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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO DI GIORNALISTI BELGI

Giovedì, 16 novembre 1995

 

Signor Presidente,
Signore, Signori,

E per me una gioia poter porgere il benvenuto nella dimora del Successore di Pietro a voi, qui in rappresentanza dell’Associazione dei Giornalisti cattolici belgi e dell’Unione dei Giornali cattolici del Belgio. La vostra presenza ravviva nel mio cuore il ricordo del mio viaggio nel vostro paese in occasione della beatificazione del vostro connazionale, Padre Damiano de Veuster.

Esprimo la mia gratitudine alla vostra Presidenza per aver parlato in modo esauriente e delicato della persona dell’Apostolo dei Lebbrosi. Il discepolo di Cristo viene così alla scoperta di quell’infinito amore donatogli da Cristo. L’amore che ha portato Cristo a sacrificare la sua vita per gli uomini. Noi, a nostra volta, dobbiamo portare questa testimonianza alle nostre sorelle ed ai nostri fratelli. Bisogna portarla specialmente ai poveri ed agli emarginati. La nostra meta come seguaci di Pietro si pone in questa prospettiva. Ed è sin dal primo inizio della Chiesa che i Cristiani sono coscienti che l’amore per il prossimo tra gli uomini ed i popoli è il compito fondamentale di una vita che segue autenticamente e sinceramente il cammino indicatoci dal Signore. Ed è in questo spirito che bisogna, in tutti i tempi, dare ascolto all’invito di Clemente d’Alessandria che dice: “Aprite il vostro cuore per tutti coloro che Dio scelse suoi discepoli” (Dialogo sulla Trinità, 1).

Desidero esprimervi la mia riconoscenza e la riconoscenza della Chiesa per il gesto da voi oggi compiuto. Vi prego di voler trasmettere i miei fervidi ringraziamenti a tutti i vostri lettori che hanno risposto con generosità al vostro appello, dando così testimonianza della loro attenzione e del loro affetto verso la missione della Chiesa universale. Affido la vostra vita professionale all’intercessione di San Francesco di Sales, vostro santo patrono, perché il vostro lavoro sia sempre più un servizio reso agli uomini del nostro tempo. Attraverso l’informazione e l’analisi degli avvenimenti della società vi dedicate ad aprire i cuori dei vostri fratelli a realtà ben al di là dell’orizzonte quotidiano; voi richiamate la loro attenzione sulle miserie degli uomini e delle donne che sono sminuiti nella loro dignità; voi li aiutate a gioire dei successi raggiunti nella gestione del Creato e nelle ricerche tecnologiche e scientifiche. In tutto ciò, voi contribuite a unire gli uomini tra loro e partecipate all’edificazione della grande famiglia umana, tessendo invisibili legami tra le persone, i legami della solidarietà e della disponibilità nella carità, poiché ogni uomo è nostro fratello.

Al termine del nostro incontro, nel chiedere a Cristo di accompagnarvi sul vostro cammino, di tutto cuore vi accordo la mia Benedizione Apostolica, unitamente alle vostre famiglie, ai vostri confratelli e a tutti i vostri lettori.

 

© Copyright 1995 - Libreria Editrice Vaticana

 



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