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RADIOMESSAGGIO DI PAOLO VI
AI FEDELI DELLA MARSICA
NEL 50° DEL TERREMOTO DI AVEZZANO

Mercoledì, 13 gennaio 1965

      

Figli dilettissimi di Avezzano e dell’intera diocesi dei Marsi!

La nostra voce si rivolge con pienezza di affetto a voi, oggi che, stretti intorno all’Altare in un rito di mesto suffragio, avete ricordato le innumerevoli vittime, causate dal terremoto di cinquant’anni fa, quando l’immane flagello, sconvolgendo le viscere della vostra terra antica e gentile, causò ruine e lutti di incalcolabile gravità. L’anniversario riporta alla memoria, insieme con le tragiche immagini di quella desolazione e il rimpianto per le vittime, anche il pensiero di quanti vi furono vicini nell’ora della prova, a consolare, a incoraggiare, a tergere le lacrime dei superstiti: il Nostro Predecessore Benedetto XV, che tanto si adoperò per moltiplicare ogni genere di soccorsi; il venerato Vescovo di allora, Monsignor Pio Marcello Bagnoli; e, primi nell’empito della carità sollecita, il Beato Luigi Guanella e il Servo di Dio Don Luigi Orione, i quali accorsero fra voi a portare l’incomparabile conforto dell’amore operoso e concreto.

L’odierna commemorazione, pur nell’onda di mestizia che essa porta con sé, vorrà essere pertanto una solenne affermazione degli alti motivi di fede, di speranza e di amore, che vi sostennero nella durissima prova; vorrà essere un appello a continuare su la via intrapresa di fedeltà a Cristo e alla Chiesa, che sempre è stata la nota distintiva delle vostre popolazioni; vorrà essere soprattutto un tributo doveroso, fervido, delicatissimo di riconoscenza al Signore, che umilia e consola, che prova e sostiene con l’onnipotenza della sua grazia, nella misteriosa pedagogia del dolore; e, insieme, un atto di gratitudine filiale alla vostra Patrona, la cara Madonna di Pietraquaria, che dal suo santuario solitario tra le cime dei vostri monti, ha vegliato allora materna sul vostro dolore, e vi ha sorretti nel superare pene e fatiche. Alla sua intercessione Noi affidiamo il ricordo orante delle vittime del terremoto; e altresì Le offriamo i vostri cuori, con i sentimenti e i propositi, con gli affanni e le speranze, con le prove e le certezze ultraterrene, affinché Ella vi mantenga sempre generosi e coerenti nella vostra vita di lavoro e di famiglia, nella compattezza delle organizzazioni cattoliche; protegga i vostri bambini, custodisca pura e fervorosa la vostra gioventù, consoli i poveri e i sofferenti, infondendo in tutti il desiderio e l’impegno di conoscere, amare e servire sempre meglio il Signore.

In pegno dei doni celesti, che copiosi invochiamo per la intercessione dei vostri Santi protettori, in particolare di San Bartolomeo, che insieme con l’Apostolo San Tommaso ha accompagnato i Nostri passi verso le immense regioni dell’India, Noi impartiamo al Signor Cardinale Carlo Gonfalonieri, tra voi presente in questo giorno di solenne raccoglimento, al vostro venerato e zelante Vescovo, agli altri Presuli, cestì convenuti, alle Autorità civili e religiose dell’intera Marsica, ed a tutti voi, figli dilettissimi, la confortatrice Benedizione Apostolica, affinché sia sempre con voi la pace e la letizia di Cristo.

   



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