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LETTERA DI PAOLO VI
NEL 50° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE
DELL'UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO

 

Siamo lieti, anche quest’anno, di cogliere la felice occasione offertaci dal consueto ritorno della Giornata Universitaria, per rivolgere il Nostro pensiero alla sempre cara e benemerita Università Cattolica del Sacro Cuore, di Milano, per inviarle un segno tangibile de!la Nostra benevolenza, e per richiamare la Cattolicità italiana all’urgente dovere di contribuire, con la preghiera e con la generosità, ai pesanti oneri che l’Istituzione sostiene per la buona causa della cultura, e della formazione cristiana dei suoi alunni.

Ci è tanto più gradita l’opportunità, in quanto sappiamo che l’Ateneo ricorda quest’anno il 50° anniversario di fondazione, avvenuta il 7 dicembre del 1921 come in un’alba radiosa di promesse: ed, effettivamente, l’Università Cattolica - che, voluta da forti e luminose personalità, veniva a rispondere alle diffuse esigenze del clero e del laicato italiano, per il suo significato, per il suo programma, per la sua stessa presenza, vera testimonianza di Cristianesimo vissuto tra le battaglie del pensiero - ha saputo in questi anni adempire con nobiltà, con coerenza, con sacrificio il suo compito di severa ricerca scientifica e di qualificata preparazione dottrinale delle generazioni di alunni, che in essa si sono susseguite. Erede di una tradizione così alta e obbligante, la Università si sente impegnata, nel fervore come nelle difficoltà della nuova sensibilità odierna, a continuare quel cammino prestigioso, pur nel silenzio e nell’umiltà della fatica quotidiana. «Cinquant’anni ed è domani», dice espressamente il motto prescelto per la Giornata: dopo il mirabile sforzo compiuto, è pur già domani, per le forze nuove della gioventù che vengono all’Ateneo, certe di trovarvi il pieno compimento delle loro aspirazioni; è domani, per i progetti che sono allo studio, per le deliberazioni che incombono, per le responsabilità che crescono; è domani, per l’adeguamento della funzione universitaria alla esigenza di formare non solo tutto l’uomo, ma soprattutto il cristiano integrale. che ha operato la sintesi tra pensiero e azione, tra cultura e vita, tra interessi personali e promozione del bene comune. Salutiamo la grande famiglia dell’Università Cattolica, che si affaccia a questo domani con la piena coscienza del posto che è chiamata a tenere nella società italiana e internazionale! Che il Signore la sostenga; che i suoi Docenti le facilitino l’arduo dovere; che i suoi alunni le facciano onore. È questo l’augurio che rivolgiamo, inviando il pegno del nostro affetto e del nostro incoraggiamento.

Ma vogliamo altresì indirizzarci ai Nostri figli della comunità ecclesiale italiana, affinché, come nei cinquant’anni passati, specie nei momenti del più nobile fervore, che seppe favorire con moto spontaneo e con incredibile fecondità il crescere e il fiorire dell’Università Cattolica, vincano le possibili remore della diffidenza e dell’individualismo per venire incontro alle necessità dell’Ateneo. Esso ha bisogno, reale, nuovo e grave bisogno; per le accresciute Facoltà, per l’aggiornamento degli strumenti e dei sussidi scientifici, per il numero degli Studenti. Tutti debbono sentire questa necessità come cosa propria, quasi di famiglia, a cui portare volenterosamente aiuto, con ogni mezzo a disposizione : con la preghiera, che implora l’assistenza dello Spirito Santo sul lavorio delle menti impegnate nell’acquisto della Sapienza; col contributo concorde, che assicura all’Università l’autonomia sufficiente e necessaria per esistere.

Noi siamo certi che non mancherà la risposta al nostro invito; e, a conferma della nostra benevolenza, impartiamo a tutti coloro che aiutano l’Università Cattolica la particolare propiziatrice Benedizione Apostolica, che estendiamo a Lei, al Corpo Accademico, agli Alunni e al Personale delle varie Facoltà, in auspicio di un lavoro sempre più ricco e fecondo.

Dal Vaticano, 27 Marzo dell’anno 1971, ottavo del Nostro Pontificato.

PAULUS PP. VI

 



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