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DISCORSO DI PAOLO VI
AI MEMBRI DELL’UNIVERSITÀ DI STUDI SOCIALI
«PRO DEO»

Venerdì, 23 giugno 1967

 

Innanzitutto Sua Santità ringrazia il Padre Fernandez delle sue parole e «dei felici sviluppi» della Pro Deo sia come incontri di Amici che come Università internazionale; loda poi la generosa partecipazione degli Amici europei e americani della Pro Deo, unione di tanti uomini di buona volontà, che promuovono la severa e disciplinata organizzazione, degna di una istituzione di alta cultura. Esprime quindi la sua letizia per lo scambio di idee che si era avuto al Convegno internazionale Pro Deo sulla applicazione dei principi di cui nella sua recente Enciclica sul progresso dei popoli. «Vous êtes réunis à Rome ces jours-ci, pour des échanges d’idées sur l’application de Notre récente Encyclique Populorum progressio. C’est là un sujet qui Nous intéresse tout particulièrement, et il Nous est agréable de le voir traité par des personnes qualifiées comme le sont les conférenciers de l’Université Pro Deo».

L’Augusto Pontefice parla poi particolarmente dei dirigenti laici, Amici della Pro Deo in Europa e in America, i quali - insieme con l’unione internazionale, canonicamente eretta in Ente morale - hanno promosso l’Università Internazionale degli Studi Sociali Pro Deo, ringraziandoli per la loro assistenza a questa importante istituzione e per il loro appoggio al suo apostolato intellettuale.

«Nous sommes heureux d’apprendre qu’un nouveau centre universitaire de la Pro Deo surgira bientôt à Rome. Nous souhaitons paternellement que votre Université devienne un foyer toujours plus apprécié de recherches et de formation sociale et civique, un carrefour de rencontres et d’initiatives qui contribue à former les élites dont notre époque a un si urgent besoin».

Infine il Santo Padre, rivolgendosi ai docenti dell’Università Interrazionale Pro Deo, «a tutti quelli che hanno nell’anima preoccupazioni ed aspirazioni di pensiero, di cultura, di scienza», esprime il suo desiderio «che questo fatto che voi avete sott’occhi, questo sforzo della Pro Deo vi dica quanto la Chiesa sia ancora capace di venire incontro a quelli che pensano; di offrire loro non soltanto delle espressioni, forse intraducibili delle verità già stabilite, dei dogmi, in termini di linguaggio moderno, ma altresì metodi, itinerari, ascese, cioè scuole, modi di esprimersi».

L’ultima parola, affabile, toccante del Santo Padre è per gli studenti: espressione di conforto e fiducia alla gioventù di oggi, che va cercando le vie nuove, che ha nello spirito la sbalorditiva visione delle grandi conquiste scientifiche, ma che ha altresì nello spirito confusione nei riguardi della verità. Esorta, perciò, questa gioventù ad avere fiducia, perché la Chiesa ancora le viene incontro, le apre nuove scuole, le spiana nuove vie, cerca di comprendere i bisogni e le aspirazioni della sua anima, sa darle tutto il tesoro scientifico elaborato in questi recenti anni di così gloriosi e così fruttuosi impegni di pensiero; e sa nello stesso tempo accompagnarli con quel messaggio di Rivelazione divina che non toglie nulla alla ricerca scientifica, ma ne conforta e ne spiana il sentiero per l’arrivo a verità superiori e a quella pienezza di vita che i giovani vanno cercando e, sapendo attingere alle fonti più qualificate i tesori del sapere, diventeranno maestri e, quello che soprattutto preme, con l’esempio, la professione, gli sforzi e la loro fedeltà, i servitori della società moderna nei rispettivi Paesi; in una parola maestri di vita.

                                                                                              



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