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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLE SUORE DI CARITÀ DI SAN VINCENZO DE PAOLI
NEL 150° ANNIVERSARIO DELLA PRESENZA
DELLA CONGREGAZIONE A ZAGABRIA

Lunedì, 6 novembre 1995

 

Care Sorelle in Cristo!

1. Sono lieto di accogliervi in occasione dei festeggiamenti del 150 della presenza della vostra Congregazione nella capitale croata, da dove ben presto avete potuto sviluppare la vostra attività in tutta la Croazia e la Bosnia ed Erzegovina, come pure in altri Paesi europei e nel continente americano, portando abbondanti frutti per la Chiesa e per la società.

Dio vi ha chiamate a manifestare il suo amore e la sua provvidenza misericordiosa verso ogni persona creata a sua immagine e somiglianza (cf. Gen 1, 26). E che tale amore non conosca limiti, lo mostra proprio la Croce del suo Figlio, Redentore dell’uomo.

2. Il vostro nome di “Sorelle della Misericordia” rispecchia sia il programma delle vostre attività, che il vostro carisma specifico nella Chiesa e per la Chiesa, in favore dell’uomo e della donna. Il vasto campo della vostra molteplice attività, che abbraccia la cura di malati, anziani, poveri ed emarginati, l’istruzione delle giovani generazioni, l’impegno nel campo culturale e l’attività pastorale ed apostolica, richiede da voi, ieri come oggi, la fedeltà al Carisma originario. La Chiesa ha confermato la validità delle vostre Costituzioni, che sono una via sicura per realizzare la perfezione evangelica di cui parla Gesù. Vi siano di modello gli esempi eloquenti San Vincenzo de’ Paoli e Santa Luisa di Marillac, che nel 1633 hanno iniziato la grande famiglia delle Figlie della Carità Cristiana, a cui appartiene anche la vostra Congregazione.

Continuate a seminare il buon seme della carità cristiana. Le esperienze del passato ed i nuovi orizzonti che si prospettano davanti alla Chiesa ed alla società di oggi alle soglie del 2000, nel clima della ristabilita libertà delle persone e dell’intera società, richiedono da voi la saggezza e il coraggio delle scelte fatte secondo gli impulsi dello Spirito Santo. In tale contesto da voi si attende pure un ulteriore sforzo nella Croazia e nella Bosnia ed Erzegovina per lenire le molteplici sofferenze dei singoli e delle famiglie, causate dai decenni difficili del periodo totalitario ed ateo e dall’orribile guerra.

3. L’adempimento degli impegni tipici del vostro Istituto non vi distragga, però, dalla dimensione spirituale della vita religiosa. Dedicate sempre un sufficiente spazio alla preghiera ed alla contemplazione a livello sia comunitario che personale, ponendo al centro della vostra vita spirituale la partecipazione alla Santa Messa e la recita della Liturgia delle Ore.

Per poter essere veramente vicine ai vostri fratelli e sorelle, dovete avvicinarvi sempre di più a Dio. Il mondo di oggi ha bisogno di persone che sappiano unire l’attività caritativa alla preghiera. Infatti, seguendo i consigli evangelici, e rimanendo fedeli al vostro Carisma, siete chiamate con la vostra vita ed opera a rendere testimonianza dei valori perenni e della dimensione soprannaturale dell’uomo. In modo speciale da voi si attende la carità tipica del genio femminile.

4. Vorrei in questa circostanza esprimervi anche la mia riconoscenza per quanto la vostra Comunità sta facendo affinché le Rappresentanze pontificie a Zagabria ed a Belgrado possano svolgere la loro attività in favore delle Chiese locali in questi due Paesi.

Mentre vi affido alla Vergine Santissima, prima discepola del suo Figlio divino, ben volentieri imparto a voi ed all’intera vostra Congregazione una speciale Benedizione Apostolica.

Siano lodati Gesù e Maria!

 

© Copyright 1995 - Libreria Editrice Vaticana

 



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