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VISITA PASTORALE A MACERATA, FOLIGNO E SUL GRAN SASSO

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON LA CITTADINANZA IN PIAZZA DELLA LIBERTÀ

Palazzo del Municipio di Macerata - Sabato, 19 giugno 1993

 

Signor Ministro, grazie per la sua presenza.
Signor Sindaco, grazie per le sue cortesi parole.
Carissimi fratelli e sorelle,

Ho voluto brevemente sostare davanti al vostro Palazzo Comunale per accogliere e ricambiare il saluto del Sindaco e della Civica Amministrazione, a cui va il mio ringraziamento cordiale, ed insieme per rendere omaggio alla decisione con cui, quarant’anni or sono, la Municipalità cittadina proclamava Macerata “Civitas Mariae”.

Che cosa vollero significare con quel gesto gli Amministratori comunali di allora? Certamente essi vollero porre la città sotto la protezione della Madre di Dio.

Civitas Mariae” è, dunque, un titolo impegnativo, un titolo che una Comunità civile deve, in un certo senso, “meritarsi” e ogni giorno confermare col suo concreto stile di vita. Uno stile che rifletta in qualche modo quello di Maria.

Quali sono le caratteristiche di un simile stile di vita? Per rispondere sceglierei tre parole: sobrietà, accoglienza, servizio.

Sobrietà come moderazione, rinuncia agli sprechi, rifiuto della logica del consumismo, risparmio in favore delle necessità più urgenti, sia in casa propria, sia nelle comunità e nelle nazioni più bisognose.

Accoglienza, che non vuol dire solo apertura verso gli altri, ma anche responsabilità nei confronti di chi è nel bisogno, mediante un’armonica cooperazione tra pubblico e privato, tra istituzioni e volontariato.

Infine servizio, che è atteggiamento evangelico per eccellenza, derivante direttamente dal precetto di amare il prossimo come se stessi.

Ecco, “Civitas Mariae”, queste tre caratteristiche che si riferiscono certamente alla Madre di Cristo che vi protegge. Voi avete fatto, in qualche senso, di Maria la vostra concittadina per sempre. Cercate allora di esser buoni concittadini di colei che è l’unica concittadina per tutto il mondo.

Vorrei ancora approfittare di questa circostanza per dire una parola all’Università di Macerata da cui ho ricevuto anche un invito. Devo aggiungere che quasi ogni anno, celebrando a Roma la Santa Messa per le Università, incontro il Rettore di questa Università di Macerata tra i presenti. È difficile oggi fare questa visita quando si sa che gli studenti, i giovani, sono già pronti a mettersi in strada verso Loreto. Faccio questa visita all’Università celebrando la Messa per i pellegrini tra poco e così tutti porteranno nei loro cuori, nei loro pensieri, questa Università che per loro è l’Alma Mater. Auguro a questi giovani, agli studenti, auguro ai professori, al Rettore Magnifico la benedizione e la presenza di Maria a cui Macerata come città è dedicata. Sono, questi, i brevi auguri che vi lascio.

Vi auguro che sia con voi sempre Maria Santissima, che Lei si senta bene in questa città che ha scelto di essere chiamata “Civitas Mariae”.

Ecco, carissimi, l’augurio che vi lascio. Vivete così, e Maria Santissima sarà con voi, e vi proteggerà sempre.

 



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