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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA CHIUSURA DEGLI ESERCIZI SPIRITUALI
NELLA CAPPELLA «REDEMPTORIS MATER»

Sabato, 6 marzo 1993

 

Cari fratelli della Curia Romana,

Celebriamo questo quinto Centenario dell’evangelizzazione dell’America. Viviamo questo Giubileo insieme con la Chiesa che è in America, soprattutto nell’America Latina. Anche in spirito di penitenza. Ma soprattutto in quello spirito di riconoscenza che ci guida. Ringraziamo Dio per le sue grandi opere, “magnalia Dei”. “Ecclesia evangelizans et evangelizata”. Questo è il motivo per cui siamo grati, tutti noi della Curia Romana, al nostro fratello, il Vescovo di Rancagua, in Cile, Monsignor Medina, che ci ha portato questa testimonianza della Chiesa in America Latina, non solamente nel suo Paese, ma in tutto il Continente. “Ecclesia evangelizans et evangelizata”. Certamente, gli Esercizi Spirituali sono un punto specifico, si può dire l’apice, di questa realtà, della Chiesa evangelizzatrice ed evangelizzata. Soprattutto, questi Esercizi, qui nella Cappella Redemptoris Mater, nella casa del Vescovo di Roma. Ringraziamo di cuore per questa grande testimonianza dell’evangelizzazione compiuta in mezzo millennio e dell’evangelizzazione nuovamente intrapresa dopo cinque secoli. Ringraziamo il Predicatore per tutto ciò che ha detto, per come ci ha mostrato le vie della salvezza e dell’evangelizzazione, le vie perenni che conducono a Cristo ieri, oggi e sempre. Lo ringraziamo per tutti gli elementi di questi Esercizi, di queste prediche. Lo ringraziamo specialmente per l’esempio, che ci ha portato, di un grande evangelizzatore del primo secolo di evangelizzazione nel Continente latinoamericano, San Turibio de Mongrovejo, veramente un evangelizzatore eroico. Tutto ciò rimane in noi come un seme divino, gettato dalle mani, dal cuore, dalle parole di un nostro fratello. Vogliamo rendere questo ringraziamento soprattutto alla fonte di ogni bene, di ogni verità, di ogni grazia, e per questo l’ultima parola dei nostri Esercizi è “Magnificat”. Maria ci ha insegnato come ringraziare per le grandi opere di Dio, “magnalia Dei”. Vogliamo ripetere le sue parole come le ripete ogni giorno tutta la Chiesa. Le vogliamo ripetere in questo momento solenne, pregando insieme affinché questi Esercizi siano una nuova fonte della fede e dell’amore per il Signore, per la sua Chiesa, e della nuova evangelizzazione che ci aspetta sempre e dovunque in questo mondo così travagliato da diverse miserie e da diversi mali. In questo mondo ci aspetta una nuova evangelizzazione. A tutti noi, a tutta la Chiesa. Ma Cristo è ieri e sempre. Cristo è oggi e sempre.

Cristo come ce lo ha predicato il nostro fratello. Cristo ci ha insegnato ad amare sempre di più, trovando in lui l’identità più profonda della nostra vocazione e della nostra missione.

“Deo gratias!”.

 

© Copyright 1993 - Libreria Editrice Vaticana

 



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