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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLE MISSIONARIE DELLA SCUOLA NEL CENTENARIO
DELLA NASCITA DI MADRE LUIGIA TINCANI

Sabato, 24 novembre 1990

 

Signori cardinali,
venerati fratelli nell’episcopato,
carissime missionarie della Scuola,
fratelli e sorelle!

1. “Insieme per ringraziare e irradiare la luce di Cristo nel mondo”. Nel segno di queste parole avete desiderato raccogliervi attorno al Papa per celebrare il centenario della nascita di madre Luigia Tincani e il giubileo di due istituzioni culturali da lei fondate: l’Istituto Universitario Pareggiato di Magistero “Maria SS. Assunta”, e il Centro Universitario “Regina Mundi”. Rivolgo un cordiale pensiero ai signori cardinali e ai presuli che hanno voluto prendere parte a quest’incontro. Saluto in modo particolare la rev.da suor Anna Maria Balducci, superiora generale delle Missionarie della Scuola, alla quale va il mio vivo ringraziamento per le devote espressioni di omaggio che mi ha indirizzato a vostro nome.

Sono lieto di accogliere gli amici, i collaboratori, gli alunni di tutte le istituzioni scolastiche e culturali promosse o dirette dalla madre Tincani e dalle sue figlie spirituali. Abbraccio spiritualmente i rappresentanti degli Istituti scolastici aperti nel Pakistan e nell’India. Il mio affettuoso benvenuto a tutti voi, uomini e donne, fortemente impegnati in campo professionale, nel mondo della famiglia, della cultura e della politica, nelle realtà vive della Chiesa. Voi formate una grande comunità spirituale che si ispira alla figura della madre Tincani e si riconosce nei suoi ideali, i quali si riassumono nell’amore per la verità (“caritas veritatis”), cercata e inserita nella cultura dei giovani, principalmente per mezzo della scuola.

2. La celebrazione odierna vi riunisce tutti in festosa assemblea: insieme per ringraziare! Ringraziare la Trinità santa per avere dato alla Chiesa una figura di donna nobile e forte come Luigia Tincani, e per avere destato mediante la sua opera tante provvide iniziative, tra le quali soprattutto una Famiglia religiosa nata per gettare il seme del Vangelo nella società, a partire dalle scuole di Stato medio-superiori e universitarie, dovunque i giovani si preparano e si formano per la vita.

La vostra fondatrice ha cercato di servire fedelmente il Signore e la Chiesa inserendosi nella scia dell’Ordine di san Domenico, per dedicarsi alla conoscenza e alla diffusione della verità, percepita come sussistente e sfolgorante in Dio. Da santa Caterina da Siena, scelta come titolare della sua fondazione religiosa, si è sforzata di prendere per la nascente Istituzione la passione per la Chiesa, l’amore per il Papa, la dedizione alla verità e l’ansia di diffondere la luce di Dio nel mondo. “L’Unione - si legge in una significativa istruzione alle novizie del 1942 - è nata proprio per evangelizzare i poveri più poveri, che sono i poveri dell’anima, i poveri di verità. Perciò ha grande importanza per noi il dovere di coltivare l’intelligenza, di consacrarla alla luce di Dio nello studio e nella preghiera, e poi al servizio delle anime nell’insegnamento”.

3. So che i Pontefici, miei venerati predecessori - da Pio XI, che diede l’appellativo di “Missionarie della Scuola” all’Unione, a Paolo VI, che fu vicino in non poche occasioni alla vostra fondatrice - confermarono e incoraggiarono i propositi della madre Tincani e le linee della sua azione, dagli inizi a Gubbio nel 1922 alle successive fondazioni avvenute a Roma, nell’Italia, in Asia: Pakistan e India, fino alle recenti in Europa: Olanda, Polonia e Cecoslovacchia.

Quando ella maturò la sua vocazione e delineò la traiettoria della propria famiglia spirituale, correvano anni particolarmente difficili per la Chiesa e per la cultura cristiana in Italia. Professare pubblicamente la fede significava spesso essere esposti ad attacchi violenti da parte dei sostenitori di ideologie contrarie al cristianesimo e alla stessa libertà del credere. Oggi la situazione è per molti versi cambiata, ma non per questo è meno ardua la via della verità e della promozione dell’uomo conforme al disegno di Dio. A motivo infatti del clima secolaristico e materialistico diffuso nella società, si assiste al crollo pericoloso di tanti valori umani e cristiani. Ne sono vittime soprattutto i giovani, i quali stentano a trovare modelli ispiratori che li innalzino sopra la mediocrità del quotidiano e infondano in loro la gioia dei veri e grandi ideali. E pertanto anche nell’odierno contesto sociale la vostra Istituzione può trovare un vasto campo di impegno apostolico e missionario.

4. Il seme, gettato da madre Tincani e benedetto da Dio, ha prodotto in pochi decenni un albero di ragguardevoli dimensioni. Voi, carissime sorelle, rappresentate ormai una grande schiera che prosegue l’opera avviata dalla vostra fondatrice. Siete persone che consacrano la propria esistenza alla formazione umana e cristiana dei giovani per promuoverne la crescita spirituale. Il programma di una paideia cristianamente ispirata si impone con urgenza nell’attuale società che, soprattutto nella scuola, appare non di rado disorientata. Anche a voi ripeto quanto dissi recentemente ai docenti e agli studenti delle Università Pontificie di Roma: “La formazione è una partecipazione all’agire redentore di Dio; è un entrare con l’anima e col cuore alla Scuola di Gesù Cristo” (26 ottobre 1990). Ma occorre mettersi alla scuola di Cristo per diventare educatori capaci e responsabili e voi sapete quanto ciò esiga di disciplina, di studio, di aggiornamento e di professionalità a tutta prova.

Vi precedono su questo cammino la parola e l’esempio della vostra madre spirituale: percorrete risolutamente la strada da lei tracciata.

Come “collaboratori di Dio” per l’opera del Vangelo (cf. 1 Cor 3, 9), alimentate l’azione con la preghiera e l’ascolto del Maestro interiore. “Senza di me non potete far nulla”, ha detto il Signore (Gv 15, 5); ma la Madonna assicura che “nulla è impossibile davanti a Dio” (Lc 1, 37). Imitate la Madre del Redentore che soccorre chi la invoca. Amata e costantemente venerata dalla vostra fondatrice, Maria è presente in ogni vostra comunità, e in particolare nelle due istituzioni, che oggi con gioia ricordate: l’Istituto Universitario “Maria SS. Assunta” e il Centro Universitario “Regina Mundi”.

Alla Vergine, Madre di Cristo e Sede della Sapienza, anche io affido tutti voi, mentre di cuore vi imparto la mia affettuosa benedizione.

 

© Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana

 


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