cristo tutti gli uomini, per la sua infinita e gratuita misericordia” (Documento preparatorio, 27).

Le prospettive della nuova Settimana Sociale si muovono nel contesto degli avvenimenti che hanno profondamente mutato l’Europa in questi ultimi anni. Avete voluto sottoporre alla riflessione dei cattolici italiani la dimensione europea e i valori intorno ai quali l’integrazione dell’Europa deve essere realizzata, tenendo ben presente il pensiero a cui mi sono richiamato sin dall’inizio del mio Pontificato e che ora ha nuove possibilità di attuazione.

La decisione di porre a tema l’Europa merita particolare apprezzamento in questo momento storico, nel quale la società europea è chiamata a testimoniare le proprie radici cristiane con i suoi valori antropologici, etici, culturali e religiosi. I vostri lavori e le vostre riflessioni possono considerarsi un’utile preparazione al Sinodo dei vescovi europei, che ho annunciato il 22 aprile di quest’anno dal santuario di Velehrad, in Moravia. Ho ricordato, allora, che “I pastori hanno la responsabilità e il carisma di vegliare sul tempo che scorre, per scrutarne i segni e trarne le indicazioni opportune circa il cammino da compiere. Quali umili servitori della verità di Dio, che è Signore della storia, noi vogliamo offrire i nostri occhi per vedere, i nostri orecchi per udire e i nostri cuori per amare il sapiente disegno della Provvidenza”.

Non meno necessaria è l’opera dei laici, cui compete primariamente l’impegno nelle realtà terrene, per preparare con riflessioni appropriate sugli avvenimenti sociali, economici, politici e culturali il contributo dei cattolici italiani alla nuova evangelizzazione e alla “nuova giovinezza” dell’Europa.

3. Incoraggio e benedico il vostro impegno. Auspico che il ripristino delle Settimane Sociali dia la possibilità di affrontare e, possibilmente, anticipare i temi dell’odierno dibattito socio-culturale, quale premessa di uno sforzo concorde e costruttivo che persegua insieme il bene dell’Italia e dell’Europa.

In questo vostro cammino confidate sempre nella protezione e nell’aiuto dei santi patroni d’Europa, Benedetto, Cirillo e Metodio, e nella materna intercessione della Vergine Maria. Di questi voti è pegno la benedizione apostolica che di cuore imparto a voi e a quanti condividono la vostra sollecitudine.

 

© Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana

 



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