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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO DI PELLEGRINI
DELLA DIOCESI DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA

Sabato, 15 maggio 1993

 

Venerati Fratelli nell’Episcopato,
Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Siate i benvenuti a questa speciale Udienza. Ad un anno dalla mia peregrinazione pastorale nelle vostre Diocesi, avete voluto restituirmi la visita in segno di affetto e soprattutto quale testimonianza di fede nel ministero di Pietro e del suo Successore. Vi saluto con affetto. Mi rivolgo con particolare stima e gratitudine a Monsignor Antonio Vitale Bommarco, Arcivescovo di Gorizia, che si è fatto interprete dei comuni sentimenti. Saluto i Presuli della Regione, Monsignor Alfredo Battisti, Arcivescovo di Udine, col suo Ausiliare; Monsignor Sennen Corrà, Vescovo di Concordia-Pordenone; Monsignor Lorenzo Bellomi, Vescovo di Trieste. Saluto inoltre i Sacerdoti, i Religiosi e le Religiose, come pure i Laici, attivamente impegnati nell’apostolato. Un pensiero cordiale indirizzo anche alle Autorità civili presenti a questo nostro appuntamento.

2. Ricordo con nostalgia i numerosi incontri avuti con la vostra terra nel corso del mio viaggio apostolico, a partire dalla prima tappa nella mirabile Cattedrale di Aquileia, nella quale risuona ancor oggi la voce dell’antica fede, predicata dai padri con forza e con singolare coraggio. Grazie all’ardente testimonianza dei santi patriarchi Valeriano e Cromazio, sotto la sicura e solerte azione pastorale del presbiterio aquileiese, tale fede condusse le vostre comunità alla pienezza della confessione cattolica, superando definitivamente la pressione dell’eresia ariana. Di questa fede voi siete ancor oggi eredi e testimoni.

Come un tempo, la vocazione alla testimonianza sprona ed impegna i credenti ad operare senza sosta per la diffusione del Vangelo. Nessuno può pensare che la fede sia un dato acquisito e scontato, un presupposto definitivamente consolidato. Essa è costantemente messa in discussione sia dall’evolvere della cultura, sia dalle situazioni ideologiche e morali che via via si succedono nel corso degli anni. Deve, perciò, essere sempre predicata, accuratamente meditata e confrontata con le esigenze e le attese dell’uomo.

Il compito di essere testimoni del Vangelo vi riguarda direttamente, cari Fratelli e Sorelle del Friuli-Venezia Giulia. “Tutti i fedeli... ricevono da Dio l’incarico dell’apostolato – ricorda il nuovo “Catechismo della Chiesa Cattolica” – affinché il messaggio della salvezza sia conosciuto ed accolto” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 900) in ogni tempo ed in ogni luogo.

La vostra terra, crocevia di nazioni e di culture, porta in sé una vocazione europea, che vi stimola a perseverare nella animazione religiosa e nell’annuncio evangelico.

3. Oggi, forse ancor più che nel recente passato, vi trovate coinvolti in un vasto movimento di popoli. Tra le regioni d’Italia, la vostra, infatti, è la più vicina ai flussi migratori provenienti dalle Nazioni confinanti dell’Est europeo e, per una costante interdipendenza con queste, voi potete ben conoscere e valutare quale portata abbiano i fenomeni politici, economici e culturali che segnano attualmente l’Europa.

In tale complessa situazione la Chiesa deve essere presente ed attiva. Essa è chiamata ad agire con molteplici e generose iniziative di umana solidarietà e di cristiana carità. I numerosi migranti cercano presso di voi comprensione. Esiste in loro – e voi lo sapete per l’esperienza della vostra gente – un vivo desiderio di progresso, di liberazione, di crescita, di migliori e più sviluppate forme di partecipazione ai beni dell’umanità.

Il migrante, a sua volta, può e sa comunicare i valori della propria cultura d’origine, testimoniando anche la saldezza della fede che ha maturato durante molteplici prove, subite a causa delle proprie convinzioni religiose.

Possa, carissimi, questa apertura e disponibilità favorire l’armoniosa crescita delle vostre Comunità, in modo da fare della Regione una terra sempre più aperta al dialogo e alla concordia.

4. Il Friuli-Venezia Giulia vive una stagione di significative mutazioni sociali e culturali, che investono particolarmente la gioventù, le famiglie, le manifestazioni pubbliche della vita comune.

Si tratta di un momento delicato, segnato da molteplici e forti sfide per la Chiesa. Sfide che concernono l’intero popolo cristiano, ma impegnano soprattutto il clero, le organizzazioni del laicato presenti nei servizi dell’apostolato e della carità, gli Istituti e le Comunità di Vita Consacrata. Si rende, allora, necessario rivedere alcuni aspetti della pastorale, perché essa sia maggiormente adeguata alle esigenze della nuova evangelizzazione. È, questo, un compito che chiama in causa tutti, un itinerario missionario fondamentale per il cammino della vita cristiana nella vostra Regione. L’evangelizzazione, a cui le vostre Chiese si stanno impegnando, non è nuova nel contenuto, perché si tratta dell’immutabile Vangelo di Cristo, ma è veramente rinnovata nei metodi e nell’ardore.

Siate, dunque, carissimi Fratelli e Sorelle, discepoli fedeli del Signore. Siate suoi apostoli infaticabili, capaci di parlare del suo messaggio salvifico al cuore dei nostri contemporanei. Fate in modo, in particolare, che la gioventù ed i giovani nuclei familiari abbiano la possibilità di elaborare un progetto di vita, non secondo criteri edonistici ed effimeri, ma nella prospettiva dell’esigente vocazione e missione evangelica. Dall’adesione a Cristo dipende tutta l’impostazione dell’esistenza.

Sarete così continuatori di quell’intenso cammino di evangelizzazione che da Aquileia si è esteso in vaste terre del continente europeo. Conserverete, inoltre, ferma ed operosa la memoria dei principi e dei cardini della fede cristologica aquileiese, attestata dai Santi della vostra terra, fin dai primi secoli dell’era cristiana.

Vi assista la Vergine che con parole auree san Cromazio predicò Madre del Cristo e Madre della Chiesa: “Non si può, dunque – egli diceva – parlare di Chiesa se Maria, la Madre del Signore, non è lì con i suoi fratelli: ivi è la Chiesa di Cristo, dove si predica l’Incarnazione di Cristo dalla Vergine; e là si sente il Vangelo, dove predicano gli Apostoli, fratelli del Signore” (san Cromazio, Sermo 30, “De primordiis Ecclesiae”).

Vi accompagni anche l’apostolica benedizione, che di cuore e con viva gratitudine per la vostra accoglienza, imparto a voi qui presenti, alle vostre Diocesi, alle Parrocchie, alle famiglie ed all’intera popolazione del Friuli-Venezia Giulia.

 

© Copyright 1993 - Libreria Editrice Vaticana

 



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