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VIAGGIO PASTORALE IN BENIN, UGANDA E KHARTOUM

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON I CAPI DI ALTRE RELIGIONI

Nunziatura Apostolica di Khartoum (Sudan) - Martedì, 10 febbraio 1993

 

Cari amici,

Ho atteso con ansia questo incontro con voi, capi delle varie religioni professate dal popolo del Sudan. La mia visita pastorale alla Chiesa Cattolica di questa nazione mi offre l’opportunità di porgere a voi la mano di amicizia e di esprimere la speranza che tutti i cittadini del Sudan, indipendentemente dalle differenze esistenti tra loro, possano vivere in armonia e in mutua cooperazione per il bene comune. La religione permea tutti gli aspetti della vita nella società e i cittadini devono accettarsi reciprocamente con le loro differenze di lingua, di usanze, di cultura e di fede, se vogliono conservare l’armonia civica. I responsabili religiosi svolgono un ruolo importante nel favorire tale armonia. Qui in Sudan non posso fare a meno di sottolineare ancora una volta l’alta considerazione della Chiesa Cattolica verso i seguaci dell’Islam. I Cattolici sudanesi riconoscono che i loro vicini musulmani danno grande valore alla vita morale e adorano l’unico Dio, onnipotente e misericordioso – soprattutto attraverso la preghiera, l’elemosina e il digiuno. Essi apprezzano il fatto che voi venerate Gesù e sua Madre Maria (cf. Nostra aetate, 3). Essi riconoscono che esistono dei motivi molto validi per una maggiore comprensione reciproca e desiderano collaborare con voi per ridare pace e prosperità alla nazione. Spero che questo incontro contribuirà a una nuova era di dialogo costruttivo e di benevolenza. Desidero anche porgere un particolare saluto ai miei fratelli Cristiani delle altre Chiese e comunità ecclesiali: “La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito” (Fil 4, 23). Come ben sapete, la Chiesa Cattolica è profondamente impegnata nella ricerca della comprensione ecumenica, nella prospettiva di adempiere la volontà di nostro Signore Gesù Cristo “perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17, 21). Sono felice di sapere che in Sudan esistono buoni rapporti ecumenici e che vi siano molti esempi di cooperazione. Confido che il Signore benedirà i vostri sforzi di proseguire su questa via. A tutti voi, illustri capi religiosi del Sudan, rinnovo la mia stima e ribadisco che la Chiesa Cattolica è irrevocabilmente impegnata nel dialogo ecumenico e interreligioso.

Possa Dio ispirare pensieri di pace nei cuori di tutti i credenti. Dio benedica il Sudan!

 

 



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