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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE
ERSILIO TONINI,
ARCIVESCOVO EMERITO DI RAVENNA-CERVIA

Sala del Trono - Martedì, 29 novembre 1994

 

Signor Cardinale,

Mi è particolarmente gradito porgere un cordiale benvenuto a Lei, ai familiari ed agli amici che oggi La circondano.

Ho avuto modo di ricordare, durante la riflessione al recente Concistoro, che la dimensione del servizio a favore del popolo di Dio è una delle caratteristiche principali del cardinalato, a fianco del Vescovo di Roma, Successore di Pietro.

Ella, lungo non pochi anni di ministero sacerdotale ed episcopale, ha alacremente operato al fine di annunciare con fedeltà il Vangelo di Cristo, distribuendo a larghe mani i doni del Signore. Lo testimoniano i fedeli di Macerata e Tolentino, come pure quelli della Comunità di Ravenna. Lo testimonia, inoltre, il vasto pubblico col quale Ella intrattiene un proficuo dialogo pastorale attraverso gli strumenti della comunicazione sociale. La presenza, oggi, accanto a Lei di illustri rappresentanti del mondo dei mass media ne è eloquente conferma.

Sono ben noti, Venerato Fratello, il vivo senso di umanità che distingue la sua azione di Pastore e lo spirito attento e acuto con cui Ella segue e commenta le vicende ecclesiali e sociali, con particolare attenzione al mondo del lavoro e del disagio giovanile.

Gli uomini d’oggi hanno bisogno di testimoni credibili, che sappiano offrire validi criteri per dare un senso a disagi ed amarezze, ma anche per far fruttificare i desideri di bene che Dio ha seminato nel loro cuore. In questa prospettiva, il testimone sprona ed incoraggia, con la parola e l’esempio, ad accogliere Cristo, il vero Maestro che conosce l’intimo segreto di ogni uomo.

Venerato Fratello, mentre auspico che il suo impegno sacerdotale possa esprimersi ancora per lungo tempo nella Chiesa e nella società italiana, ora anche mediante il nuovo servizio del cardinalato, Le sono grato per l’esempio che continua ad offrire al popolo di Dio, amato e stimato da tante persone di ogni ceto sociale e di ogni età, e in modo particolare dai familiari e dagli amici qui presenti.

Affido questi voti all’intercessione della Madre del Signore e a Sant’Apollinare, patrono di quell’amata Ravenna dove Lei ha esercitato l’episcopato per quindici anni, affinché dal nuovo ministero che Le è stato affidato possano continuare a diffondersi abbondanti grazie per Lei, per quanti Le sono cari e per coloro che La incontrano nella vita di ogni giorno.

Con tali sentimenti imparto volentieri a Lei ed ai presenti un’affettuosa benedizione apostolica.

 

© Copyright 1994 -  Libreria Editrice Vaticana

 



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