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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
A CONCLUSIONE DEGLI ESERCIZI SPIRITUALI

Sabato, 11 marzo 1995

 

Carissimi fratelli,

vogliamo tutti ringraziare il Signore per questa settimana che la Provvidenza ci ha offerto come settimana di Esercizi Spirituali, ma anche di riposo spirituale: “Venite seorsum”. È ben pensata questa tradizione vaticana degli Esercizi Spirituali prima della seconda Domenica di Quaresima in cui si ricorda la Trasfigurazione del Signore sul Monte Tabor. È una Domenica di Trasfigurazione e anche questi sono Esercizi di Trasfigurazione. Forse questo farà piacere al nostro Padre spirituale, Padre Spidlík, perché la Trasfigurazione è molto importante, quasi principale nella tradizione orientale. Allora, è ben trovata questa settimana e questa conclusione nel sabato prima della Trasfigurazione.

Ringraziamo per molte cose il nostro Padre spirituale. Soprattutto lo ringraziamo per le domande che si è posto all’inizio degli Esercizi: non affermazioni, ma domande. Ecco ciò che scrive in questo libretto che ci ha offerto: “...Ma si può supporre che una tale conversione abbia posto quando si fanno gli Esercizi ogni anno?”. Non ha messo in dubbio la conversione, non ha messo in dubbio che la conversione è sempre lo scopo degli Esercizi Spirituali, ma ha messo in dubbio la dimensione di quella conversione, perché una volta c’è la conversione decisiva, decisiva, ma poi vengono gli Esercizi in cui si approfondisce la conversione principale e fondamentale.

Scrive così: “...Sempre si sostituiscono quindi con aggiornamenti...”.

Allora, non Esercizi ma aggiornamenti. Io potrei dire al Padre Spidlík che non c’era solamente un aggiornamento in questo suo lavoro, e tuttora esso è anche un aggiornamento. Ci ha un po’ aggiornato parlandoci di temi forse meno trattati fra noi, parlandoci della spiritualità orientale, bizantina e russa. Tutto era ricco di citazioni, di riferimenti a quei teologi, a quei Padri, a quegli scrittori dell’epoca lontana del primo Millennio e anche dei nostri tempi, fino a Soloviev, che è stato forse il più citato durante i nostri santi spirituali Esercizi.

Per questo lo ringraziamo molto, lo ringraziamo anche nel nome della nostra buona volontà ecumenica. Noi vogliamo veramente avvicinarci sempre più ai nostri fratelli orientali, bizantini, russi, perché siamo profondamente convinti che ci unisce la stessa fede. Sono due tradizioni molto ricche e molto utili per la Chiesa, ma è la stessa fede.

Infine lo ringraziamo anche per quanto ci ha esposto con grande semplicità.

Ha parlato molte volte con “humour”: non è mancato anche il sorriso durante questi Esercizi. È un buon segno! Devo dire che ha anticipato bene i miei prossimi impegni, perché venendo dalla Nazione ceca, anche nella sua intonazione si sente questa lingua materna con cui parla ogni giorno. È bene sentire in italiano le diverse lingue di coloro che parlano italiano.

Allora, lo ringraziamo per tutto questo. Lo ringraziamo soprattutto per il fatto che ci ha preparato questo libretto. Tutti i predicatori pubblicano poi un’edizione degli Esercizi. Questo è molto utile. Ma il libretto è forse ancora più utile, perché ci aiuta durante gli Esercizi, e dopo, possiamo facilmente ritornare a questo libretto, dove si trova tutta la ricchezza delle idee con cui abbiamo lavorato durante questi giorni santi. È ricco di idee, molto ricco per questa settimana. Abbiamo sentito che il predicatore avrebbe da dirci molto di più, molto di più che si potrebbe forse inserire in questi sette giorni. È bene che rimanga questo libretto; possiamo ritornare a queste pagine per approfondire meglio i temi proposti.

Ecco un piccolo elogio del nostro Padre spirituale, che lo merita, perché lo ha già anticipato con un atto di umiltà all’inizio e alla fine degli Esercizi.

Naturalmente tutti ringraziamo il Signore per questo dono degli Esercizi Spirituali che ci ha offerto.

Vogliamo concludere, come sempre, con il canto del “Magnificat” per esprimere questa nostra gioia e questo nostro ringraziamento.

 

© Copyright 1995 - Libreria Editrice Vaticana

 



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