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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 16 marzo 1975

Oggi il nostro saluto spirituale sarà principalmente rivolto ai Pellegrini dell'Anno Santo, i cari e valorosi «Romei», che accorrono in questa Città della fede, della carità, dell'unità, nello spirito della penitenza rinnovatrice dei cuori, e riconciliatrice degli animi, per incontrare Cristo vivo nella nostra storia, sorgente sempre di energie nuove, luce di speranze che ringiovaniscono il mondo presente, e vanno oltre il tempo. È l'Anno Santo una celebrazione piena di umile e fraterna realtà umana, e, ancor più, piena di mistero, che attinge quella del regno dei cieli. Vi salutiamo tutti, figli e fratelli, per i quali il viaggio a questa meta è simbolo ed espressione d'una ricerca della via, che conduce alla vita cristiana, alla autentica sua dimensione cattolica. Vi accogliamo col cuore, che a tutti si apre, a tutti si unisce, con tutti condivide voti e preghiere, e tutti e ciascuno, nello Spirito di Cristo, consola e benedice. Vorremmo essere in grado di offrirvi l'ospitalità dovuta agli amici, dovuta ai fratelli; ma se difficoltà insuperabili purtroppo la rendono forse manchevole, sappiate che ciò non è dovuto a nostra negligenza, né tanto meno a nostro egoismo. La Chiesa di Roma dischiude a voi le sue porte, vi associa alla sua comunità, ammira il dono del vostro esempio, e scrive nei suoi annali una pagina nuova, che voi rendete splendida ed eloquente.

Godiamo insieme quest'ora di pietà religiosa e di concordia ecclesiale. Ecco, oggi, ad esempio, ben trenta Movimenti di vita religiosa, che auspice la federazione degli Esercizi spirituali con altre Opere promotrici, convergono su questa Piazza fatidica e sono qui per una intera «Giornata di Preghiera e di Penitenza». Evviva, evviva a tutti. Benediciamo il Signore. Benediciamolo insieme: codesta è già una esemplare novità: insieme! come i primi cristiani, e come sempre la Chiesa vera e viva: «un Cuor solo ed un'anima sola» (Act. 4, 32; 5; 12). Questo, pare a noi, concorrere a quello sforzo di dare al mondo moderno il «supplemento di anima», di cui la voce non spenta d'un filosofo del nostro tempo ancora ci persuade essere necessario. Quanto è bello! voi vi distinguete dall'agitato e sofferente nostro consorzio sociale non per segregarvi, ma immergervi in esso con una carica nuova di bontà e di spiritualità, che vuole associarlo nella nostra vocazione alla professione e alla salvezza cristiana. Che la Madonna ci raccolga tutti intorno a lei, intorno a Cristo.



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