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VIAGGIO APOSTOLICO
A CAPO VERDE, GUINEA BISSAU, MALI, BURKINA FASO E CIAD

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON I SACERDOTI, I RELIGIOSI, I SEMINARISTI E I CATECHISTI

Cattedrale di Ouagadougou
(Burkina Faso) -
Lunedì, 29 gennaio 1990

 

Cari amici,

1. Il Vescovo di Roma vi rivolge un saluto molto cordiale. Ringrazio Mons. Marius Ouédraogo per le sue parole di benvenuto e per la presentazione dei partecipanti a questo incontro. Egli ha ricordato gli orientamenti che mostrano che voi formate la Chiesa-famiglia del Burkina Faso, con il desiderio di compiere al meglio la vostra missione, seguendo le vostre diverse vocazioni.

Noi ci troviamo in un periodo importante per la Chiesa in questo continente, poiché sarete presto invitati a partecipare alla preparazione dell’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per l’Africa, convocata per dare all’evangelizzazione un nuovo impulso.

Felice di vivere un momento di comunione ecclesiale con voi, vorrei, da parte mia, fare una meditazione partendo dal Vangelo che abbiamo appena ascoltato.

2. Tornati in Galilea, ecco gli Apostoli alla presenza di Gesù: il Crocifisso è risuscitato dai morti. Il Figlio di Dio fatto uomo ha risollevato l’uomo con la sua risurrezione. Per i discepoli, l’incontro è impressionante: erano stati testimoni della missione messianica, ma la passione li aveva poi dispersi, distruggendo la loro speranza; l’immagine del Golgota era ancora viva nel loro spirito.

“Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano” (Mt 28, 17). Alcuni esitano davanti all’atto di fede, probabilmente perché scoprono ora che esso esige la presenza del Risorto: un’adesione radicale di tutto l’essere.

In un certo modo, ogni vocazione cristiana viene da un incontro con il Risorto e da un atto di fede che gli risponde. E sapete bene che bisognerà lasciarsi catturare sempre di più, affinché maturi una vocazione al ministero, alla vita consacrata, all’apostolato e semplicemente alla vita di battezzati.

3. Sulla montagna, Gesù pronuncia queste parole sconvolgenti: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra” (Mt 28, 18). Colui che era stato rifiutato, è diventato ormai il Signore. In Lui si uniscono la potenza del Creatore che fa vivere il mondo, e la potenza della Redenzione che salva il mondo. Ed è Lui che “si avvicina” ai suoi discepoli, a voi!

“Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni” (Mt 28, 19). La vostra Chiesa è nata dalla risposta delle Istituzioni missionarie a questa chiamata di Cristo. Essa vive oggi perché, a loro volta, dei Burkinabé hanno pienamente ascoltato questo appello. Alla stessa opera fratelli venuti da altri Paesi collaborano con i fratelli di questa terra. E i Burkinabé cominciano a partire verso altre nazioni per portare il Vangelo. Noi rendiamo grazie per la generosità di tanti uomini e donne che danno il meglio della loro vita per “fare dei discepoli”.

4. Mandando gli Apostoli in missione, Gesù dà loro un primo incarico: “Battezzateli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28, 19). Egli fa di voi i depositari dei misteri di Dio, vi investe del potere di trasmettere la grazia della salvezza. Attraverso il vostro ministero, Cristo si avvicina ad ogni uomo, fa entrare gli uomini in comunione con la vita trinitaria, li chiama a dimorare nell’amore che unisce le persone divine.

Fratelli e sorelle, Cristo affida alla Chiesa la mirabile missione di riunire e riconciliare l’umanità, di essere suo strumento per costituire il suo Corpo unico con le persone alle quali dà la sua vita attraverso la Sua presenza di grazia. In questa terra d’Africa, voi siete i servitori di questa presenza dell’Amore salvifico. I sacramenti che la Chiesa celebra ne sono i segni veri e visibili.

5. La seconda consegna di Gesù è il seguito della prima, perché bisogna mostrare ai discepoli i cammini della fedeltà agli impegni che il loro battesimo comporta: “Insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28, 20). In molti modi, sacerdoti, religiosi e religiose, catechisti o laici impegnati, siete chiamati a mettere in pratica questa consegna del Signore. Osservare i comandamenti significa farli conoscere, significa familiarizzare con la Parola di Colui che ci rivela la volontà del Padre. Vi incoraggio in tutti i vostri compiti di formazione cristiana, di preparazione al battesimo e agli altri sacramenti, di predicazione e insegnamento, di animazione delle comunità, sempre allo scopo di realizzare l’amicizia con il Signore armonizzando in modo concreto il vostro modo di vivere con il messaggio evangelico.

Non basta, lo sapete, insegnare con le parole, perché si “custodiscano i comandamenti” del Signore. L’evangelizzazione impegna i discepoli a mettere in pratica l’amore di Dio e insieme del prossimo. Seguendo i vostri carismi, voi vi dedicate così non solo ad assicurare i servizi necessari all’edificazione della Chiesa, ma anche a curare gli ammalati, a soccorrere i poveri, ad educare i giovani, a promuovere la formazione professionale, a sostenere lo sviluppo, ad aiutare le famiglie nella loro sana crescita, a difendere il diritto dell’essere umano alla dignità, a favorire l’intesa fraterna di tutti. Che il Signore vi conceda di proseguire generosamente nelle azioni di solidarietà alle quali vi chiama l’autentica carità!

6. Cari amici, la mia gioia di essere in mezzo a voi deriva dal fatto che, l’un l’altro, accettate liberamente di seguire Cristo e di assumervi il vostro ruolo nella missione di evangelizzazione. Per questo, sacerdoti, religiosi e religiose, avete scelto di rinunciare a fondare una famiglia e avete promesso una disponibilità totale ai servizi che la Chiesa vi domanda. I catechisti e i laici impegnati offrono anche molta della loro libertà per consacrarsi all’apostolato in modo disinteressato. I giovani battezzati che mi ascoltano dovranno, anche loro, rinunciare a facili piaceri, al timore di affermare la loro fede, per venire ad occupare il loro posto attivo e dinamico nella comunità dei discepoli di Cristo. Tutti, ogni giorno, dite a Gesù, dal profondo del cuore, le parole di Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna” (Gv 6, 68). Tutti, seguendo Cristo, dite al Padre: “Ecco, io vengo, per fare, o Dio, la tua volontà” (Eb 10, 7; cf. Sal 40, 8-9). Ogni giorno il Signore vi dice: “Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero” (Mt 11, 30). Il Successore di Pietro vi dice oggi: coraggio, portate con gioia il peso della giornata, per far crescere insieme la Chiesa-famiglia di Dio nel Burkina Faso!

“Andate dunque”! Queste parole di Gesù sono certe: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).

 



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