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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MEMBRI DEL CONSIGLIO DELL
«INTERNATIONAL
CATHOLIC CHARISMATIC RENEWAL OFFICE»

Sabato, 14 marzo 1992

 

Cari fratelli e sorelle in Cristo,

1. Nella gioia e nella pace dello Spirito Santo porgo il mio benvenuto al Consiglio dell’International Catholic Charismatic Renewal Office (Ufficio Internazionale di Rinnovamento Carismatico Cattolico). Mentre celebrate il venticinquesimo anniversario dell’inizio del Rinnovamento Carismatico Cattolico, mi unisco volentieri a voi nel lodare Dio per i molti frutti che questo ha portato nella vita della Chiesa. L’emergere del Rinnovamento che ha seguito il Concilio Vaticano Secondo è stato un dono speciale dello Spirito Santo alla Chiesa. È stato un segno del desiderio da parte di molti cattolici di vivere più pienamente la loro dignità e vocazione battesimale quali figli e figlie adottivi del Padre, di conoscere il potere di redenzione di Cristo, nostro Salvatore, in una esperienza più intensa di preghiera individuale e collettiva, e di seguire l’insegnamento delle Scritture leggendole alla luce dello stesso Spirito che ha ispirato la loro stesura. Certamente uno dei più importanti risultati di questo risveglio spirituale è stata quell’aumentata sete di santità che è riscontrabile nelle vite delle singole persone e di tutta la Chiesa.

Al termine di questo Secondo Millennio, la Chiesa ha bisogno più che mai di rivolgersi, con fiducia e speranza, allo Spirito Santo, che, incessantemente, conduce i credenti verso la comunione d’amore della Trinità, che costituisce la loro unità tangibile nel Corpo unico di Cristo e che li guida nella missione in obbedienza al compito affidato agli Apostoli da Cristo Risorto. Dobbiamo essere convinti che una profonda consapevolezza della Persona e dell’opera dello Spirito Santo risponde alle esigenze dei nostri tempi, poiché lo Spirito “è al cuore stesso della fede cristiana ed è la sorgente e la forza dinamica del rinnovamento della chiesa” (Dominum et vivificantem, 2). Invero, lo Spirito Santo è “il protagonista di tutta la missione ecclesiale” (Redemptoris missio, 21), che sostiene e guida gli sforzi della Chiesa per elargire a tutti le grazie della Pentecoste.

2. Poiché i doni dello Spirito Santo ci sono offerti per costruire la Chiesa, voi, quali guide del Rinnovamento Carismatico, siete chiamati a cercare, senza sosta, dei modi efficaci con cui i vari gruppi, che voi rappresentate, possano manifestare la loro completa comunione della mente e del cuore con la Sede apostolica e il Collegio dei Vescovi, e possano collaborare, in maniera sempre più proficua, alla missione della Chiesa nel mondo. A livello internazionale, gli stretti rapporti del vostro Ufficio con il suo Consigliere Episcopale, il Vescovo Paul Cordes, e il coordinamento di Movimenti e Associazioni Ecclesiali, effettuato dal Pontificio Consiglio per i laici, sono mezzi importanti per favorire tale cooperazione, che è così fondamentale per il saggio servizio dei molteplici doni dello Spirito. Soltanto in questo modo il Rinnovamento perseguirà veramente il suo scopo ecclesiale, aiutando a far sì che “il corpo riceve sostentamento e coesione per mezzo di giunture e legami, realizzando così la crescita secondo il volere di Dio” (Col 2, 19).

3. In questo momento della storia della Chiesa, il Rinnovamento Carismatico può svolgere un ruolo significativo nel promuovere la tutela, della vita cristiana tanto necessaria in una società, in cui secolarizzazione e materialismo hanno indebolito la capacità di molte persone a rispondere allo Spirito e a riconoscere l’appello amorevole di Dio. Il vostro contributo alla rievangelizzazione della società sarà offerto, in primo luogo, dalla testimonianza personale dello Spirito che dimora in voi e dalla dimostrazione della sua presenza attraverso opere di santità e solidarietà. “La testimonianza della vita cristiana è la prima e insostituibile forma della missione” (Redemptoris missio, 42). Quale può essere il mezzo più efficace per condurre coloro che hanno perduto la loro relazione spirituale verso quella verità che, da sola, può placare l’irrequietezza del cuore umano, se non l’esempio vivente di ferventi credenti cristiani? Rendere testimonianza significa essere lievito potente fra le persone che, forse, non riconoscono pienamente il valore della salvezza che solo Gesù Cristo può offrire.

4. Il Rinnovamento Carismatico può anche aiutare a incoraggiare la crescita di una solida vita spirituale basata sulla potenza dello Spirito Santo che opera nella Chiesa, nella ricchezza della sua Tradizione e, in particolare, nella sua celebrazione dei Sacramenti. La frequente assunzione dell’Eucaristia e l’uso regolare del Sacramento della Penitenza sono essenziali per una vita autentica nello Spirito Santo, e questi sono i mezzi che Cristo stesso ci ha donato per ristabilire e sostenere il dono della grazia dello Spirito. Dato che le strade dello Spirito conducono sempre a Cristo e alla sua Chiesa, ed è lo Spirito stesso che guida coloro che sono stati posti come Vescovi a pascere la Chiesa di Dio (cf. At 20, 28), non ci può essere conflitto tra fedeltà allo Spirito e fedeltà alla Chiesa e al suo Magistero. Qualsiasi forma assuma il Rinnovamento Carismatico - preghiere di gruppo, comunità di impegno, comunità di vita e di servizio - il segno della sua fertilità spirituale sarà sempre un rafforzamento della comunione con la Chiesa universale e le Chiese locali. Il vostro ruolo, quale organizzazione coordinatrice, è di aiutare tutte le varie forme del Rinnovamento a collaborare con i Pastori della Chiesa per il bene di tutto il Corpo. Allo stesso tempo, l’approfondimento della vostra identità cattolica, attingendo al patrimonio spirituale della Tradizione cattolica, è una parte insostituibile del vostro contributo a un autentico dialogo ecumenico, che, favorito dalla grazia dello Spirito Santo, deve condurre alla perfezione della “sua comunione nell’unità: nella confessione di una sola fede, nella comune celebrazione del culto divino e nella fraterna concordia della famiglia di Dio” (Unitatis redintegratio, 2).

5. Cari amici: all’inizio di questo periodo di Quaresima, prego che la vostra opera contribuisca alla crescita della Chiesa, nella fedeltà alla volontà del Signore e alla missione che essa ha ricevuto. Affido tutti voi all’intercessione amorevole di Maria, Madre della Chiesa, che “mediante la stessa fede che la rese beata..., è presente nella missione della Chiesa, presente nell’opera della Chiesa che introduce nel mondo il regno del suo Figlio” (Redemptoris Mater, 28). Possano le sue preghiere accompagnare quanti si prodigano per ampliare il Regno di Cristo, in obbedienza al suggerimento del suo Spirito Santo. Imparto cordialmente a tutti voi la mia benedizione apostolica.

 

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