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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 29 agosto 1976

 

Fratelli e figli carissimi!

Noi invitiamo oggi la vostra preghiera ad unirsi alla nostra per la concordia, l’unione e la pace all’interno della nostra santa Chiesa, affinché essa sia sempre fedele al supremo desiderio di Cristo (Cfr. Io. 17), che la volle una e cattolica insieme, come una comunione universale di seguaci viventi nella medesima fede e nella medesima carità.

Questo momento di orazione con voi e con quanti ascoltano fiduciosi la nostra voce deve confermare la nostra cosciente, ferma e filiale adesione a questa nostra Chiesa benedetta, turbata ora com’è da vari episodi di lacerante dissenso, che tende a sottrarre promotori e gregari alla vera solidarietà ecclesiale e a spingerli per le sfuggenti tangenti di opinioni proprie dispersive ed eversive dell’integra, autentica ed univoca famiglia di Cristo.

Uno di questi dolorosi episodi, ed ora il più grave, - inutile tacerlo - è quello già noto d’un Confratello nell’Episcopato, da noi sempre stimato e venerato, il quale ha commesso volontariamente, nonostante le esortazioni contrarie, una molto rilevante infrazione ad una legge della Chiesa, altrettanto ovvia che importante, mediante il conferimento indebito di ordinazioni sacre, incorrendo così nella sospensione, prescritta dal Codice di Diritto canonico, dall’esercizio delle facoltà sacerdotali. Ciononostante corre la notizia che questo Confratello, con atteggiamento di sfida a queste Chiavi poste da Cristo nelle nostre mani, voglia arrogarsi la celebrazione di atti di culto e di ministero, senza previa, doverosa riconciliazione. Ne siamo molto addolorati; e lo sarete certo anche voi. Metteremo insieme questo caso increscioso nel cuore della nostra preghiera, con umiltà e speranza.

E l’occasione è così propizia per noi per ripetere a voi, figli buoni e sensibili alle amarezze che affliggono la santa Chiesa, quanto bisogno vi sia per rinvigorire il nostro genuino « senso della Chiesa », senza lasciarci deprimere dagli esempi oggi purtroppo frequenti di scorretto contegno nei riguardi di lei, la santa Chiesa di Dio. Bisogna che il nostro amore alla Chiesa si accresca nella linea con cui Cristo l’ha amata, fino a sacrificarsi per lei (Eph. 5, 25), cioè fino a esserle fedele con profonda coscienza di ciò ch’ella è nel disegno divino e con generosa e coerente fortezza nel tumulto delle umane vicende.

Con Maria: dov’è la Madonna ivi è Gesù; ivi è la Chiesa (Cfr. Act. 1, 14).

                            



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