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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI ALLA «GRADUATE SCHOOL»
DELL
’ISTITUTO ECUMENICO DI BOSSEY

Lunedì, 12 febbraio 1990

 

Cari amici.

Sono felice di porgere il benvenuto ai partecipanti alla “Graduate School” dell’Istituto Ecumenico di Bossey, in occasione del vostro pellegrinaggio a Roma. Vi saluto con la preghiera dell’apostolo Paolo: “La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” (2 Cor 13, 13).

Da oltre quattro mesi state riflettendo sul tema: “Lo Spirito Santo e la testimonianza profetica della Chiesa”. Proprio il nome dello Spirito Santo trascina i nostri pensieri verso il mistero imperscrutabile del Dio Uno e Trino e della realtà della Chiesa; la comunione visibile di coloro che hanno ricevuto “l’amore di Dio (che) è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5, 5). Nel Credo di Nicea e di Costantinopoli, la Chiesa professa la sua fede nello Spirito Santo come “il Signore, colui che dà la vita . . . che ha parlato attraverso i profeti”. I vostri studi dovranno certo ispirarvi a lodare Dio per l’immensità del suo dono alla Chiesa e in particolare a ognuno di voi.

Sin dall’inizio la comunità cristiana sperimentò la potenza dello spirito Santo, e quella potenza spinse gli apostoli e i discepoli a sostenere la testimonianza per Cristo con coraggio e forza, persino di fronte alle violente opposizioni. La testimonianza profetica della Chiesa in ogni periodo è la proclamazione dell’avvenimento salvifico di Gesù Cristo, e del suo mistero pasquale, il mistero del Signore crocifisso e risorto (cf. At 2, 14-36). Nel sostenere la testimonianza per Cristo, lo Spirito Santo convince il mondo del peccato, vale a dire, della “disobbedienza” che allontana gli uomini e le donne da Dio. Donde la testimonianza della Chiesa è sempre una chiamata alla conversione e al pentimento, alla pace e alla riconciliazione. Lo Spirito Santo, l’Amore del Padre e del Figlio, è il divino principio di quella profonda riconciliazione e comunione. Che noi tutti, come discepoli di Cristo, possiamo fare attenzione agli incitamenti dello Spirito Santo che ci guida verso la verità, e quindi verso l’armonia e l’unità.

Sono felice che la vostra permanenza in Roma vi abbia dato l’opportunità di incontrare i membri del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unione dei cristiani per discutere su temi di fondamentale interesse ecumenico. Come pure venendo a conoscere meglio la Chiesa cattolica, voi dovrete percepire la ferma natura del suo mandato nel compito ecumenico. Nelle mie preghiere chiedo allo Spirito Santo di colmarvi dei suoi doni per un sempre crescente servizio per l’unità e per la comunione. Nel ritornare verso i vostri Paesi possa lo spirito rafforzarvi e rendervi sempre più testimoni dell’amore del Padre. Dio sia con voi!

 

© Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana

 



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