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DISCORSO DEL SANTO PADRE

GIOVANNI PAOLO II
ALLE PARTECIPANTI AL CAPITOLO GENERALE
DELLE FIGLIE DELLA MISERICORDIA E DELLA CROCE

 

Carissime Sorelle, Figlie della Misericordia e della Croce!

1. Ben volentieri vi accolgo e porgo a ciascuna il mio più cordiale saluto. Vi ringrazio per questa visita, in occasione del diciassettesimo Capitolo Generale del vostro Istituto: essa vuol essere una rinnovata testimonianza della vostra fedeltà al Successore di Pietro.

Esprimo felicitazioni e voti augurali alla Madre Romilde Zauner, riconfermata nell'incarico di Superiora Generale. Estendo il mio affettuoso pensiero a tutte le Figlie della Misericordia e della Croce, che svolgono la loro attività di evangelizzazione e di solidarietà in Italia, in Etiopia, in Messico ed in Romania.

L'Assise capitolare della vostra Congregazione acquista uno speciale significato per il fatto che si svolge proprio all'inizio del Grande Giubileo dell'Anno Duemila, nel quale la Chiesa è chiamata a contemplare intensamente il mistero dell'incarnazione dell'Unigenito del Padre. L'ingresso nel nuovo millennio costituisce per ogni credente, ed ancor più per i consacrati e le consacrate, un richiamo a prendere più viva coscienza delle responsabilità connesse con il proprio Battesimo e, in particolare, ad allargare lo sguardo di fede sugli orizzonti della nuova evangelizzazione. Ma proprio per rendere più concreto questo impegno missionario, è necessario ritornare con rinsaldata fedeltà all'insegnamento del Concilio Vaticano II, che ha gettato nuova luce sull'azione apostolica della Chiesa di fronte alle sfide del mondo attuale. La sana tradizione di ciascun Istituto ed il riferimento al costante Magistero della Chiesa costituiscono l'alveo sicuro nel quale devono svilupparsi le opere e l'apostolato di ogni Famiglia religiosa, tesa ad un indispensabile aggiornamento delle proprie strutture, secondo le esigenze dei tempi.

2. "Nell'ieri di Madre Zangàra il nostro oggi di donne consacrate per essere insieme ai laici memoria e profezia della misericordia": è questo il tema che vi ha accompagnato durante l’Assemblea capitolare. Il richiamo alla Fondatrice e la sua spirituale presenza in mezzo a voi costituiscono sicura garanzia delle vostra fedeltà al carisma originario dell'Istituto, che vi chiede di conformarvi a Cristo crocifisso attraverso l'esercizio delle opere di misericordia spirituale e corporale.

Quanto importante è ribadire questa vostra missione di Figlie della Misericordia e della Croce all'inizio dell'Anno santo, nel quale è offerta una particolare manifestazione dell'amore misericordioso di Dio! Solo attingendo ad esso si può, infatti, divenire autentici profeti e testimoni di Dio e del suo Regno. Solo imitando e seguendo Cristo casto, povero ed obbediente, potrete realizzare voi stesse nella totale dedizione alla misericordia divina.

L'uomo contemporaneo, pur condizionato dalle molteplici attrattive di una società spesso opulenta ed incline all'egoismo - ed anzi forse proprio per questo - è più che mai sensibile ai gesti di amore disinteressato. Questa è la sfida che siete chiamate a raccogliere ed a tradurre nella scelta di fondo di camminare ed operare insieme ai laici, per rivelare il senso profondo della Passione redentrice e mostrare attenzione ad ogni forma di sofferenza.

Ogni opera di misericordia deve lasciar trasparire il volto accogliente di Cristo, in modo da permettere a tante persone, che ancora non Lo hanno incontrato o che di Lui si sono fatti un'idea distorta, di riconoscerLo quale veramente Egli è, l'unico Salvatore dell'uomo. Questo comporta che la vostra azione apostolica sia sempre accompagnata dall'assidua contemplazione di Gesù esaltato sulla Croce. E' dalla croce che il Verbo, nel silenzio e nella solitudine, "afferma profeticamente l’assoluta trascendenza di Dio su tutti i beni creati, vince nella sua carne il nostro peccato e attira a sé ogni uomo e ogni donna, donando a ciascuno la nuova vita della risurrezione" (Vita consecrata, 23). Quanto più saprete restare ai piedi della Croce, facendo vostro l'atteggiamento di maternità universale della Vergine Maria, tanto più crescerete nell'esperienza della verità di Dio-Misericordia e potrete trasmetterla a quanti incontrerete sul vostro quotidiano cammino.

3. Vasta ed esigente è la missione dei cristiani al servizio del Vangelo. E' necessario per questo coordinare tra loro gli apporti delle varie componenti ecclesiali con spirito di apertura e di collaborazione. In particolare, ciò si impone alla vostra Congregazione nei confronti dei laici del "Movimento Ecclesiale Zangariano". Sia, pertanto, vostra cura costante quella di condividere con essi l'ansia di far giungere dappertutto l'annuncio dell'amore del Signore. Sappiate intraprendere con i laici nuovi percorsi di fraterna comunione e di reciproca cooperazione, che vi permetteranno un'irradiazione missionaria più incisiva, oltre le frontiere dell'Istituto stesso. Potrete contare su rinnovate energie al servizio della Chiesa. Se, da un lato, l'esempio edificante di persone consacrate incoraggerà i laici a vivere e testimoniare lo spirito delle beatitudini evangeliche, dall'altro la partecipazione dei laici potrà condurre a fecondi e talvolta inattesi approfondimenti di alcuni aspetti del carisma, "ridestandone un'interpretazione più spirituale e spingendo a trarne indicazioni per nuovi dinamismi apostolici" (ivi, 55)

4. Carissime Figlie della Misericordia e della Croce! Se Cristo deve essere al centro d'ogni vostro progetto, non dimenticate che Lo incontrerete soprattutto servendo i più poveri. Fedeli, pertanto, alla vocazione abbracciata, abbiate lo sguardo rivolto innanzitutto verso quanti si trovano in situazioni di maggiore debolezza e di più grave indigenza. Gli "ultimi", come un tempo per la vostra Fondatrice Madre Zangàra, siano pure per voi i "primi". Ed in questa straordinaria conversione all'amore coinvolgete i laici. Il vostro Istituto sarà così fedele al carisma originario e renderà gloria a Dio tra gli uomini del nascente millennio.

E', questo, un compito che volentieri vi affido. Lo consegno simbolicamente a voi, care Capitolari, e, attraverso di voi, a tutte le vostre Consorelle. Un pensiero speciale rivolgo alle Sorelle anziane ed ammalate, che costituiscono un insostituibile sostegno spirituale per l'Istituto. Accogliendo la propria sofferenza o la propria costretta inattività ed offrendola al Signore, esse contribuiscono in modo efficace all'apostolato delle Consorelle, garantendo loro un aiuto fecondo e prezioso.

L'amore per la Misericordia divina e la Croce, che ha illuminato e trasformato la vita della vostra Fondatrice, sia per ciascuna di voi il riferimento costante nella preghiera e nell'azione, affinché il vostro Istituto possa attrarre al Cuore di Cristo gli uomini e le donne di oggi. E' questo un importante contributo che voi potete offrire alla celebrazione del Grande Giubileo del Duemila.

Vi protegga ed accompagni la Vergine Addolorata, assicurando speciale fecondità ai lavori del Capitolo Generale: con la sua tenerezza materna essa vi renda donne sagge e vigilanti.

Nell'elevare al Signore la mia preghiera per l'intera vostra Famiglia religiosa, benedico di cuore la Madre Generale, voi Capitolari, e tutte le vostre Consorelle, come pure quanti collaborano con la vostra missione.

Dal Vaticano, 8 gennaio 2000

 
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